BUCCINASCO AL BIVIO

di Giambattista Maiorano ] – Impossibile far finta di nulla e farsi manto della veste istituzionale che mi porterebbe a garantire una funzione super partes fino a quando non conosceremo il nominativo di chi sarà chiamato a sostituirmi come sindaco.

Non ho adottato Buccinasco. Buccinasco è anche mia. Ci abito ormai da una quarantina di anni e da allora ho sempre dato il mio impegno sia civile che amministrativo. Qui intendo continuare a vivere perché è la mia città, quella che amo, quella che vorrei vedere sviluppare in modo ordinato, trasparente, senza le tante ipocrisie che popolano questo momento politico e di cui forse poco si avverte la presenza.

Il centrosinistra ha vinto il primo tempo della tornata. L’ha vinto anche bene e il Partito Democratico in particolare ha visto notevolmente riconosciuto il suo ruolo con una netta affermazione che leggo come premio alla serietà della proposta e delle persone che lo compongono.

Il secondo tempo è un’altra storia, un’altra partita. Non sarà facilissimo per il candidato Rino Pruiti sostenuto dal PD e dalla Lista Civica Noi di Buccinasco. Se dovessimo semplicemente valutare i numeri, il centrosinistra non può che essere soccombente. Ai consensi complessivamente presi dal centrodestra, vanno infatti sommati quelli presi dalla lista civica Buccirinasco che ha chiesto e ottenuto l’apparentamento nonostante il mugugno inevitabile, ma silenziato, di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega che, comunque finisca la partita, dovranno gioco forza rinunciare a qualche consigliere per far posto al nuovo arrivato nella già stramba coalizione.

C’è serietà in questo apparentamento?

Fuori dai denti: assolutamente NO. Né valgono le contorsioni degli strateghi di una Lista che hanno invocato la sparizione dei “partiti tradizionali” giocando il ruolo degli anti sistema. Sono talmente tanto antisistema da essere convolati subito a nozze con il vecchio apparato partitico dell’ex PDL smentendo ogni loro precedente affermazione turlupinando il loro stesso elettorato. Ai miei tempi si sarebbe parlato di prostituzione. Oggi il mestiere è stato evidentemente nobilitato anche se nulla cambia nell’essenza. È inutile condire questo atteggiamento con frasi tipo: “Lo facciamo come servizio alla città”. Ma chi si vuole prendere in giro? Si è voluto scientemente far ricorso alla più spudorata liturgia politicante, a dimostrare la loro inaffidabilità che va a incrementare e a peggiorare quella degli avversari tradizionali. Ciò che conta sono i posti e… se, per esempio, si puntasse a gestire l’ecologia? Quella roba cioè che la candidata Romanello ha pubblicamente definito nefandezza sotto ogni punto di vista gestionale e da rovesciare come un calzino? Non ho mai compreso in realtà se si volesse riferire al prima o all’attualità. Non ho mai compreso per esempio se facesse riferimento anche ad uno dei personaggi cardine della sua lista rimasto nell’ombra, ma con la presenza della consorte. Non ho compreso per esempio se volesse parlare per altro della progettazione e della realizzazione della “pista ciclabile” (che coraggio volerla così definire!) che porta a Gudo Gambaredo. Non ho compreso se, ammesso che il centrosinistra perda la partita, saranno rimborsati i 272.000 euro definiti come danno dal CTU del Tribunale, approvato con pubblica sentenza, o quantomeno i 170.000 euro ammessi al passivo della fallita soc. Green System. Cose note, ma evidentemente misteri per signori dabbene …!

Altro aspetto non secondario da rilevare: credo che chiunque abbia assistito ai confronti tra i cinque candidati a sindaco non possa non aver classificato Nicolò Licata come il più fragile per argomenti e modi di porsi. Mai un intervento di merito e risposte puntuali. Piuttosto fastidio e reazioni astiose di fronte a contestazioni che vanno messe nel conto da chi aspira a giocare un ruolo di responsabilità come quello di sindaco. Mi spiace per lui, ma vedo francamente un’espressione di vuoto pauroso, semplicemente preso per mano da chi di guai nel passato ne ha combinati diversi. Il mio non è livore, lo dice la storia di questa città che sarebbe sciagurato replicare.

Ad evitarlo non sarà neppure la presenza ad una processione, quella del Corpus Domini. Strano davvero. Sia Licata che Iocca non hanno ancora capito che la gente non ama ostentazioni così becere e rifugge da chi continua a ritenere che Parigi (Buccinasco) val bene una … processione.

Tutto è nelle mani e nell’accortezza dei cittadini. Le scelte sono solo due: Licata, ovvero il ritorno al buio del passato, o Pruiti che magari non sarà perfetto, non sarà ideale, ma è sicuramente più sincero e più appropriato a garantire quella continuità di ricerca per riscattare la città proprio da quel buio.

3 commenti

  • ANGELO VENDRAMEL

    Interessante l’editoriale del sindaco uscente Maiorano, la processione come sempre è stata seguita da molti fedeli, ma la politica e l’amministrazione di una città e altra cosa. Sono stato sorpreso dell’apparentamento delle liste, e ancor più sorpreso che nella lista civica chi ha preso maggior consenso è stata una signora “sconosciuta politicamente” invece di altri candidati della stessa lista con un iter politico più corposo.
    L’amministratore va scelto, almeno io seguirò la traccia, in base ha come ha operato per tutti bianchi, rossi e neri.
    Angelo

  • el pret de ratanà, vuole dire quello che ha scritto, io non sono un super uomo come non lo è lui come non lo è nessuno, siamo però il meglio che OGGI questo comune può offrire alla politica locale, per questo abbiamo candidato e fatto eleggere molti giovani, a loro tra 5 anni passerò il testimone

  • el pret de ratanà

    Vieni avanti Pruiti

    Chissà cosa abbia mai voluto dire Maiorano con:
    “Pruiti che magari non sarà perfetto, non sarà ideale” Ma è quello che passa il convento?
    Che avrebbe preferito un altro candidato alla sua successione?
    Quello che i cittadini non sanno

    El Pret de Ratanà (Monumentale della città Campo 20 Tomba 93A lato ovest)