BUCCINASCO, NUOVO PIANO REGOLATORE : PER PROBLEMI VECCHI CI VOGLIONO STRUMENTI NUOVI

In qualsiasi dibattito politico locale il punto focale è sempre il territorio, o meglio l’uso che si vuol fare del territorio, bene primario e non rinnovabile. Una volta cementificato sarà difficile “liberare quel suolo”. Per questo bisogna stare attenti a quello che si decide, facendo in modo che le scelte urbanistiche abbiamo una ricaduta positiva e duratura per le finanze comunali e per tutta la comunità, non solo per i soliti “pochi noti” speculatori.

In questi ultimi quattro anni, come Consigliere di opposizione, ho fatto delle proposte, mai prese in considerazione, sia nella stesura del PGT del dicembre 2007 (ex piano regolatore generale) poi annullato dal TAR per motivi di “merito”, sia nelle battute iniziali che avrebbero poi portato – forse – ad un nuovo PGT, anche se la maggioranza che sosteneva il Sindaco Cereda (Pdl + comunione e liberazione) era alquanto scalcinata, litigiosa e inaffidabile.

Io sono per non consumare nuovo suolo libero, senza se e senza ma, però non basta fare dei bei proclami, per questo c’è già la Lega Nord e il PDL che sono dei professionisti nella politica delle chiacchiere.

Non consumare suolo significa trasformare l’esistente, si ok! Ma trasformare quanto? Quanti metri cubi? Ci vuole un limite, altrimenti sono parole senza senso.

La Giunta Carbonera (giugno 2002 – maggio 2007) aveva trovato un parametro comunale oggettivo: il saldo naturale, cioè l’incremento di popolazione annua dovuto alla differenza tra i nati (o i nuovi arrivi) e i morti.

Diciamo che la nostra “media incrementale” era di circa 180 persone/anno, anche se poi il trend è diminuito e oggi Buccinasco perde popolazione, i giovani se ne vanno altrove.

Comunque, io ipotizzerei di costruire/trasformare appartamenti per max. 180 persone all’anno e stabilirei lo sviluppo del PGT in dieci anni. Questa trasformazione controllata nel tempo permetterebbe di adeguare i servizi, la viabilità, incassare risorse per le opere pubbliche (scuole, strade, parchi ecc.).

Abbiamo calcolato che, potenzialmente, entrerebbero comunque nelle casse comunali non meno di 30-40 milioni di euro.

Certo, così facendo diminuirebbe la speculazione edilizia ma, di contro, anche le “tradizionali” entrate tributarie per il Comune! E allora che si fa? Bisogna introdurre un nuovo strumento, nuovo per Buccinasco. Il Comune non si deve limitare a concedere licenze edilizie ma deve diventare protagonista attivo delle “trasformazioni” urbanistiche, una sorta di “socio” degli operatori edili.

La legge urbanistica regionale (L. 12/05) e l’art.120 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267 prevedono la possibilità di realizzare le cosiddette “Società di Trasformazione Urbana (STU)”, cioè delle società pubblico-privato per realizzare immobili. Il capitale è sempre privato (così come tutti i rischi d’impresa), anche l’immobile sarà privato, visto che abbiamo detto di non voler consumare nuovo suolo (con la possibilità di esproprio), ma allora il Comune cosa ci mette nella società?

Semplice, ci mette una cosa importantissima, indispensabile: il permesso di costruire.

Con questo tipo di società si possono realizzare i progetti più disparati a seconda delle esigenze dell’Ente locale.

Non sarà certo facile! Prima di tutto perchè bisognerà fare BENE il nuovo PGT, poi perché le scelte che l’amministrazione comunale sarà chiamata a fare, sia in merito agli interventi sia alle modalità di gestione della STU, non devono rispondere solo all’interesse della componente pubblica, ma sottostare alla “prova del mercato“.

Tutti diciamo sempre che così come sono le cose non funzionano, ma per cambiare in meglio il nostro futuro dobbiamo avere il coraggio e la capacità di utilizzare strumenti nuovi.

Rino Pruiti
Cittadino responsabile
Buccinasco MI
www.rinopruiti.it