La recente vittoria della “società responsabile” di Buccinasco con la bocciatura del progetto porcata di “Robarello“, nonchè le parole scritte dall’amico Giorgio Crepaldi ieri, mi hanno “stimolato” una riflessione. A Buccinasco, come altrove in questa “povera” Italia, esiste una compagine maggioritaria di Cittadini che, (non trovo termine migliore), definirei con la parola: struzzo.Passano la vita a delegare il potere ad altri, aspettano sperando che altri facciano qualcosa, sia quando si tratta di scelte personali che collettive; in poche parole facilmente nascondono la testa sotto la terra. Un po’ per nascondersi alle loro stesse responsabilità, un po’ per la stessa fatica della scelta… la fatica di vivere.
A Buccinasco alcuni hanno cominciato timidamente ad alzare la testa, si sono guardati attorno e hanno trovato “altri” che la testa la teneva già alta, forse troppo alta, tanto da non vedere nessuno! (potrebbe essere un auto-critica). I politici del centro-sinistra locale (praticamente tutti quelli che contano o pensano di contare qualcosa) si sono “ri-messi” a disposizione della gente. Alcuni Consiglieri comunali di centro-destra hanno avuto il coraggio di dire no! Anche loro – adesso -tengono la testa in alto.
Non voglio enfatizzare quanto è accaduto, ma sarebbe un sacrilegio minimizzarlo, questo perchè potrebbe diventare l’embrione di qualcosa di molto più grande e solido.
E’ necessario riscoprire tutti alcune virtù, bisogna ripartire da: “chiarezza, coerenza, impegno e partecipazione”.
Il primo passo è sapere cosa vogliamo, come lo vogliamo ottenere, da noi come dagli altri.
Chiarezza con noi stessi, senza vergogne o pudori, e a testa alta, ovvio.
Il secondo è quello forse più difficile, perchè parlare e riparlare è semplice, cosa da tutti e da tutti i giorni, cose da struzzi.
E’ stupido chiedere ad altri di fare qualcosa che noi non facciamo, non è più il tempo di stare zitti se qualcosa non torna, non è più il momento di sotterrare la testa. Non è proprio detto che l’obbedienza (ad un partito o a qualsiasi altra organizzazione) sia una virtù.
“Impegno e partecipazione”, quante volte abbiamo pronunciato queste parole? Siamo capaci di seguire le nostre stesse idee? Impegnarsi ogni giorno nelle nostre azioni, nelle nostre vite, seguendo l’etica comportamentale, magari provando ad agire permettendo agli altri di partecipare con noi.
A testa alta, dissotterrata, coerenti con noi stessi.
Così – forse – si riparte…
NO AGLI STRUZZI!
Rino Pruiti
www.rinopruiti.it
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