Buccinasco : La violenza sulle donne e il tempismo
Quello che fa più rabbia nel tema doloroso della violenza sulle donne è che davanti ai lividi o al sangue sappiamo quasi sempre che ‘si poteva evitare’. La recidiva con cui arriviamo puntualmente tardi è socialmente patologica. Il problema è che quelli che dovrebbero essere individuati come campanelli di allarme coincidono invece con atteggiamenti culturalmente accettati. Anche dalle donne. In questo la cultura cristiana non ha molto da invidiare a quella islamica, su cui preferiamo puntare le luci mediatiche.
Lo spiega bene il libro ‘Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna’ di Michela Murgia, da cui questo tratto: “Essere identificati come vittime è una condizione che dovrebbe essere transitoria per chiunque, legata a precise circostanze. Non si è vittime per il solo fatto di esistere come femmine invece che come maschi, ma lo si è sempre di qualcosa o di qualcuno. Il tentativo di trasformare le persone in vittime permanenti a prescindere dalle circostanze costringe la vittima al ruolo di vittimizzata, che è un’altra forma di violenza, più sottile e pervasiva, perché impone una condizione di passività che preclude la facoltà di riscattarsi”.
L’unico modo per innescare un cambiamento sarebbe riuscire a restringere il confine di quello che per noi è ‘normale’ e ‘accettabile’, per non trovarci puntualmente a piangere quando quel confine viene oltrepassato.
La cultura si sposta ad ondate lunghe e lente ma è compito di ognuno di noi remare nella giusta direzione, con occhi aperti e vigili, con stima verso noi stessi e cura verso gli altri. Per arrivare in tempo.
Elisa Capanna – Lista Civica Per Buccinasco