BUCCINASCO, MENO PLASTICA PER TUTTI: TRAGUARDO 15 CHILI IN 7 MOSSE !

Sappiamo che si deve separare la plastica dal resto dei nostri rifiuti e conferirla per il riciclo, va benissimo ma non basta. Dobbiamo ridurre la produzione di questo rifiuto/materiale. Con alcuni accorgimenti puoi raggiungere facilmente, come vedrai, questo obiettivo di riduzione ottenendo un vantaggio economico e risparmiando all’ambiente oltre 15 kg di plastica per ogni componente famigliare.

Ridurre i rifiuti che generiamo presenta importanti vantaggi ambientali ed economici di cui non sempre si è consapevoli. Non produrre un rifiuto, infatti, significa, oltre a non dover pagare per il suo smaltimento non sprecare energia e risorse naturali preziose. Significa evitare emissioni di CO2 rilasciate dalle varie fasi del processo di produzione e di smaltimento dei beni.

I nostri modelli di consumo danno luogo a una crescente produzione di rifiuti: un peso insostenibile per i sistemi naturali del pianeta sempre più indeboliti e incapaci di metabolizzarli.

Pur riconoscendo il ruolo che il legislatore ha nel determinare il successo di politiche di prevenzione efficaci ed estese, mediante provvedimenti atti a disincentivare la produzione di rifiuti all’origine, l’urgenza delle problematiche ambientali connesse alla produzione dei rifiuti ci deve spingere, anche come singoli cittadini, produttori, distributori, amministratori di enti locali ecc. a metterci in gioco: dimostrando con i fatti che ogni comportamento individuale è incisivo.

Ecco di quali imballaggi e oggetti monouso puoi fare a meno, (costituiti da una delle varietà di plastica fra le decine con cui abbiamo a che fare ogni giorno), affinché tu possa arrivare a superare il traguardo di “Meno 15 kg” e indicazioni su quali alternative ci sono a disposizione per sostituirli.

Buona parte di questi consigli e dati sono tratti del libro di Roberto Cavallo Meno 100 Chili Edizioni Ambiente 2011.

1 Shopper monouso con manici e sacchetti ortofrutta senza manici: -3 kg

Lo shopper monouso di plastica! Nonostante un decreto ne abbia vietato la distribuzione dal gennaio 2011 questa tipologia di sacchetto continua ad essere l’opzione più gettonata nei negozi e nei mercati rionali. Nei supermercati invece, dove sono stati introdotti i sacchetti biodegradabili che costano circa il doppio di quelli di plastica, il consumo si è mediamente dimezzato a favore di borse riutilizzabili.

Quasi tutte le statistiche, al 2010, hanno convenuto sul fatto che ogni italiano consumasse in un anno almeno 300 sacchetti a testa. Calcolando che il peso medio degli shopper per la spesa alimentare corrisponde a 7 g circa, ma che i sacchetti distribuiti dal settore non alimentare pesino almeno il doppio possiamo ipotizzare, facendo a meno del monouso ovunque si acquisti, di risparmiare circa 3 kg di plastica. Qualora si riuscisse, con la collaborazione degli Enti Locali, a convincere i maggiori gruppi della Grande distribuzione a mettere a disposizione una soluzione riutilizzabile nel settore ortofrutta, si arriverebbe a ridurre anche questa tipologia di imballaggio che raramente viene riutilizzata.

2 Acqua minerale in bottiglia di plastica: -3,5 kg

L’Italia è il primo paese consumatore di acqua minerale in bottiglia di Europa e terzo nel mondo. Dati del 2007 indicano il consumo in Italia pari a circa 204,8 litri che potrebbe essere però una stima per difetto. Partendo dal consumo annuo arrotondato a 205 l ricaviamo la quantità consumata in bottiglie di plastica che corrisponde all’80% del totale = 164 l. Tenendo conto che vengono consumate prevalentemente confezioni da un litro e mezzo e che le bottiglie pesano da 24 a 36 gr possiamo ipotizzare che bevendo acqua del rubinetto. O PRELEVANDO IL LIQUIDO ALLA “CASA DELL’ACQUA” (che si dovrebbe perlomeno raddoppiare) potremo eliminare almeno 3,50 kg di plastica all’anno.

3 Bevande varie e latte in bottiglia di plastica : – 3,5 kg

Sostituendo parte delle bevande gassate o lisce con bevande fatte in casa, anche con l’utilizzo di un gasatore e concentrati delle bibite più conosciute o sciroppi, possiamo ridurre altra plastica. Anche le bevande ricche di sali minerali che bevono gli sportivi possono essere preparate utilizzando composti in granuli.

Considerando che in Italia vengono consumati circa 23 litri a testa di bevande gassate, possiamo ipotizzare che, includendo le bibite non gassate, si possa arrivare a un consumo annuo pari a 40 litri a persona. Pertanto se il consumo avviene con bottigliette da circa 500 ml che pesano sui 33 g il peso totale dei contenitori di plastica sarà pari a 2640 g. Con bottiglie da 1 litro dal peso di 58 g circa avremo invece un totale di 2320 g.

Se poi consumi latte in bottiglie di plastica o in altri contenitori monouso puoi eliminare totalmente l’imballaggio consumando latte crudo alla spina (distribuitore situato in Via Roma di fronte al Comune).

Il consumo pro capite di latte in Italia si aggira sui 61 litri l’anno di cui 15 litri sono riferiti al consumo di latte fresco.

Secondo una valutazione compiuta da Federambiente e Osservatorio Nazionale sui Rifiuti ogni italiano in media getta nei rifiuti quasi 3,23 kg di contenitori per il latte. In realtà chi beve una bella tazza di latte fresco tutte le mattine può arrivare a consumare 72 litri di latte all’anno che se comprati in bottiglia di plastica (50 g) farebbero 3,6 kg. Considerando che una parte del latte fresco è consumato nel tetrapack possiamo conteggiare anche solamente un terzo del peso appena ricavato e cioè 1,2 kg.

Acquistare latte crudo alla spina inoltre rappresenta una soluzione economicamente premiante per il consumatore che risparmia anche il 30% e per il produttore che vende il prodotto a un prezzo fino a tre-quattro volte superiore rispetto alla vendita alla vendita alle centrali di acquisto.

Arrotondando a 2,3 kg la plastica che potremo risparmiare con le bevande fai da te e sommandoli agli 1,2 kg di plastica risparmiati bevendo latte alla spina possiamo raggiungere i 3,5 kg.

4 Stoviglie usa e getta: -1,9 kg

Secondo uno studio pubblicato nel 2008 ogni anno in Italia vengono vendute circa 114.200 tonnellate all’anno di stoviglie usa e getta, utilizzate sia per la gestione di grandi eventi sia per mense private e pubbliche che significherebbe un consumo pro capite pari a 1,9 kg.

Un set di stoviglie monouso costituito da piatto, bicchiere e due posate in plastica pesa circa 40 g e rappresenta circa il 16% del peso dei rifiuti complessivi generati da un pasto. Ad oggi le stoviglie “usa e getta” seppur costituite da plastiche riciclabili come il polipropilene e il polistirene non possono essere conferite nella raccolta differenziata della plastica poiché non considerate imballaggi e quindi esentate dal pagamento del Contributo Ambientale CONAI.

La soluzione meno impattante resta, alla fine, l’utilizzo di stoviglie durevoli e lavabili durante party domestici e feste ma anche in occasione di picnic e pranzi fuori casa. Per trasportare il cibo esiste una vasta gamma di stoviglie e contenitori lavabili e riutilizzabili in diverse misure e materiali. Potendo scegliere inoltre andrebbero preferiti quei locali pubblici che non utilizzano stoviglie usa e getta.

5 Detersivi e detergenti per la casa: – 4 kg

In media un flacone di detersivo, per piatti o per un altro uso domestico, che acquistiamo al supermercato, pesa circa 60-70 g, in pratica più del doppio di una bottiglia per bevande.

Il consumo di detergenti e detersivi per la casa, venduti allo stato liquido, è, in Italia, di poco superiore al milione e mezzo di tonnellate; in pratica ogni italiano, in media, consuma 25 litri di prodotto per la pulizia ogni anno come riporta la pubblicazione di Federambiente -ONR del 2010 Linee guida sulla prevenzione dei rifiuti urbani.

Moltiplicando il peso di un singolo flacone per questi dati di vendita possiamo stimare che ogni italiano si deve potenzialmente disfare di una settantina di contenitori ogni anno, cioè di circa 4 kg di plastica.

Secondo uno studio di Federconsumatori acquistare prodotti alla spina per la pulizia della casa può far risparmiare a una famiglia 205 euro all’anno.

6 Detergenti per la cura della persona -1 kg

I detergenti liquidi hanno sostituito le vecchie saponette a base naturale di gran lunga più ecocompatibili e a partire dall’imballaggio.

Per fare un calcolo grossolano sul consumo di bagnoschiuma possiamo ipotizzare un utilizzo giornaliero di 10 ml per la doccia (la quantità che riempie la parte concava del palmo della mano corrisponde a circa 7-10 ml) che significa 3,6 litri all’anno.

Considerando che i flaconi delle confezioni da 300 ml e 750 ml pesano in media rispettivamente 33 e 70 g possiamo ipotizzare un consumo di plastica nei due casi pari a 396 g con contenitori da 300 ml e 336 g con contenitori da 700 ml.

Se calcoliamo che la stessa quantità giornaliera si possa applicare al liquido lavamani e invece metà dosaggio per shampoo e detergente intimo avremo in peso, a seconda dei contenitori, da 1188 g a 1008 g di plastica.

Confezioni da 300 ml : bagnoschiuma 396 g + lavamani 396 g + shampoo & detergente intimo 396 g =1188 g

Confezioni da 700 ml : bagnoschiuma 336 g + lavamani 336 g + shampoo & detergente intimo 336 g =1008 g

Per ridurre i contenitori si può ricorrere all’utilizzo di saponi solidi disponibili in diverse formulazioni e fragranze. Esistono inoltre anche balsami e shampoo in forma solida e acquistabili anche online.

Volendo ricorrere a detergenti liquidi le possibilità consistono nell’aderire a Gruppi di Acquisto Solidale GAS e trovare aziende locali disponibili a vendere con contenitori a rendere.

In alternativa ci sono linee di prodotti di base per il corpo acquistabili in contenitori a ricarica realizzati con imballaggio flessibile che riducono dal 70 all’ 82% il consumo di plastica.

7 Spazzolino e rasoio usa e getta – 0,400 g

Parlando di spazzolini da denti non è tanto il peso come singola unità, circa 25 grammi, quanto l’impatto complessivo che questi oggetti hanno sull’ambiente. Lo spazzolino non viene riciclato, se smaltito negli inceneritori produce, come tutta la plastica emissioni di diossine. Quando viene invece smaltito in discarica o disperso nell’ambiente lì permane, inquinando per oltre 1000 anni. I dentisti consigliano di cambiarlo ogni due mesi ed è così che una famiglia produce con questo articolo oltre mezzo chilo di plastica all’anno.
Una soluzione facile facile, purtroppo non così presente come dovrebbe in tutti i punti vendita della grande distribuzione e negozi consiste nell’adozione di uno spazzolino con testine intercambiabili. Sostituendo solamente le testine al bisogno si risparmia, ad ogni cambio, l’80% della plastica che serve per fare il prodotto e 34 g di emissioni di gas serra prodotte dal suo smaltimento in discarica.
Lo stesso commento iniziale fatto per lo spazzolino da denti è applicabile al rasoio usa-e-getta, non è riciclabile ed è uno spreco di dimensioni planetarie, se si considera che ogni giorno nel mondo ne vengono venduti 10 milioni, solo della BIC.

Considerando che pesano circa 6 grammi ciascuno stiamo parlando di 22 milioni di chili di plastica che ogni anno se ne vanno in discarica o negli inceneritori. Il basso costo unitario ha indotto i consumatori a preferirli rispetto ai rasoio elettrici o ai rasoi con lametta o testine intercambiabili.

Altri prodotti usa e getta molto impattanti costituiti da una parte in plastica sono gli assorbenti da donna e i pannolini per bambini. Per entrambe le tipologie esistono soluzioni riutilizzabili e anche in questo caso internet ci viene in aiuto con siti e blog che forniscono utili suggerimenti e indicazioni su modalità di acquisto e di utilizzo.

Pensiamoci adesso…

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