BUCCINASCO-AMIANTO, PLACIDO CORDOVANA : DIFENDIAMO LA NOSTRA SALUTE

Da quando ho fondato il Comitato ‘Buccinasco senza amianto’ mi sono impegnato implicitamente ad dedicare una parte del mio tempo libero a favore dell’evoluzione e del miglioramento delle condizioni di vita di Buccinasco. A tale riguardo, vorrei ancora una volta ribadire il concetto che non si tratta di una scelta meramente ideologica, ma di una profonda convinzione sull’utilità pubblica dell’impegno che mi sono volontariamente preso.

Questo comporta informarsi, stampare a proprie spese volantini, sensibilizzare istituzioni e abitanti alla complessa problematica relativa all’amianto.

Nonostante la prima sentenza che ne dichiara la pericolosità per l’uomo risalga addirittura al 1939, abbiamo continuato ad utilizzare questo materiale in modo indiscriminato per altri 40 anni, al punto che le sole coperture di edifici in cemento amianto della città di Milano coprono una superficie di 1,7 km quadrati, 60000 metri cubi e per tutta la regione 22,6 km quadri, 800000 metri cubi.

E a Buccinasco? Non ho nessun dato pubblico a riguardo, ma se voleste farvene un’idea andate sulle mappe di un sito web qualsiasi che le mette a disposizione, ‘zoomate’ sul nostro paesino e traete da voi stessi le conclusioni: tutto ciò che appare di un grigio opaco è presumibilmente eternit. Una distesa gigantesca che prima o poi ci si rivolgerà contro con tutta la sua vastità. E anche Buccinasco possiede un palazzo dell’Aler pieno d’amianto in via don Minzoni, come quello di via Russoli a Milano.

Anche qui si sono verificate storie di persone in cattivo stato di salute probabilmente causato dal contesto abitativo altamente inquinato dall’amianto. Il parallelo è d’obbligo.

Il vergognoso ritardo con cui l’ente proprietario ha posticipato l’inizio dei lavori di ristrutturazione e bonifica del palazzo, ci induce a pensare che per qualcuno la salute non è un bene primario. La scienza medica parla chiaro: l’amianto uccide in tanti modi, non solo mesotelioma.

Ed anche l’economia parla chiaro: se un malato di cancro costa 300.000 euro per le cure, qualcuno ne guadagna altrettanti. Se la sanità è pubblica, noi cittadini paghiamo le cure ai malati e facciamo guadagnare i potenti. Se qualcuno inquina pericolosamente, specula sulla salute pubblica e danneggia le casse dello Stato.

In questo caso non vale il motto “vivi e lascia vivere”, chi mette a repentaglio l’incolumità degli altri arreca due volte danno: a coloro che lo subiscono direttamente soffrendone il malessere materiale e all’intera comunità che ne deve sostenere le spese per le cure mediche.

Placido Cordovana
Presidente Comitato Civico Buccinasco senza Amianto
Associazione “Noi di Buccinasco
Via A. Moro , 7 Buccinasco MI

http://noidibuccinasco.wordpress.com