BUCCINASCO: 390 TONNELLATE DI AMIANTO

Cosa hanno avuto in comune il signor Luigi, finanziere, il signor Giacomo, commerciante, signor Giorgio, operaio dell’Alfa Romeo? Di aver abitato nelle case dell’Aler di via Russoli a Milano e di aver sofferto la stessa patologia che ne ha provocato la terribile morte (clicca QUI link esterno).

La diagnosi ha confermato che la causa è stata il mesotelioma (clicca QUI link esterno), tumore al polmone. Morti perchè vivevano in case costruite con pareti di amianto in matrice compatta, con le tubature coibentate di amianto e con pannelli divisori di amianto.

Una situazione che ci ricorda un po’ quella che abbiamo rilevato in via don Minzoni a Buccinasco (clicca QUI link interno), almeno per quello che riguarda lo stato dell’immobile di proprietà dell’Aler.

Tuttavia, siamo piuttosto raccapricciati dal silenzio assordante delle Istituzioni competenti in merito alle varie problematiche da noi sollevate.

Parliamo di problematiche al plurale poichè non si tratta solo di un condominio che riversa in una situazione igienica a dir poco inqualificabile, ma anche di diversi quartieri che soffrono l’insostenibile vicinanza di capannoni industriali le cui coperture di eternit (materiale confermato dall’ufficio Tecnico comunale) sono vistosamente deteriorate.

Volendo valutare approssimativamente la portata del fenomeno nel solo agglomerato urbano di Buccinasco, si possono consultare le mappe satellitari diffuse in Internet: tutti i tetti in grigetto opaco sono di presunto eternit.

Ora, premesso che l’eternit è costituito da amianto solo in misura del 13% e che la superficie totale dei tetti in questione potrebbe superare tranquillamente i 300.000 mq (trecentomila metri quadrati!), quante tonnellate di amianto sono distribuite sul territorio, sapendo che un mq di eternit pesa circa 10 Kg? Risposta al quesito: 390 tonnellate di amianto puro! Trecentonovanta tonnellate di asbesto inquinante pronto ad agire sulla popolazione inerme e a colpire indistintamente tutti, anche a distanza di qualche chilometro e subdolamente a distanza di anni.

Ma la conoscenza della quantità di materiale inquinante è meno preoccupante della poca reattività dimostrata dalla pubblica amministrazione nel fronteggiare la ‘spinosa questio’.

Avremmo voluto che il nostro “virtuoso comune” si fosse allineato alle iniziative intraprese da comuni vicini, a cominciare da un vero e proprio censimento con tanto di locandina per avvertire la cittadinanza, occuparsi di conoscere eventuali sovvenzioni della regione Lombardia o dello Stato per coloro i quali intendessero rimuovere o mettere in sicurezza i loro stabili.

Arriverà il momento in cui queste 390 tonnellate di amianto saranno pronte a librarsi incontrollatamente nell’aria di Buccinasco ed ad invadere anche le case più lontane. E’ pacifico. Ed allora sorge spontanea la domanda: quanto è lontano nel tempo questo momento? Quattro anni? Cinque? Forse sei? E poi? Quali sono le aspettative di vita dei nostri bambini?

Comitato Civico Buccinasco Senza Amianto
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