BUCCINASCO, ‘NDRANGHETA : LE COLPE DEI PADRI NON RICADANO SUI FIGLI (E SULLE MOGLI)

“Dicono” che mio padre sia stato un “piccolo eroe” di questa sfortunata e bellissima Repubblica italiana. Ma se fosse stato un delinquente mafioso lo avrei amato di meno? Avrei pagato anch’io le sue colpe? Sarei diventato a mia volta un mafioso delinquente? Avrei avuto le borse di studio che mi hanno permesso di studiare e una casa popolare per sopravvivere in una dignitosa e orgogliosa povertà? Come avrei esternato la rabbia, la frustrazione e la voglia di giustizia sociale che ancora sento forte dentro di me e che spesso non riesco a controllare ?

Non lo so… non lo so… chi puo’ dirlo oggi con certezza?

Buccinasco è una delle capitali mondiali della ‘ndrangheta. La ‘ndrangheta è la più forte organizzazione criminale in Europa con un giro d’affari intorno ai 50 miliardi di euro all’anno (altro che le misere finanziarie di Tremonti …).

A Buccinasco sono state arrestate decine di persone, molti sono stati condannati in via definitiva, altri solo in primo grado. La Magistratura ha – giustamente – sequestrato i beni immobili delle famiglie coinvolte.

Ho letto che a gennaio, Simona Droghi, moglie di Rosario Barbaro condannato in primo grado per associazione mafiosa, deve lasciare la casa di famiglia.

Le inchieste di ‘ndrangheta, il 3 novembre del 2009, avevano fatto scattare anche il sequestro dei beni, tra cui appunto la casa di Buccinasco. Anzi ‘le’ case di Buccinasco. Oltre a quella dove vive Simona Droghi c’è anche quella in cui vive la cognata Serafina Papalia, moglie di Salvatore Barbaro, fratello di Rosario.

Queste donne “dicono” di essere sole e con figli minori a carico. Oggi chiedono aiuto allo Stato, chiedono una casa “popolare” e assistenza sociale. E’ giusto aiutarle?

Sono sicuri che molti non condivideranno quello che sto per scrivere, ho letto molti commenti sui giornali online (rigorosamente anonimi e vigliacchi) dove si esterna una cattiveria e un odio che mi fa la stessa paura della ‘ndrangheta.

Oggi tutti sono diventati “antimafia” e forcaioli… ma dove eravate PRIMA? Si PRIMA quando il controllo mafioso del territorio e l’omertà erano TOTALI ? (Non che adesso sia cambiato moltissimo a Buccinasco… ma sicuramente si “respira” un pochino di più).

La ‘ndrangheta si combatte a viso aperto schierandosi per una cultura della legalità senza se e senza ma. Io, nel mio piccolo, credo di averlo fatto, in particolare negli ultimi 8 anni di mandato istituzionale Buccinasco Italia. Mi si puo’ criticare su tutto ma su questo no.

Io dico che bisogna aiutare le mogli e i figli di chi è stato condannato per ‘ndrangheta, senza privilegi ma considerandoli uguali a tutti gli altri.

Carcere duro, sequestro dei beni e nessuna clemenza per chi viene condannato ma … LE COLPE DEI PADRI NON RICADANO SUI FIGLI (E SULLE MOGLI).

Rino Pruiti
Buccinasco MI
www.rinopruiti.it