Buccinasco (Milano), 4 luglio 2018 – E’ arrivata la diffida all’utilizzo del capannone di via Piemonte per l’affittuario. Lì dove si svolgevano le feste abusive, anche con migliaia di persone, i cui organizzatori erano ignari di quello che si nascondeva tra le mura del capannone che doveva essere solo a uso produttivo o come magazzino, è sottoposto ora a un procedimento amministrativo.
Un blitz degli agenti della polizia locale all’interno dell’immobile al civico 19 ha messo fine all’uso improprio dei locali che non possono essere assolutamente utilizzati per eventi e feste. Gli agenti hanno riscontrato «elementi di oggettivo pericolo» come bombole a gas, impianti non in sicurezza, aree adibite al barbecue. In più, il capannone era sprovvisto delle autorizzazioni che i vigili del fuoco, per rispettare le norme di sicurezza, dovrebbero rilasciare.
Un sopralluogo in sinergia con i tecnici del Settore Urbanistica ed Edilizia che hanno fatto un lavoro di analisi degli archivi e verificato anche l’assenza del certificato di agibilità dell’edificio.
È scattato quindi il procedimento amministrativo che prescrive alla proprietà di presentare l’intera documentazione prevista dalla normativa per poter verificare l’effettivo stato dei luoghi e di eventuali abusi edilizi non conformi alla destinazione urbanistica.
Il Comune, nel frattempo, ha mandato una diffida alla proprietà (un gruppo immobiliare di imprenditori italiani) e all’affittuario del capannone (un imprenditore turco): vietato usare il locale. «Non possiamo permettere – spiega il sindaco Rino Pruiti – che in un capannone di fatto inagibile e senza dispositivi idonei per la sicurezza si svolgano eventi, anche importanti, che mettono in pericolo le persone. Pensiamo innanzitutto all’incolumità dei cittadini, ma non solo». Si tratta infatti di «rispettare le regole e le normative – aggiunge il sindaco –. Chiunque è tenuto a dichiarare ufficialmente cosa fa, quanti e quali tipi di rifiuti produce – all’esterno del capannone sono stati trovati infatti rifiuti non conformi all’uso del magazzino, come bottiglie e scarti di cibo ndr –, pagando di conseguenza i tributi. C’è inoltre l’obbligo, per legge, di specificare quali attività vengono proposte, con le dovute autorizzazioni». Il capannone, almeno per ora, resta chiuso: festa finita.
Pruiti, io non conosco la realtà di quei lavoratori cinesi e non, e certamente sono d’accordo con te che i forti debbano essere trattati secondo le leggi, e già mi basterebbe, per cominciare, ma sarebbe interessante anche che il Comune sapesse quanti lavoratori lavorano nel Comune di Buccinasco, se tutte le aziende con occupati , e non solo a carattere famigliare, sono registrate, le condizioni di lavoro in cui sono inseriti ecc. ecc.. Certamente la competenza degli interventi del Comune non so fin dove può arrivare ma certamente se venisse fatta un’indagine di questo tipo verrebbe fuori un quadro del territorio di Buccinasco forse più conosciuto di quanto non lo sia già; e quindi fare qualche riflessione sui diritti potrebbe avere un suo spazio…….. interessando il sindacato……sarebbe troppo. Luigi.
Antonio P. si, vale per tutti, ma c’è differenza tra chi guadagna 20.000 euro a serata e chi non ha cibo in tavola. Noi non saremo mai forti con i deboli e deboli con i forti come le amministrazioni di destra che ci hanno governato o come farebbe ora la nostra opposizione/minoranza consiliare
Complimenti ! Erano anni che tenevano feste affollate nei fine settimana.
Ora bisogna intervenire anche sui capannoni industriali dove vivono (o sopravvivono) dozzine di lavoratori cinesi che compaiono al tramonto, uomini e donne che vagano tra la via Meucci, via Lucania,…
Chiunque è tenuto a dichiarare ufficialmente cosa fa, quanti e quali tipi di rifiuti produce, pagando di conseguenza i tributi. C’è inoltre l’obbligo, per legge, di specificare quali attività vengono proposte, con le dovute autorizzazioni.
Interessante… vale lo stesso anche per i rom oppure nel loro caso si parla di schedature fasciste e razzismo e discriminazione?