#Buccinasco – Il presunto boss torna a casa, l’amarezza di sindaco e vicesindaco Barbaro «l’Australiano» è fuori dal carcere

giustizia1_mediumBuccinasco – L’Australiano è fuori dal carcere: lunedì 21 ottobre il 76enne Domenico Barbaro ha ottenuto dalla Corte d’Appello di Milano la scarcerazione, accogliendo il ricorso del suo legale Giampaolo Catanzariti. Arrestato nel 2008 con l’accusa di associazione mafiosa a seguito dell’inchiesta Cerberus, il presunto boss della ‘ndrangheta di Platì può ora fare ritorno a Buccinasco, dove avrà obbligo di dimora dalle 19 alle 7.

Complessa la motivazione di questa scelta, analoga a quella legata ad Antonio Perre, altra figura coinvolta nelle indagini Cerberus e Parco sud e recentemente scarcerato. In sostanza secondo l’interpretazione delle normative fatta presente dai legali difensori e accolta dalla Procura, risultano scaduti i termini di custodia cautelare.Sullo sfondo, la necessità di istituire un processo d’appello bis sia per l’inchiesta Cerberus che per quella Parco sud. Recentemente è giunto a conclusione l’appello bis di Cerberus, con conferma delle pene inflitte in prima istanza.

Per quanto riguardo la nuova celebrazione in appello di Parco sud, essa è entrata nel vivo proprio questa settimana. «La scarcerazione dei boss della ‘ndrangheta e il loro ritorno a Buccinasco – ha commentato il vicesindaco Rino Pruiti – rischiano di affossare definitivamente quel duro percorso che stiamo praticando, sia come amministrazione comunale che come “società responsabile”. Tutti gli sforzi e i sacrifici rischiano di essere stati inutili. Non è possibile. Non possiamo e non dobbiamo accettarlo. Serve quindi una reazione immediata, forte, unitaria e decisa. Non ci sono priorità più urgenti di questa».

«Questa scarcerazione – è la riflessione del sindaco Giambattista Maiorano – è giustamente percepita come un’ulteriore ferita inferta alla nostra città. Da troppo tempo Buccinasco sale agli onori della cronaca nazionale quasi immancabilmente per fatti e situazioni legate alla presenza sul suo territorio di “onorate” famiglie ‘ndranghetiste. Buccinasco è certamente segnata da questa negativa esperienza, ma, per sua fortuna, è anche e soprattutto altro. Non intende cancellare la memoria che resta a monito. Intende invece recuperare dignità e forza in ragione della qualità, dell’impegno e della generosità dei suoi cittadini, della bellezza dei suoi luoghi, della capacità di costruire rapporti e relazioni per rafforzare legami e socialità, della richiesta sempre più convinta che solo applicando legalità e buone pratiche si esce dal guado e dal cono d’ombra che l’ha resa tristemente famosa».

Federico Ughi

Settegiorni Settimanale del 25 ott. 2013

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