#Buccinasco : Dalla parte dei lavoratori

pall-italia9Buccinasco (31 luglio 2014) – Incertezza sul futuro e il rischio di decine di licenziamenti. È una giornata nera oggi per il lavoratori, con i dipendenti di due grandi gruppi presenti a Buccinasco in sciopero per non perdere il posto di lavoro.

Mentre i lavoratori della Coca Cola hanno manifestato davanti alla sede di Assolombarda, i dipendenti della multinazionale americana PALL Corporation hanno incrociato le braccia davanti alla sede di via Emilia a Buccinasco.

“Seguiamo con preoccupazione la vicenda della PALL – dichiara il vice sindaco Rino Pruiti, oggi al presidio organizzato dai lavoratori – e già in passato abbiamo scritto alla proprietà che però non ci ha mai risposto. Il problema del lavoro è in aumento, sappiamo dei licenziamenti decisi anche alla Coca Cola, un’altra azienda d’eccellenza del nostro territorio: siamo vicini ai lavoratori e chiediamo di tutelare il nostro territorio”. Nonostante le continue richieste, ad oggi non ci sono comunicazioni ufficiali sul futuro di Pall Italia e, secondo quanto riferiscono i dipendenti, anche se il lavoro non manca, l’azienda ha deciso di centralizzare alcuni settori e il rischio di una forte riduzione del personale è altissimo.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

5 commenti

  • Paolo Caimi

    Roberto DM, sono solito evitare le polemiche, in particolare quelle stupide, ma anch’io ho i miei limiti. Se tu, come del resto altri, non riesci a distinguere lo spessore dei temi trattati e sai intervenire solo a senso unico, non credo che spiegandoti di nuovo le cose riusciresti a valutarle in modo utile.
    Pruiti, certo…
    Saluti.
    Paolo Caimi

  • Paolo, ci sono delle politiche comunali in atto, come lo sportello lavoro. Altre azioni amministrative, che ho proposto, non vengono attuate, prima o poi scriverò anche perchè.

  • Paolo Caimi

    Vedo che per il momento idee poche, anche da altre parti non va meglio
    Ripeto, quello di PALL è un settore che non conosco per niente, quindi non mi avventuro in ipotesi per salvare i posti di lavoro. Del resto totalmente fuori dal controllo locale, chi ha lavorato in qualche multinazionale straniera lo sa benissimo.
    Il problema sarebbe capire, anche questo non è semplice, quali siano le competenze di chi rischia di perderlo il posto, ancora meglio, e mi rendo conto di dire una cosa che sembra assurda, cosa ritiene di essere capace di fare. Tre possono essere gli spazi:
    – quando credevamo di essere ricchi buttavamo via tutto, oggi almeno si tenta di recuperare, l’idea è quella di Celentano e Boeri: il villaggio del recupero, il mercato esiste e si potrebbe arrivare prima dei famosi, aggregando altri capaci di riparare,
    – EXPO 2015, attività temporanea, ma molto bella e con possibilità di contatti per il futuro, qui è tutto da capire cosa concretamente fare,
    – il terzo settore, affrontato in modo nuovo, basta no profit, facciamo fatturato per garantire un futuro do vita e di lavoro ai ragazzi fragili, tanto c’è da fare con un approccio diverso, servono persone che possano dedicare tempo e competenze, non solo volontari, straordinari, ma con un tempo limitato; si potrebbe chiedere all’azienda di finanziare un anno di start up e mettere a disposizione gli spazi ( potrebbe essere l’idea del villaggio del recupero ), di altre idee ne abbiamo tante, alcune anche già avviate.
    Lo so si tratta di idee tutte da concretizzare, ma se non si comincia…e aspettiamo Roma e l’Europa.
    Saluti.
    Paolo Caimi

  • Paolo Caimi

    Il problema è significativo e purtroppo ripetuto. Che ci siano reali possibilità di intervento lo credo poco e chiunque abbia esperienza di azienda in ruoli decisionali ritengo possa concordare.
    Però prima di accettare il fallimento si può almeno provare, non so valutare se su questo blog intervengano persone con esperienza d’azienda, forse potrebbero dare un contributo.
    Da parte mia sono andato a vedere il sito di PALL ITALIA, è un settore che non conosco, quindi proverò a ragionarci, ma temo di poter dare contributi solo generici, intanto segnalo l’aspetto dello spazio uffici e della possibilità di metterlo a disposizione, con i relativi servizi, di eventuali realtà create dai lavoratori non più in forza all’azienda. Conto che altri abbiano idee più concrete ed efficaci,grazie.
    Saluti.
    Paolo Caimi

  • Il Comune, e di conseguenza io che lo rappresento insieme al Sindaco, fa quello che deve fare, si preoccupa e si deve attivare. Lo abbiamo fatto lo faremo fino in fondo. Ogni posto di lavoro perso sul territorio è una sciagura. Chiederemo conto alla dirigenza della PALL.

    Siamo vicini , ancora di più se fosse possibile, ai piccoli commercianti e agli artigiani locali. Anche in questo caso abbiamo fatto quanto possibile cercando di liberalizzare il più possibile, incentivare e detassare le imprese. Anche nel piano regolatore (PGT) ci sono delle occasioni per fare impresa a Buccinasco. Quello che vietiamo sono solo i grossi centri commerciali.

    Ovviamente e a Roma ed in Europa che si deve attuare una svolta vera.