BUCCINASCO (RINO PRUITI): WELFARE 2.1.1
E’ frustrante, continuo a leggere delle amenità su cosa fare rispetto alle problematiche sociali locali. Siamo pieni di soloni che fanno da contro canto ad un’Amministrazione comunale immobile che ci tassa e taglia, a una Regione Lombardia che ci tassa e taglia e a uno Stato che ci (tar)tassa. Abbiamo degli amministratori che non danno nessuna risposta CONCRETA a tutta una serie di problemi drammaticamente presenti, problemi e sofferenze QUOTIDIANI… è la solita storia ragazzi: c’è chi è “tremendamente infastidito” di non poter più permettersi la solita settimana bianca in Trentino, mentre c’è chi adesso non si può più nemmeno permettere di pagare la quota per la mensa dei figli alle scuole dell’obbligo e ha chiesto ai servizi sociali di aiutarlo.
Dovrei fare il finto tonto? Filosofeggiare? Dire tutto e il contrario di tutto alla Walter Veltroni? Arruffianarmi i voti senza dire nulla di concreto? No grazie, trovatevene un altro per fare così, votate per un altro se mi volete così !
Prendiamo atto che siamo stati abbandonati dalla politica nazionale e locale che, nella migliore delle ipotesi, non sa più che fare (mai prendersi qualche colpa e fare autocritica per il passato vero?).
Non lo accetto. La cosa che più mi fa rabbia è che ci sarebbero delle azioni amministrative che potrebbero migliorare un pochino la situazione, ma nessuno fa nulla e c’è una colpevole rassegnazione, addirittura c’è rassegnazione e sfascismo anche nelle PROPOSTE ! Se osi fare delle proposte sei demagogico e populista per lor signori!
Quando un’Amministrazione comunale si occupa di “welfare”, cioè dei servizi alla persona, delle opportunità di lavoro, della casa e dei soggetti più deboli, lo deve fare in maniera pragmatica. La domanda deve essere una sola: cosa può (deve) fare il Comune? Tenendo conto delle regole, delle leggi e dell’attuale vincolo (illogico) x i bilanci pubblici.
Il Comune può fare molto se si comincia a ragionare in maniera diversa e si affrontano le problematiche dandosi delle priorità precise.
La crisi economica influenzerà ancora per diversi anni la nostra società locale. Ci saranno sempre più famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro, oltre ai giovani e alle donne che il lavoro non lo trovano per nulla. Le percentuali di popolazione che cadranno sotto la soglia di povertà aumenteranno inevitabilmente.
Tutte le risorse comunali possibili devono essere dirottate verso i bisogni primari.
Cosa fare? Il Comune deve diventare un “imprenditore sociale”, un motore che attivi occasioni e sinergie positive sul territorio:
– ASB; La nostra società municipalizzata (o un altro soggetto creato ad hoc) deve ampliare le proprie competenze ai servizi comunali, es.: manutenzione del verde, gestione del ciclo dei rifiuti, energia (stiamo parlando di 3 milioni di euro all’anno), stipulando apposite convenzioni con le coop sociali e con altri soggetti imprenditoriali per creare posti di lavoro a tempo indeterminato. Questa azione porterebbe anche dei risparmi economici in spesa corrente (diverse centinaia di migliaia di euro) che potrebbero essere usati in altri capitoli del welfare. Parallelamente si possono attivare alcune iniziative di “lavori socialmente utili” finanziati dallo Stato e dalla Regione. Borse lavoro comunali per i tirocini presso le aziende.
– STU; società di trasformazione urbana previste e incentivate dalla legge regionale 12/2005, che permettono al Comune di non limitarsi ad incassare gli oneri di urbanizzazione ma di diventare – senza rischio d’impresa per l’Ente – “socio” degli operatori dell’edilizia, decidendo cosa vuole per se, appartamenti, servizi, soldi o altro.
– Incubatrice d’impresa; nel nuovo PGT si deve trovare il modo di acquisire o costruire ex novo un immobile (capannone) di almeno 1.000 metri quadrati, da suddividere in spazi interni modulabili. Questa struttura dovrebbe servire ad ospitare in comodato d’uso GRATUITO nuove imprese artigianali, culturali, commerciali e industriali (in particolare promosse da giovani e donne con apposito regolamento a punteggio) per un minimo di cinque anni. Lo scopo è evidente, o no?
– Casa; alloggi medio piccoli con canone popolare, almeno una ventina, devono essere costruiti (o acquisiti) e gestititi dal Comune nell’arco di cinque anni.
– Formazione; è importante attivare corsi gratuiti comunali (serali e diurni) per la formazione propedeutica all’inserimento lavorativo. La proposta deve tenere conto delle richieste del mercato, cioè di quelle professioni che hanno bisogno di maestranze e non le trovano, come ad esempio: meccanici, falegnami, programmatori computer con software open source, operatori dei servizi alla persona ecc. ecc. – Abbiamo a Buccinasco un Istituto professionale privato/parificato, teniamone conto e usiamolo.
– Servizi alla persona; le tariffe degli asili nido e scolastiche devono essere azzerate per le famiglie in difficoltà. Le risorse economiche necessarie si trovano tagliando le spese superflue e gestendo in proprio i servizi (vedi sopra).
E si potrebbe continuare scrivendo decine di pagine entrando nello specifico.
Qualcuno (dico gli altri) sta proponendo qualcosa a Buccinasco che non siano tagli ai servizi essenziali e nuove tasse? Temo di no… solo chiacchiere sanno fare.
Allora non ci resta che costruire l’alternativa e liberare il nostro futuro con le nostre mani! Oppure stare zitti e subire, voi cosa scegliete?
Rino Pruiti
Candidato Sindaco alle primarie di Buccinasco del 29 gennaio 2012.
Lista civica “per Buccinasco“
Andrea D., io non parlavo di “arrangiarsi” all’italiana (che comunque è una virtù), io parlo di capacità amministrativa, serietà e competenza.
Sarà dura vedermi candidato al parlamento, lì vengono nominati, non candidati, io non mi sono mai proposto per un’elezione che non presupponga dover scrivere il mio nome e cognome su una scheda (fosse anche condominiale) e mai mi proporrò per essere nominato da altri per qualcosa.
Ciao Rino, è vero che noi italiani siamo maestri nell’arte di arrangiarci e di superare tutte le difficoltà e questo ci porta a sopportare con troppa pazienza tutte le storture che ci troviamo di fronte. E’ che purtroppo questo “arrangiarsi” nonostante tutto ha un costo per la collettività e in periodi di crisi come questo, che non accenna ad essere breve, vuol dire sottrarre risorse preziose. Ma siamo andati molto fuori tema (ne riparliamo se ti candiderai al parlamento nazionale) ;-)
Andrea D., si certo, le leggi andrebbero aggiustate e la struttura resa più agile ed efficiente, mi auguro che il nuovo Parlamento nazionale dal 2013 in poi si occupi seriamente di queste cose…. però temo tu sia un pò condizionato dai disastri della Giunta Cereda nei tuoi giudizi e nel tuo pessimismo. Se governeremo “noi” sapremo cosa fare e come farlo al meglio, nonostante i problemi e la burocrazia.
E’ proprio questo il problema di governance a cui facevo riferimento, senza contare che, a mio avviso, per poter dare un indirizzo che sia poi concretamente realizzabile, occorre che chi ha il potere di indirizzo sappia cosa sta facendo, non trovi?
La realtà, ora, porta a duplicazioni di funzioni e commistioni di ruoli che non sono produttive.
No Andrea D., la 267/2000 non è stata pensata x Assessori che debbano avere competenze tecniche specifiche, in realtà sono i dipendenti comunali che devono avere le competenze, la Giunta è organo colleggiale che non ha il potere di comprare nemmeno uno spillo, può solo dare le direttive di massima. Punto. Questo dopo il 1992 e “mani pulite”. Naturalmente se un Assessore ha le competenze in merito alla delega assegnata è meglio, basta che non entri in conflitto “tecnico” con i dipendenti. Per essere più chiari: un Assessore non è un dirigente comunale, quando lo fa scalzando i veri dirigenti succedono dei casini grandi.
Se diventerò Sindaco penso di avvalermi di uno staff preparato, non solo degli Assessori e della Giunta.
Concordo con te che la soluzione passi per un miglioramento dell’efficenza della macchina amministrativa, possibile ma non certo agevolata dalla normativa attuale, e non per una sua espansione in aree che non la riguardano.
Sulla competenza (e qui faccio un discorso generale senza riferimenti al caso specifico) è un problema di come è stata pensata la nostra struttura politico/elettorale: possibile che un assessore, che in un comune delle dimensioni di Buccinasco, dovrebbe avere competenze manageriali degne di un dirigente di una media azienda italiana, non abbia poi un riconoscimento retributivo adeguato? E’ una questione pratica, ripeto, al di là di poche eccezioni “eroiche” che, in quanto eccezioni, non fanno testo (e di una normativa sulla governance che, con tutte le buone intenzioni, non ha prodotto un sistema efficiente e andrebbe rivista). Ci sono costi della politica che vanno eliminati e altri che, a mio avviso, andrebbero aumentati, con grande beneficio della collettività.
Andrea D., nessun ritorno al passato, non sarebbe nemmeno possibile tecnicamente e legalmente, se non ritieni capaci i dipendenti comunali e i politici eletti non posso replicare. Per quanto riguarda la competenza dei “politici” eletti, cioè la squadra di governo , garantisco io, non può essere altrimenti, la responsabilità sarà mia.
Per quando riguarda la macchina comunale; oggi è sotto-utilizzata, poco incentivata e pochissimo “controllata”, ad esempio manca completamente un “controllo di gestione”, con opportuni inserimenti strategici può dare molto e tornare ad essere un’eccellenza così come durante la Giunta Carbonera.
Ciao Rino, se, come dici, in un’Amministrazione Pubblica mancano le competenze per risparmiare comprando servizi sul mercato in regime di concorrenza (magari consorziandosi con altri enti), possiamo davvero pesare che quegli stessi amministratori possano poi trasformarsi in abili gestori di un soggetto pubblico che offre i medesimi servizi in regime di monopolio?
Temo che finirebbe con l’essere l’ennesimo carrozzone pubblico clientelare e mangia soldi. Un bel ritorno agli anni ’70. Su questo filone non mi trovi d’accordo.
Altre proposte, inserite in un quadro di responsabilizzazione degli individui (formazione e/o aiuto all’imprenditorialità) e opportunamente regolate in una logica di do ut des, possono avere un senso, almeno in teoria (perché se poi mancano le competenze, tutt’altro che banali, per farle funzionare diventano comunque voragini senza fondo).
certa gente……non capisce…..ooooolè !!!
meno male che c’è tanta bella gente che capisce e si rifornisce in Svizzera……come fanno gli svizzeri con le raffinerie?
Rino io non ho le tue ambizioni,volo molto basso !
Secondo me un buon Sindaco a Buccinasco dovrebbe puntare molto sulle Società di Trasformazione Urbana -STU- trattenendo per il Comune molti nuovi negozi con parcheggio nelle immediate vicinanze e appartamenti ; poi dovrebbe fare alcuni tagli e l’IMU al minimo di legge per mandare meno soldi possibile a Roma…!
L’applicazione del Federalismo Municipale …farà il resto…
P.S.
Io le idee chiare su cosa incominciare a tagliare le ho….ma le tengo per me !! Ogni cosa al momento giusto.
Ancora certa gente non capisce che fa carburante all’auto perchè c’è il Sud Italia che paga sulle sue spalle con l’inquinamento apportato dalle ernomi raffinerie distribuite sul suo territorio. Sicchè Porto Torres, Augusta, Taranto stanno pagando pesantemente pegno devastando grandi porzioni di territorio mentre Roberto si rifornisce bellamente al distributore senza pensare che uno solo di questi insediamenti industriali basterebbe ad ammazzare mezza pianura Padana.
Roberto tu cosa hai capito? Cosa faresti se fossi Sindaco domani? Bilancio? Tasse? Tagli ? Investimenti? Dove trovi i soldi ?
E meno male che almeno uno ,uno solo….in grado di capire c’è…..se fallisce lui siamo tutti rovinati a Buccinasco allora …vero AAA ??
Il Governo Monti ha tolto soldi ai pensionati per finanziare i lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo…..!!! Avanti cosi…..???!!! Siamo a posto!!
Rino non credo che non capiscano, la verità è che non sono in grado di capire.