La politica ai tempi di facebook
Mi fa specie come tanti politicanti locali, in particolare grillini, leghisti o neo-fascisti dichiarati, si esaltino e godano del loro successo sui social-media (ma anche i media tradizionali non sapendo più fare giornalismo, fanno copia e incolla delle boiate dei social, indipendentemente dalla verità), a fronte di sparate contro questo o quello, oppure evidenziando le cose che non vanno da SEMPRE, oppure nel piccolo la buca nella strada o il furto in un box o la rottura di una caldaia a scuola.
La pubblicità e l’ostentazione morbosa dei problemi è diventata, per molti improvvisati politici, un programma elettorale, l’unico concetto da esprimere, ovvero gli altri: fanno tutti schifo! E’ facile. Non costa nulla mettere un mi piace e forse, oggi, nemmeno mettere una crocetta su una scheda elettorale, ammesso che chi vive così la sua partecipazione politica vada poi ancora fisicamente a votare.
Molto più difficile, quasi impossibile, “provare” a far funzionare le cose nonostante tutto e nonostante un sistema burocratico indecente e reticente, sia per le leggi esistenti che per la resistenza dei burocrati che le hanno pensate e le difendono alla morte.
Sparare a zero funziona di sicuro per i sondaggi elettorali del lunedì, ma non serve alle persone.
citazione: La preparazione di una classe dirigente si misura soltanto con il metro della competenza, della buona amministrazione, della capacità di prendere le decisioni più opportune in funzione del risultato che si vuole ottenere: altrettanto e forse ancor più importanti sono la serietà e la prontezza con cui si risponde all’insorgere di una crisi, inevitabile in ogni attività umana e, proprio per questo, bisognosa di risposte tempestive e all’altezza della situazione. Eleggere il primo cazzone che ha cento amici su Facebook è una boiata pazzesca.
Quindi? Quindi ve lo volevo dire. E’ tempo che io torni a parlare direttamente e senza filtri con voi.
Rino
Si così ti vogliamo
Fanno elezioni online tenendo segreti i dati e dicono che questa è democrazia e trasparenza.
Criticavano il nano di Arcore per il partito azienda, ma dimenticano che votano per il partito della Casaleggio e Associati. Sarebbe ingiusto di fare di tutta l’erba un fascio: persone in buona fede ci sono anche li.
Peccato che siano solo energie sprecate.
Tra il dire (o forse starnazzare) e il fare (o meglio amministrare) c’è di mezzo il mare.
E loro ci affogheranno