27 gennaio giornata della memoria, ma non per tutti
Oggi è la giornata del ricordo, un momento di raccoglimento che ci serve per non dimenticare, perché dimenticare non si deve. Io voglio ricordare chi è già stato dimenticato, quelli che non ricorda mai nessuno (o quasi) : 500.000 zingari sterminati dai nazisti e dai fascisti, nessun monumento, nessuna medaglia.
Persone come Ceferino Imenez Malla detto El Pele’ che si fece uccidere per salvare un prete, era il Luglio 1936, guerra civile in Spagna. Ceferino e’ arrestato da un reparto di anarchici perche’, a 75 anni, si e’ lanciato tra loro per liberare un prete che portavano via. (ci fu una strage di clero a Barbastro). E lui prega a voce alta, a testa alta, non chiede pietà.
Quando lo fucilano, alcuni giorni dopo presso il cimitero, l’ultimo suo grido e’ “Viva Cristo Re!”. L’ultimo gesto e’ quello della mano che tiene alta la coroncina del Rosario come una bandiera. L’indomani si ordina agli zingari di scavare una fossa comune per tutti i fucilati, tra cui c’e’ “El Pele'”. Poi sui corpi si butta calce viva. Per questo non c’e’ la sua tomba. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1997, primo e finora unico zingaro ad essere portato sugli altari.
«ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo».
Rino Pruiti
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.
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Bertolt Brecht
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