BUCCINASCO: Caccia selvaggia nelle zone verdi

Buccinasco, 29 gennaio 2011 – Proprietari di cani e amanti degli animali scendono in piazza: con una raccolta firme chiedono un lieto fine per la storia di Sheila, la cagnolina sottratta alla sua padrona, Maddalena Dotti. Un caso sociale ma anche lo spunto per ribadire una serie di disagi che i proprietari di cani subiscono da troppo tempo, senza che nessuno intervenga.

“Abbiamo solo doveri, e i diritti?”: così il comitato Gruppo proprietari cani Parco sud inizia ad elencare le problematiche più diffuse che dovrebbero coinvolgere più associazioni ma che, fino ad oggi, sono rimaste lettera morta. Tra le tante problematiche la caccia praticata nelle zone verdi delle confinante Milano. Una situazione pericolosa e che in più di un’occasione ha ferito esseri umani e animali.

“Più volte abbiamo segnalato la presenza di cacciatori al confine con il nostro territorio, lungo il cavo Borromeo — spiegano Susanna De Ciechi, Ezio Botti e Isabella Carpani, rappresentanti del comitato e autori della lettera —. Purtroppo, anche quelle poche volte che sono usciti, gli agenti della polizia locale non sono potuti intervenire per via della competenza territoriale e perché pare sia un diritto dei cacciatori sparare anche in zone urbane e frequentate da grandi e piccini. Negli anni abbiamo sempre collaborato con le istituzioni segnalando discariche abusive, refurtiva abbandonata nel parco e via dicendo. Purtroppo, quando siamo noi ad avere bisogno troviamo sempre la porta chiusa”. Nell’ampio parco costeggiato dalla via della musica, un percorso utilizzato non solo da proprietari di cane ma anche da genitori con i propri figli e amanti del running, solo qualche settimana fa è stato ferito di striscio un bambino. “Anche in quel caso nessuno è intervenuto» puntualizzano dal comitato.

Oltre alla sicurezza, tra le altre preoccupazioni del comitato ci sono questioni emotive. Legami e relazioni che, come nel caso di Sheila e Maddalena, sono state violate (l’associazione Laika&Balto onlus ha sottratto la cangolina alla padrona dopo che le era scappata). “Dopo questo avvenimento che riteniamo a dir poco sconcertante — continuano — ci chiediamo se chi generosamente decide di impegnarsi nella cura di un trovatello resti poi in balia delle decisioni e degli umori di chi gestisce l’associazione da cui ha avuto il cane. E, soprattutto, chi controlla l’operato delle associazioni in generale e chi può verificare e intervenire in merito a casi simili a questo?”.

Proprio per una maggiore chiarezza, i cittadini chiedono di rendere più trasparente la pratica dell’adoizione dei cani.

di Francesca Santolini
IL GIORNO