Berlusconi indagato, parla De Gregorio: “Mi pagava in nero con mazzette a rate”
UN “PATTO scellerato” da tre milioni di euro. Concepito da Silvio Berlusconi per comprare il senatore Sergio De Gregorio. Obiettivo: “sabotare” il governo Prodi. Sette anni dopo l’insediamento nella primavera del 2006 di quella risicata maggioranza, all’alba di una nuova Repubblica, un parlamentare confessa di aver venduto la propria funzione.
De Gregorio, eletto con l’Idv di Di Pietro e poi passato nel centrodestra proprio mentre diventa presidente della Commissione Difesa, fornisce le prove. Mette a verbale la verità: “Due milioni li ho avuti in nero, il resto come sostegno al mio movimento”. Intermediario e “postino”: Valter Lavitola.
E sottolinea: “Non mi voglio giustificare, so che è un reato”. Ma “avevo debiti fino al collo”. I pagamenti? “Avvenivano inesorabilmente, mese dopo mese”. Dilazionati anche perché, secondo i magistrati, Berlusconi non si fidava. Soldi che, per uno strano giro, dai conti del senatore finiranno anche a gente di camorra.
Ora Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Stessa accusa per il senatore uscente De Gregorio, ormai in procinto di finire agli arresti domiciliari per la precedente indagine sui finanziamenti a L’Avanti!, e il faccendiere Valter Lavitola, in carcere da dieci mesi, che in una lettera rinfacciava all’ex premier il suo ruolo nella compravendita dei senatori (…)
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