#Buccinasco – Rino Pruiti: La risposta è NO, non staremo in silenzio
Il sindaco Rino Pruiti risponde pubblicamente a Rocco Papalia che, con una lettera protocollata dai suoi avvocati, chiede al primo cittadino di non parlare più di lui. Buccinasco non può dimenticare la sua storia e crede nell’insegnamento del giudice Borsellino che invitava i giovani a parlare sempre di mafia
Buccinasco (23 agosto 2017) – È datata 28 luglio la lettera protocollata in Comune (il 7 agosto) da un noto studio di avvocati di Milano e indirizzata al sindaco Rino Pruiti. Il messaggio è molto chiaro. Rocco Papalia chiede il silenzio. Quel Rocco Papalia che tanto ha fatto parlare di sé nella “Platì del Nord”: tornato in libertà dopo 26 anni di carcere, condannato per reati di omicidio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e sequestro di persone, attualmente è residente a Buccinasco in regime di sorveglianza speciale perché ritenuto ancora “socialmente pericoloso”.
Tramite i suoi avvocati ora chiede il silenzio. Si sente vittima dei media e si appella al sindaco, tanto da indirizzargli una lettera per ricordare di avere precisi doveri da rispettare e, se si comporta da cittadino corretto, di avere anche il diritto “al rispetto di quella sfera di intangibilità che ci rende un Paese – auspicabilmente – civile”. E prosegue: “Proprio in nome di quella pace sociale da tutti doverosamente inseguita, e di là di ‘intemperanze’ dei mezzi di comunicazione, ci appelliamo dunque a Lei per condividere i medesimi auspici”.
Papalia chiede in buona sostanza di essere considerato un normale cittadino, uno che ha scontato la sua pena e che ora desidera trascorrere i suoi ultimi anni di libertà lontano dai riflettori.
“La risposta deve essere chiara – dichiara il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti – e non può che essere una: NO. Buccinasco non starà in silenzio, Buccinasco non potrà mai considerare Rocco Papalia come un cittadino uguale agli altri, perché lui non lo è. Non possiamo far finta di niente e dimenticarcene, tutt’altro, noi lo vogliamo far sapere a tutti, vogliamo far conoscere la storia della ‘Platì del Nord’, un appellativo che non abbiamo scelto noi e non ci piace ma che non possiamo ignorare”.
“Tra gli ultimi atti dell’Amministrazione precedente – ricorda il sindaco Pruiti – il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proprio dopo il ritorno di Papalia a Buccinasco. Con quell’ordine del giorno, oltre a lanciare l’iniziativa dei lenzuoli bianchi contro le mafie che ha avuto tanta pubblicità sui media, abbiamo chiesto a Papalia di chiedere scusa alla nostra città per il male che ci ha fatto, un pentimento per le sue azioni. Una lettera di questo tenore i suoi avvocati non l’hanno protocollata, noi ci aspettiamo questo, non altro possiamo accettare. Per questo moltiplicheremo le iniziative e lo faremo soprattutto nella villa confiscata di via Nearco, accanto a dove vive lui. Non dimentichiamo l’insegnamento del giudice Paolo Borsellino che invitava i giovani a parlare di mafia, parlarne alla radio, in televisione, sui giornali, parlarne”.
Ufficio stampa Comune di Buccinasco
Be!Non stonerebbe delle iniziative dell’opposizione a favore della legalità.Il vivere in civiltà e democrazia vuol dire innanzitutto ..LEGALITÀ..BE! Che dire del sig. Papalia edei suoi avvocati….Ci sino tanti e tanti modi di chiedere di vivere nella….LEGALITÀ….
Come al solito, quando si parla di mafie locali, qui tutto tace, silenzio assoluto tranne la voce di Rino.
C’è tantissimo da fare e da dire invece: tirare su la testa e darsi da fare, Purtroppo ho contato pochissime lenzuola bianche su finestre e balconi: è’ disinteresse o paura?
Cosa dicono i soliti buffoni perditempo che vengono a scrivere anche qui?
Che iniziative o proposte arrivano dall’opposizione in Consiglio Comunale?
Ignorano? Tacciono? O sono conniventi?
No, Rocco Papalia non è e non sarà mai una persona come le altre. Con la sua presenza nel territorio sono riprese le scorribande dei soliti noti che hanno rialzato la cresta, personaggi che non circolavano da tempo.
E questo è solo il più evidente degli effetti: quelli più pericolosi sono ben occulti.
Buongiorno sig Sindaco, non voglio commentare l’articolo su Papalia ma, fare una segnalazione, in via Odessa c’è una villa anni fa sequestrata alla mafia, divenuta un asilo nido e adesso abbandonata da tempo, rientrando dalle ferie ho notato una finestra con la tapparella alzata e i vetri aperti, ho già avvisato le forze dell’ordine ma mi sembra giusto segnalarlo anche a voi.
Distinti saluti
Luisa