#Buccinasco : Rifiuti pericolosi nell’ex discarica Cereda verso un nuovo processo

ceredarifiutoIL GIORNO 4 luglio – Buccinasco, 4 luglio 2013 – Nuovi guai giudiziari in vista per l’ex sindaco di Buccinasco, Loris Cereda. Si sono concluse le indagini preliminari relative all’area di via Delle Industrie — oggi privata, un tempo sede della piattaforma ecologica comunale — nate da uno stralcio della maxi inchiesta per tangenti condotta dagli agenti della guardia di finanza di Corsico che nel 2011 ha portato all’arresto del sindaco, di politici e imprenditori locali e al commissariamento del Comune. L’avviso di chiusura è stato notificato ai cinque indagati e, secondo la Procura, responsabili in concorso tra loro, di reati ambientali e abuso d’ufficio.

Dalla ricostruzione degli investigatori, gli indagati non solo avrebbero realizzato e gestito abusivamente una discarica di rifiuti pericolosi ma avrebbero ridimensionato il reale stato d’inquinamento dell’area non procedendo alla bonifica e traendone un ingiusto profitto nella vendita alla Tillmans.

Secondo le ricostruzioni del sostituto procuratore Paola Pirrotta, Stefano Vollmer, milanese 49enne e Colombo Fabio, 45enne di Busto Arsizio, amministratore delegato e della logistica della società acquirente avrebbero — attraverso ripetute operazioni di spianamento e riempimento effettuate materialmente dalla società Edilvaria legalmente rappresentata da Rocco Sergi, 44 enne di Platì — gestito senza autorizzazione una discarica con rifiuti pericolosi e non, «tutti mescolati tra loro, modificando così, in modo permanente, lo stato dei luoghi».

Loris Cereda, in quanto sindaco di Buccinasco all’epoca dei fatti, avrebbe consentito queste operazioni dopo aver dismesso l’area pubblica pur conoscendo i risultati delle indagini ambientali avvenute dopo il sequestro dell’area il 5 ottobre 2010, «dalle quali emergeva la presenza di rifiuti interrati con alte concentrazioni di idrocarburo, cadmio e piombo». Non solo, Cereda e l’ex segretario comunale Giovanni Sagaria in concorso tra loro sono accusati di abuso d’ufficio avendo provveduto alla compravendita dell’area senza aver proceduto alla messa in sicurezza dell’area o a un’eventuale bonifica «ridimensionando la gravità della situazione di inquinamento. In pratica avrebbero diminuito la somma per la bonifica da 1.650.000 euro a 338.950 procurando con questo un ingiusto profitto al Comune. E alla Tillmans che ha iniziato i lavori senza un’adeguata bonifica con un conseguente danno ambientale».
francesca.santolini@ilgiorno.net

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