ASSAGO MILANOFIORI : «DISASTRO D4», MUSELLA IN DIFFICOLTÀ

ASSAGO (MI)- L’intervento non decolla ma crescono i costi per il Comune, Patto di stabilità a rischio – Gli operatori rinunciano a costruire e rivogliono i soldi (Brioschi Milanofiori 2000 ndr). Le case non si vendono. E Serravalle…

Assago – Gli sfugge la parola «disastro», poi ammorbidisce e parla di «disagio forte» e «sofferenza oggettiva»: per Graziano Musella l’area D4 che doveva rappresentare il fiore all’occhiello della sua lunghissima esperienza amministrativa assaghese ogni giorno di più somiglia ad una Via crucis.

Nel Consiglio comunale del 30 novembre diversi inquietanti nodi sono venuti al pettine: «Milanofiori 2000», principale attore economico del progetto, ha ufficialmente rinunciato alla realizzazione di quattro edifici che avrebbero dovuto ospitare anche le nuove scuole primarie e secondarie ed un polo universitario, facendo valere il diritto di riavere dal Comune il corrispettivo economico di 2 milioni e 300mila euro.

Parallelamente, il gruppo Cabassi ha scelto di ridurre il proprio contributo per i lavori della metropolitana da 1,5 milioni a 800mila euro.

La differenza ce la deve mettere il Comune. Che deve accontentare anche la Serravalle con le sue nuove richieste per la viabilità nord, dai 500mila euro extra per un sovrappasso in località Bazzana al milione per una complanare alla tangenziale.

Mentre la viabilità è dunque ancora un miraggio (la responsabilità è rimpallata da anni tra Musella e Domenico Raimondo , sindaco dal 2004 al 2008 e oggi leader dell’opposizione), tra due mesi la metropolitana, leit-motiv di un’altra grande Odissea amministrativa, farà il suo arrivo in quella che ad oggi è in buona parte una cattedrale nel deserto.

E se il comparto commerciale non tira come si sperava ed ora si scopre che forse non è stata una grande idea costruire un «Gigante» a cento metri da un «Carrefour» (scelte dell’operatore avallate dalle licenze concesse dalla Regione), le case – moltiplicate dalla Giunta-Raimondo – restano per lo più invendute.

A fronte di nuove ingenti spese non preventivate, dunque, ad oggi il Comune sfora il Patto di stabilità , nonostante abbia in cassa oltre 18 milioni di euro che per i paradossi del medesimo Patto non può utilizzare, ed ha un mese per rimettersi in pari. Per poi iniziare la corsa verso la stesura del Pgt entro il 30 marzo.

In entrambi i casi, il mancato rispetto delle tempistiche sarebbe sinonimo di guai per il Comune. A parte questo, tutto bene.

Articolo pubblicato il 03/12/10 Settegiorni settimanale

5 commenti

  • anonimo

    Adesso è spuntato fuori che per vivere in edilizia convenzionata bisogna pagare i costi di gestione nell’intero comprensorio. l’ennesima amara sorprese per i poveri acquirenti

  • Anonimo

    Ci sono novità in merito?

  • Rocco

    Ciao Giuliana.Purtroppo Parte Venditrice (anche in assenza di qualsiasi riferimento sul punto da parte della Convenzione) fa riferimento anche alle variazioni dei prezzi relativi ai beni in Centro e di Pregio (oltre che a quelli in periferia in Periferia). Ho provato a chiedere chiarimenti al Comune di Assago che dovrebbe svolgere funzioni di controllo sul rispetto della Convenzione ma ad oggi non mi hanno risposto. Anch’io sono un promissario acquirente e credo che se riusciamo a fare fronte comune con altri promissari faremo meno fatica ad ottere delle risposte.
    ciao
    Rocco

  • giuliana

    sono un acquirente delle case in edilizia convenzionata, spero che in riferimento al costo al mq della nuova palazzina di milanofiori ,aumenti solo in base agli aggionamenti istat. grazie , mi informerò presso l’associazione Altroconsumo.

  • davide

    Se il Gruppo Cabassi fa fatica a vendere le residenze di edilizia privata a causa di un prezzo di vendita fuori mercato, è comunque riuscito a collocare (almeno in termini di manifestazione d’interesse sottoscritte) la maggior parte delle residenze in edilizia convenzionata del comparto D4 ad Assago. Le ragioni sostanziali del successo debbono però ascriversi al miraggio per i poveri acquirenti di acquistare a € 2.500 mq. C’è da chiedersi quanti di loro hanno effettivamente verificato che in realtà il prezzo definitivo dipende sia dall’aumento dell’inflazione sia alla variazione dei prezzi che il mercato di Assago riscontrerà tra il 3/6/2008 (data della Convenzione) fino alla data del rogito che naturalmente dipende a sua volta dalla data in cui la Bright Srl, controllata dal Gruppo Cabassi, consegnerà gli appartamenti. Al riguardo si evidenzia che la Bright srl si riserva la facoltà insindacabile di prorogare la consegna fino al 30/9/2013(nonostante la Convenzione consenta al venditore di prorogare i temini di consegna solo per comprovati motivi di necessità). Chi quindi firma il preliminare deve mettere in preventivo il rischio che alla data del rogito il prezzo d’uscita finale possa essere molto vicino ai prezzi ai quali il Gruppo Cabassi non risce oggi a vendere gli appartamenti di edilizia privata. Solo per la cronaca, si segnala che dal 3/6/08 all’ultima rilevazione della Borsa immobiliare di Milano( parametro di riferimento stabilito dalla Convenzione per misurare la variazione dei prezzi) pubblicata a settembre 2010, deve registrarsi un aumento dei prezzi che oscilla tra il 5,88% per gli immobili in Centro e di Pregio ed il 4,35% per quelli in Periferia. Nonostante le linee guide del CIMEP, a cui aderisce il Comune di Assago, stabiliscano che il parametro di riferimento debbano essere solo i beni in Periferia, i venditori fanno sottoscrivere ai promissari acquirenti clausole di rivalutazione che tengano conto anche dei prezzi di Beni in Centro e di Pregio che nulla dovrebbero avere con un appartamento in edilizia convenzionta. Dulcis in fundo è l’amara considerazione per il promissario acquirente che tra 2 o 3 anni dovesse scoprire che deve pagare la propria casa in edilizia convenzionta oltre € 3.000 a mq di non potersi tirare indietro pena la perdita della caparra.