Che cinema! Un film già visto; che si ripete spesso.
Col cast dei “congiurati” di destra e dintorni (la “maggioranza” che siede nei banchi della minoranza)
Si! Proprio quelli! Che si parlano addosso. Quelli del tal Schiavone dei 5 “stòlidi” o più? che per di non farci mancare niente, ci ricorda ad ogni sessione che “loro! dico loro!”sono il primo partito di Buccinasco, ma che non contano una “cippa.” Gia!
E parlano parlano, senza costrutto; comicamente;
e la gente che li guarda via streaming, e ascolta, aspettandosi da loro cose concrete, e si chiede:
ma questi da dove sono usciti? Che se la suonano e se la cantano, tutta da soli? Per puro partito preso
Ma torniamo nel merito:
“Qua in Buccinasco,”; dicono, i vari Imberti, Romanello, e accoliti al seguito, “non c’è libertà, ne parità; e chi rimane fuori dalle materne comunali è costretto suo malgrado a rivolgersi ai privati.”
“Battono cassa!” rivendicando al Sindaco, che l’accordo fatto, con la Scuola materna parrocchiale , sono solo “bruscolini,” e vorrebbero, equiparare il costo procapite di un soggetto della scuola statale, con uno della privata, inquadrandola come una questione morale, etica, antropologica
Ergendosi dal loro “Piedistallo” tirano in ballo codesti “principi.”
Quando appare evidente, che la loro avversione alla scuola pubblica, è mera paura di “contaminare” i loro figli con i figli della gente comune; “Il Volgo”
Per questa ragione scelgono la scuola privata. Ma la privata ha un costo; e questo costo lo vorrebbero riversare tutto o in GRAN parte sulle spalle dello Stato, Comune, Regione.
Parlano di etica, morale, quando il tutto si traduce semplicemente con una banale questione di soldi!
E’ emerso pure, dalle loro elucubrazioni, che la scuola pubblica costa circa 10 volte la scuola privata. Mah!
Ebbene, se vale questo principio, allora per paradosso, perché non privatizzare tutte le scuole Italiane, stabilendo una quota di PIL da dare ai privati e che facciano tutto loro? Sarebbe un bel risparmio; anziché stare qui a menarcela con una scuola che non regge l’urto delle necessità minime, (insegnanti, posti delle materne non assicurati per tutti, edifici fatiscenti, infiltrazioni d’acqua nella aule, mense di scarsa qualità, con richiesta di soldi per verniciature pareti, per porte sfondate,, sanitari rotti, e persino per la carta igienica nei cessi?
El pret de Ratanà (Monumentale della città campo 20 tomba 93A lato ovest
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Che cinema! Un film già visto; che si ripete spesso.
Col cast dei “congiurati” di destra e dintorni (la “maggioranza” che siede nei banchi della minoranza)
Si! Proprio quelli! Che si parlano addosso. Quelli del tal Schiavone dei 5 “stòlidi” o più? che per di non farci mancare niente, ci ricorda ad ogni sessione che “loro! dico loro!”sono il primo partito di Buccinasco, ma che non contano una “cippa.” Gia!
E parlano parlano, senza costrutto; comicamente;
e la gente che li guarda via streaming, e ascolta, aspettandosi da loro cose concrete, e si chiede:
ma questi da dove sono usciti? Che se la suonano e se la cantano, tutta da soli? Per puro partito preso
Ma torniamo nel merito:
“Qua in Buccinasco,”; dicono, i vari Imberti, Romanello, e accoliti al seguito, “non c’è libertà, ne parità; e chi rimane fuori dalle materne comunali è costretto suo malgrado a rivolgersi ai privati.”
“Battono cassa!” rivendicando al Sindaco, che l’accordo fatto, con la Scuola materna parrocchiale , sono solo “bruscolini,” e vorrebbero, equiparare il costo procapite di un soggetto della scuola statale, con uno della privata, inquadrandola come una questione morale, etica, antropologica
Ergendosi dal loro “Piedistallo” tirano in ballo codesti “principi.”
Quando appare evidente, che la loro avversione alla scuola pubblica, è mera paura di “contaminare” i loro figli con i figli della gente comune; “Il Volgo”
Per questa ragione scelgono la scuola privata. Ma la privata ha un costo; e questo costo lo vorrebbero riversare tutto o in GRAN parte sulle spalle dello Stato, Comune, Regione.
Parlano di etica, morale, quando il tutto si traduce semplicemente con una banale questione di soldi!
E’ emerso pure, dalle loro elucubrazioni, che la scuola pubblica costa circa 10 volte la scuola privata. Mah!
Ebbene, se vale questo principio, allora per paradosso, perché non privatizzare tutte le scuole Italiane, stabilendo una quota di PIL da dare ai privati e che facciano tutto loro? Sarebbe un bel risparmio; anziché stare qui a menarcela con una scuola che non regge l’urto delle necessità minime, (insegnanti, posti delle materne non assicurati per tutti, edifici fatiscenti, infiltrazioni d’acqua nella aule, mense di scarsa qualità, con richiesta di soldi per verniciature pareti, per porte sfondate,, sanitari rotti, e persino per la carta igienica nei cessi?
El pret de Ratanà (Monumentale della città campo 20 tomba 93A lato ovest