BUCCINASCO : DOCUMENTO LISTA CIVICA SUL WELFARE LOCALE

Nell’attuale momento storico che vede una forte riduzione delle risorse disponibili finalizzate ai Servizi Sociali da parte degli Enti Pubblici risulta essenziale determinare il ruolo che il welfare locale assume all’interno di un territorio, quali sono le priorità rispetto alle differenti azioni e quale visione della sussidiarietà riconoscendo e valorizzando anche le risorse dei cittadini non considerati solamente come destinatari degli interventi e delle prestazioni.

Noi riteniamo che, se il disegno del territorio può favorire la socialità tra le persone che abitano quello spazio, sia il welfare locale che giustifica il crearsi di una comunità.

L’aiutarsi reciprocamente, il sostenere le situazioni di difficoltà, l’accompagnare le persone, il favorire la costruzione di relazioni e rapporti, solo tutto questo giustifica il ruolo dell’Ente Locale e permette di far lievitare sensibilità sociale diffusa, responsabilità individuali e collettive, miglioramento della qualità del vivere.

Come vogliamo vivere a Buccinasco
La questione che pone la definizione del welfare locale è relativa a come vogliamo vivere a Buccinasco sapendo che il Comune deve svolgere il compito di difendere gli individui da un isolamento dal quale non può venire niente di buono.

Anche a Buccinasco sta crescendo il processo di invecchiamento della popolazione e le conseguenti attese di aumento anche del numero di anziani non autosufficienti. Nello stesso senso operano tutte le altre modificazioni demografiche soprattutto quelle riguardanti la composizione dei nuclei familiari. Altri aspetti magari meno pressanti ma non per questo meno rilevanti né meno pertinenti ai compiti delle politiche sociali sono quelli relativi ai processi formativi, in particolare di alcune categorie di giovani, ed alle modificazioni intervenute sul mercato del lavoro ed alle situazioni di disoccupazione con assenza di reddito.

Come siamo in grado di fare proposte che siano in grado di permettere alle politiche sociali di compiere un salto di qualità definendo una impostazione che si ponga il duplice obiettivo di ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche disponibili (attualmente e in prospettiva) e di attivarne altre che rispetto a quelle pubbliche risultino aggiuntive. Le due cose non sono affatto indipendenti in quanto l’attivazione di risorse aggiuntive a quelle pubbliche può anche derivare da innovazioni riguardanti l’impiego di queste ultime individuando possibili effetti di leva.

Si pone quindi la questione dei modi in cui molteplici attori sociali possono essere coinvolti offrendo loro un quadro di riferimento nel quale sia sufficientemente chiaro sia ciò che possono fare e sia cosa aspettarsi gli uni dagli altri.

La formazione di una visione condivisa
Riteniamo che la formazione di una visione condivisa non deve cominciare dall’elenco delle cose da fare e neppure solo dall’analisi dei bisogni. Se si volesse operare in questo modo ogni gruppo sociale sarebbe portato a chiudersi nella propria specificità ed il risultato finale non sarebbe molto diverso da un equilibrio che risentirebbe delle situazioni più forti e consolidate.

La visione condivisa deve cogliere la natura dei problemi, i criteri con i quali si intendono affrontare, le direzioni che si intendono imprimere alle politiche sociali partendo dalle lacune e dalle risorse, dalle difficoltà e dalle opportunità che caratterizzano il nostro territorio.

Alcuni temi
Quale ruolo dell’Ente Pubblico.
Sussidiarietà, quali significati dare.
Partecipazione associazionismo e volontariato, come attivarlo.
Integrazione degli interventi a livello locale e sovra-comunale.
Dare conto delle proposte, delle attività svolte e dei risultati raggiunti.
Buccinasco, 9 Settembre 2011, Centro Civico Cascina Robbiolo

Lista Civica “per Buccinasco
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