#Buccinasco: in merito alla scarcerazione di Rocco Papalia
#Buccinasco – È stato scarcerato Rocco Papalia, 67 anni, uno dei più potenti boss della ‘Ndrangheta radicata al Nord. Papalia era in carcere dal 1992 detenuto col regime del 41 bis. A suo carico una lunga serie di reati, dal traffico di droga ai sequestri di persona.
Nell’ottobre del 2015 fu anche condannato a trent’anni per un omicidio commesso quaranta anni prima e sembrava chiudersi per sempre la possibilità che potesse uscire da carcere. Invece la scarcerazione avviene “per decorrenza pena”, cioè per una pena scontata interamente, grazie ai benefici e agli sconti previsti dall’ordinamento penitenziario. Il boss è tornato a casa sua, a Buccinasco, dalla moglie. Da qui non potrà muoversi e sarà sorvegliato speciale. Non ci piace, ma continuiamo a credere nella Giustizia.
Le nostre battaglie di contrasto culturale e amministrativo continueranno più forti che mai consapevoli che lo Stato, quindi noi, siamo più forti! E Buccinasco sta dalla parte dei giusti! Quella del nostro territorio è una storia molto chiara e nelle decine di battaglie è sempre stata chiara la posizione del centro sinistra.
Siamo stati noi ad abbattere con le ruspe gli orti abusivi della ‘Ndrangheta. Siamo stati noi a urlare a gran voce che era necessario applicare la legge per chiudere il bar di Serefina Papalia in piazza San Biagio e sempre noi a prenderci i suoi insulti sui social mentre un consigliere comunale di Forza Italia le esprimeva solidarietà. Siamo stati noi a dissentire pubblicamente dopo la scarcerazione del boss Rocco Barbaro scrivendo pubblicamente al ministro della giustizia. Siamo noi che abbiamo creato il festival Buccinasco contro le mafie che ha portato decine di iniziative culturali antimafia tra i cittadini e nelle scuole-
Votare il centro sinistra significa anche continuare ad impegnarci con tutte le persone di Buccinasco che da sempre, sono schierate apertamente contro le mafie. Schierate con gli ideali e con le azioni amministrative, delicate e molto complesse. Dire e fare insieme per contrastare la ‘Ndrangheta in quella che tutti chiamano la Platì del nord ma che per noi è la nostra bella città. Una città che vogliamo valorizzare con servizi sempre più innovativi, accessibili e moderni senza condizionamenti mafiosi!
Siamo capaci e lo abbiamo dimostrato.
Tutto questo è possibile con il centro sinistra! #avanti #rinopruitiSindaco
Rosa Palone e Rino Pruiti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/08/svuota-carceri-governo-mette-fiduciala-lega-attacca-indulto-mascherato/189802/
N.B.
……..Sul contenuto del Decreto poi , Paola Severino ha assicurato che “nessun delinquente pericoloso sarà libero di camminare per la strada”…….
per la strada no, ci vanno in macchina…….sui nuovi marciapiedi di Buccinasco invece si’…..!!!!!
Ilsole24ore
Pena carceraria da “spacchettare” per i detenuti pericolosi che chiedono la libertà anticipata speciale. La Prima sezione penale della Corte di cassazione (sentenza 6013/17, depositata ieri) ha accolto ieri il ricorso dei legali di Rocco Papalia, boss della ’ndrangheta trapiantata a Milano con roccaforti nell’hinterland milanese di Corsico e Buccinasco, rinviando al tribunale di sorveglianza di Cagliari il calcolo dei benefici per l’eventuale scarcerazione anticipata (Dl 146/2013 “svuotacarceri”).
Il collegio dell’esecuzione nel novembre del 2014 aveva respinto il reclamo dello stesso condannato contro la decisione della Sorveglianza di non applicare il beneficio, sulla scorta del fatto che si tratta di una pena contenente vari reati cosiddetti «ostativi» (dal sequestro di persona al traffico di stupefacenti).
La Cassazione ha però corretto l’interpretazione del Tribunale cagliaritano, ribadendo che non ci sono nell’ordinamento dati normativi per sostenere che la nuova disciplina dell’ordinamento penitenziario (articolo 4-bis, legge 354/75) «abbia creato uno status di “detenuto pericoloso” che permei di sè l’intero rapporto esecutivo a prescindere dal titolo esecutivo di condanna».
In sostanza il cumulo di pena, prosegue il relatore, deve essere sciolto «in presenza di istituti che, ai fini della loro applicabilità , richiedano la separata considerazione dei titoli di condannae delle relative pene» (in coerenza con il precedente 3130/15). In un caso di pena “assemblata” come quello in esame, il giudice avrebbe pertanto dovuto ricostruire i singoli addendi della condanna (ridotta a 30 anni dai 41 del cumulo materiale) e stabilire quali “segmenti” erano nel frattempo stati espiati. A questo proposito la Corte aggiunge che il criterio da seguire prevede che «deve intendersi scontata per prima la pena più gravosa per il reo con la conseguenza che, ove si debba espiare una pena inflitta anche per reato ostativo alla fruizione di benefici penitenziari, la pena espiata va imputata innanzitutto ad esso». (sentenza 613/1999 della Prima penale). Quindi il Tribunale di Cagliari dovrà ora calcolare se i 24 anni finora scontati dal boss della ’ndrangheta milanese abbiano esaurito la soglia ostativa, nel qual caso potrebbe dar luogo alla liberazione anticipata speciale.
La Prima sezione torna anche sul secondo motivo di ricorso, incentrato sugli effetti della parte del decreto svuotacarceri non convertita in legge (in particolare, sulla circostanza di aver proposto la domanda di liberazione durante la vigenza del Dl ). La Corte, respingendo il motivo, ha specificato che la norma più favorevole contenuta in un decreto non convertito può avere solo e semmai effetti in relazione ai «fatti commessi » e che quindi l’efficacia è ristretta ai fatti concomitanti (alla vigenza del Dl) e non tutela, invece, la pretesa in sè.
9 FEBBRAIO 2017
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/norme-e-tributi/2017-02-09/reati-ostativi-pena-spacchettare-085152?fn=feedold&id
Scusa Rino, scusa sax1960….Quali sono i partiti che hanno votato il Decreto Svuotacarceri ??
Sax confermo, anche sui social stessa storia…
Rino, hai notato che quando scrivi da mafia nessuno commenta?
Dove sono i soliti commentatori stupidi di questo blog?
Paura???