BUCCINASCO (RINO PRUITI): WELFARE 2.0 ?!
E’ frustrante, continuo a leggere delle stupidate su cosa fare rispetto alla crisi economica e alle problematiche sociali locali. Siamo pieni di filosofi del nulla che fanno da contro canto ad un’Amministrazione comunale immobile. Abbiamo degli amministratori che non danno nessuna risposta CONCRETA a tutta una serie di problemi drammaticamente presenti, problemi e sofferenze QUOTIDIANI.
Prendiamo atto che siamo stati abbandonati da un governo nazionale e locale che, nella migliore delle ipotesi, non sa che fare.
Non lo accetto. Non si puo’ andare avanti così. La cosa che più mi fa arrabbiare è che ci sarebbero delle azioni amministrative che potrebbero migliorare un pochino la situazione, ma nessuno fa nulla e c’è una colpevole rassegnazione.
Quando un’Amministrazione comunale si occupa di “welfare”, cioè dei servizi alla persona, delle opportunità di lavoro, della casa e dei soggetti più deboli, lo deve fare in maniera pragmatica.
Concretamente è inutile un elenco delle cose che ci piacerebbe fare o di quello che servirebbe se le competenze comunali e la realtà delle cose non lo permettono. C’è troppa gente a Buccinasco che parla ma non sa quello che dice.
La domanda deve essere una sola: cosa può (deve) fare il Comune? Tenendo conto delle regole, delle leggi e degli attuali bilanci pubblici.
Il Comune può fare molto se si comincia a ragionare in maniera diversa e si affrontano le problematiche dandosi delle priorità precise.
La crisi economica influenzerà ancora per diversi anni la nostra società locale. Ci saranno sempre più famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro, oltre ai giovani che il lavoro non lo trovano per nulla. Le percentuali di popolazione che cadranno sotto la soglia di povertà aumenteranno inevitabilmente, come ad esempio la categoria dei divorziati (specialmente uomini) che si trovano di colpo a dover vivere dividendo il proprio stipendio tra il mantenimento di moglie e figli e la propria sopravvivenza: nuova casa, spese legali, lavoro etc.
Tutte le risorse comunali possibili devono essere dirottate verso i bisogni primari.
Cosa fare? Il Comune deve diventare un “imprenditore sociale” e un motore che attivi occasioni e sinergie positive sul territorio.
– ASB; La nostra società municipalizzata (o un altro soggetto creato ad hoc) deve ampliare le proprie competenze agli appalti comunali: manutenzione del verde, gestione del ciclo dei rifiuti, energia (stiamo parlando di 3 milioni di euro all’anno), stipulando apposite convenzioni con le coop sociali e con altri soggetti imprenditoriali per creare posti di lavoro comunali a tempo determinato. Questa azione porterebbe anche dei risparmi economici in spesa corrente (diverse centinaia di migliaia di euro) che potrebbero essere usati in altri capitoli del welfare. Parallelamente si possono attivare alcune iniziative di “lavori socialmente utili” finanziati dallo Stato e dalla Regione. Borse lavoro comunali per i tirocini presso le aziende.
– Incubatrice d’impresa; nel nuovo PGT si deve trovare il modo di acquisire o costruire ex novo un immobile (capannone) di almeno 2.000 metri quadrati, da suddividere in spazi interni di 200 metri quadrati. Questa struttura dovrebbe servire ad ospitare in comodato d’uso GRATUITO nuove imprese artigianali, culturali, commerciali e industriali (in particolare promosse da giovani) per un minimo di cinque anni. Lo scopo è evidente.
– Casa; almeno 100 alloggi con canone popolare devono essere costruiti (o acquisiti) e gestititi dal Comune.
– Formazione; è importante attivare corsi gratuiti comunali (serali e diurni) per la formazione propedeutica all’inserimento lavorativo. La proposta deve tenere conto delle richieste del mercato, cioè di quelle professioni che hanno bisogno di maestranze e non le trovano, come ad esempio: meccanici, falegnami, programmatori computer con software open source, operatori dei servizi alla persona ecc. ecc.
– Servizi alla persona; le tariffe degli asili nido e scolastiche devono essere azzerate per le famiglie in difficoltà. Le risorse economiche necessarie si trovano tagliando le spese superflue e gestendo in proprio i servizi più importanti (vedi sopra).
I contributi alle scuole private del territorio vanno erogati in base alle reale disponibilità di bilancio, se non ci sono soldi per le scuole pubbliche non ci devono essere nemmeno per le private.
E si potrebbe continuare scrivendo decine di pagine ed entrando nello specifico… qualcuno farà qualcosa? Temo di no, loro se ne fregano.
Allora non ci resta che scrivere un nuovo programma elettorale di governo, di governo cazzo ! Perchè se non si governa non si riesce ad aiutare nessuno ! Su queste basi: per costruire l’alternativa e liberare il nostro futuro!
Rino Pruiti
Consigliere comunale di opposizione (seria)
Buccinasco MI