BUCCINASCO L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE NEI GUAI: QUELLE CARTE FALSE RISULTATE INUTILI
di FRANCESCA SANTOLINI – Il Giorno, 6 aprile 2012 – Il giorno dopo la consegna dei tre avvisi di garanzia per concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e falso materiale, nella cittadina alle porte di Milano non si parla d’altro. Il filone d’indagine, uno stralcio della maxinchiesta che nel mese di marzo 2011 portò all’arresto del sindaco (Pdl) Loris Cereda, dell’assessore al bilancio Marco Cattaneo e del consigliere comunale Antonio Trimboli ha visto anche questa volta coinvolto un esponente della vita politica cittadina: l’ex presidente del consiglio comunale Aldo Scialino (PDL) è stato raggiunto dall’avviso di garanzia insieme all’amministratore dello stabile che ha presentato un’offerta d’acquisto, Giovanni Seresini, e dell’ex dipendente comunale Daniela Pino.
Secondo i pm Maurizio Romanelli, Paola Pirrotta e Sergio Maria Spadaro i tre in concorso tra loro avrebbero cercato di falsare il risultato dell’asta pubblica relativa all’alienazione dell’area di via Boito (destinata a parcheggio e realizzazione box), la gara è stata assegnata alla cooperativa edilizia Dalla Chiesa di Canegrate, l’altra partecipante al bando. Secondo le ricostruzioni dell’accusa tutto è avvenuto nel gennaio 2011.
Il 10 gennaio scadeva il bando di alienazione dell’area comunale adiacente al condominio L’Orizzonte e fino a quel momento concessa gratuitamente a uso parcheggio proprio al condominio in cui risiede anche Scialino. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione all’asta per l’alienazione dell’area è andata deserta fino alle 11.30 quando la cooperativa Dalla Chiesa – poi risultata vincitrice – ha presentato la sua offerta con un rialzo del 24%.
SECONDO la Procura, proprio la presentazione di un’offerta avrebbe «scombinato» i piani degli indagati e cioè quello di aggiudicarsi il terreno al più basso prezzo possibile. Da qui, mettendosi d’accordo, avrebbero prima richiesto un protocollo e poi solo a orario scaduto e dopo aver assunto informazioni sui partecipanti avrebbero presentato la busta con un’offerta rimodulata e un rialzo del 18%.
Un passaggio che è stato registrato dagli inquirenti che già stavano indagando sull’amministrazione comunale. Oltre alle intercettazioni ambientali ci sono le rilevazioni informatiche dei budge utilizzati per spostarsi dai vari uffici.
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