Buccinasco, i mercati NON riaprono il 29 aprile

L’Amministrazione comunale, per senso di responsabilità, ha deciso di rinviare l’apertura di mercati scoperti cittadini. Sono inattuabili al momento le disposizioni previste da Regione Lombardia per il riavvio dei mercati

Buccinasco (27 aprile 2020) – Questa settimana a Buccinasco i mercati scoperti NON riapriranno. Con senso di responsabilità, l’Amministrazione ha deciso di rinviare l’avvio di queste attività commerciali: “Regione Lombardia – dichiara il sindaco Rino Pruiti – con un’ordinanza propagandisca della durata di neanche una settimana ha annunciato la riapertura dei mercati cittadini scaricando sui Comuni il compito più gravoso, i controlli e l’applicazione di misure impossibili da organizzare in pochi giorni e con i mezzi a nostra disposizione. Spiace inoltre rilevare che questa assurda decisione sia frutto di una concertazione con Anci Lombardia. Grave a nostro avviso anche la graduale ripresa di giochi, scommesse e dispositivi, dal lotto alle slot machine entro l’11 maggio”. 

Venerdì 24 aprile Regione Lombardia ha pubblicato l’Ordinanza n. 532 della durata di pochi giorni (dal 29 aprile al 3 maggio) demandando ai Comuni la possibilità di individuare uno o più mercati scoperti presenti nel territorio in cui attuare la riapertura dell’attività (limitatamente ai generi alimentari) con l’obbligo di individuare tra gli agenti di Polizia Locale o tra i funzionari comunali la figura del “Covid Manager” per coordinare sul posto gli ambulanti, i volontari di Protezione Civile e le misure di sicurezza. 

L’ordinanza prevede inoltre che l’intero perimetro esterno del mercato venga delimitato da transenne in modo che vi sia un unico varco di accesso separato da quello di uscita. E che sia visibile l’apposita segnaletica per orientare le persone nel percorso. 
Alla Protezione Civile il compito di rilevare la temperatura a tutti, ambulanti e clienti, mentre agli esercenti spetta di fornire i clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche. 
A queste misure si aggiungono l’obbligo per tutti di indossare la mascherina, il distanziamento interpersonale di un metro, di tre metri tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori, la presenza di non più di due operatori per posteggio. 

“In tre giorni – continua il sindaco – dovremmo dirottare tutte le nostre energie per attuare le disposizioni regionali solo per un atto propagandistico della Regione. I nostri agenti sono quotidianamente impegnati su tutto il territorio (quali competenze specifiche dovrebbe avere il ‘Covid manager’?), così come i nostri volontari della Protezione Civile. Nella cosiddetta ‘fase 2’ dovremo certamente studiare soluzioni per la ripresa di tante attività e occorre organizzazione, coerenza, personale, risorse. Che non si improvvisano”. 

9 commenti

  • Roberto

    Di fronte ad una crisi economica epocale, e mai vista, dovuta a questa pandemia, con all’allarmi che arrivano da tutte le parti sociali, ma forse quello più serio è arrivato dalle associazioni dei commercianti al dettaglio che hanno rilevato un calo anche nell’acquisto degli alimentari.

    Se nelle prime settimane della crisi c’erano file chilometriche davanti ai supermercati, ora non se ne vedono più, se non in qualche quartiere delle grandi città, con più alto benessere economico.
    Un segnale preoccupante: gli italiani stanno limitando anche l’acquisto di cibo e generi di prima necessità.
    D’altronde in due mesi si sono visti arrivare, solo i 600 miserabili euro, per 3 milioni di autonomi, (e niente per le piccole e medie imprese che si trovano alla canna del gas) una cifra irrisoria che a malapena copre un mese di affitto,

    Gli italiani hanno bisogno di ricevere soldi in tasca per sentirsi tranquilli anche nella spesa di tutti i giorni, e invece si sono ritrovati un muro di gomma davanti, pure per richiedere i prestiti promessi da questo governo di cialtroni.

    Hanno purtroppo capito che con la nostra annale, e intricatissima burocrazia mai ridmensionata, non si arriverà, a capo di niente: oltre il danno la beffa.

    Per ottenere quei famigerati 25mila euro ”senza garanzie” che potrebbero essere per molti di loro, l’unica ancora di salvezza alla loro situazione economica disastrata, serverebbe comunque una mole di garanzie (documenti, dichiarazioni, ecc.) tanto gravosa da scoraggiare chiunche; e cedere al fallimento. (Sic!)

  • Anonimo

    Sindaco,
    riapra i mercati dei venditori ambulanti. Sono molto più sicuri delle lunghe code davanti ai Supermarket, e consentono ai cittadini di fare la spesa sotto casa, senza inutili spostamenti.

    Al fine di arrivare gradualmente ad una ripresa delle loro attività commerciali, basterebbe predisporre ed organizzare i mercati strettamente per i generi alimentari. che offrono più scelta alla spesa alimentare delle famiglie, specialmente alle tante che da sempre si rivolgono all’offerta del mercato settimanale. Si accorcerebbero file e tempi d’attesa all’esterno di negozi e supermercati, si offrirebbe una risposta ai diversi produttori agricoli locali che riscontrano problematiche allo smaltimento dei loro prodotti inoltre si manterrebbero contenuti i prezzi dei prodotti freschi ed ortofrutticoli.

    Ovviamente dovranno essere prese le misure prescritte, attivando il distanziamento opportuno e mettendo a disposizione della clientela guanti e liquido igienizzante. Visto i pochi banchi di natura esclusivamente alimentare e gli ampi spazi nelle aree mercatali, è attuabile, Se si continua con il blocco, tante attività di venditori ambulanti rischiano la chiusura definitiva.

  • RobeNORD

    Giusto così Rino, sono d’accordo. Eppoi pioverà….

  • Carneade

    «Nei giorni scorsi si è diffuso il messaggio sbagliato che i mercati possano essere luoghi pericolosi per la propagazione del coronavirus. Di conseguenza, la maggior parte dei Sindaci ha vietato agli ambulanti di portare le bancarelle in piazza, bloccando di fatto il loro lavoro. Ma non è affatto così: con le dovute cautele, il mercato può essere un luogo sicuro, ben più di altri. Anzi, può essere una tipologia di commercio strategica, perché offre la possibilità ai clienti di non spostarsi dal proprio quartiere o paese e alleggerisce le code che si formano quotidianamente davanti ai supermercati». Non solo: «I prezzi applicati dagli ambulanti sono mediamente più bassi e non è un fattore trascurabile in un momento in cui un po’ tutte le famiglie devono fare i conti con una drastica riduzione delle entrate. Senza contare i danni per l’economia del nostro settore, ormai in crisi da più di un mese».

    prego il Sindaco ad un ripensamento

  • Anonimo

    Non condivido

  • paolo53

    ben fatto

  • Famiglia Vai

    Sindaco condividiamo ogni sua scelta Grazie per il suo impegno

  • Anonimo

    Sindaco chi meglio di lei ha il polso della situazione? Decida per il l meglio per la comunità

  • Maurizio Ciocca

    Sono completamente daccordo non mandiamo in vacca i sacrifici fatti finora,
    Le persone ancora muoiono a grappoli
    Grazie sig sindaco