BUCCINASCO RIPUDIA LA CACCIA

Come di consueto tutti questi articoli si rivolgono ai cacciatori criminali e non ai tecnici venatori. Per intenderci non mi riferisco a chi pratica la cacciagione della selvaggina nel proprio appezzamento di terreno (suo e non pagato con le tasse dei cittadini onesti) con archi e frecce (non certo con il fucile, sarebbe da vigliacchi) e che si ciba per un impellente fabbisogno di alimentazione (solo nei casi in cui non possa permettersi di comprare carne o altri alimenti).

Siamo giunti così alle porte della stagione dei biocidi ovvero inutili crudeltà praticate da criminali armati verso animali e uomini.

La realtà (quella vera) vuole che NON esista nessuna sovrabbondanza di animali ma sono proprio gli stessi cacciatori che creano appositamente il problema. Vi siete mai chiesti perchè la stagione venatoria inizia in prossimità della stagione fredda? Perchè gli animali sono più indifesi e devono per forza uscire per cercare cibo diventando così un bersaglio molto facile per i cacciatori.

Esistono (anche se poche) delle leggi che i cacciatori devono rispettare e le trovate tutte a questo sito: LE REGOLE DELLA CACCIA . Oltretutto se vi trovate vicino ad una persona armata, questa sarebbe potenzialmente in grado di uccidervi per cui potete denunciarla per intimidazione e minaccia.

A Buccinasco è vietata la caccia in territorio del Parco Agricolo Sud Milano per cui invito tutti a segnalare eventuali infrazioni e a fare il massimo disturbo quando si è nei pressi di cacciatori, suonate il clacson, il campanello, urlate, battete le mani, fate tutto quanto vi è possibile per far scappare gli animali e salvare loro la vita.

Portate sempre con voi videocamera e fotocamera, riprendente di nascosto le malefatte dei cacciatori e fate esposto con questo materiale ai carabinieri, alla forestale e ai vigili. Prendete le targhe delle loro auto ma cercate di agire sempre entro i limiti.

Ora riporto un articolo della Stampa scritto da Mina:

Cacciate la caccia Oggi parte la stagione venatoria. Speriamo che non torni più.
Non mi pare che avessimo bisogno del rumore di ulteriori spari, ma oggi, sciaguratamente, saremo costretti ad accettarne altri. Molti, troppi, sparsi, sconclusionati e blasfemi in giro per campagne, radure, canneti, costoni a macellare i pochi residui di silenzio e un po’ di carne tanto innocente da viva quanto inutile da morta.
Il lugubre, scellerato carnevale di un delirante divertimento si compirà tra i pum-pum dei fucili e i bau-bau dei cani allenati, ma non si tratterà di un cartone animato. Si sprecheranno chissà quante risate per mire barcollanti e chissà quali complimenti per panieri ricolmi. Ferme magistrali e riporti degni di antiche stampe inglesi serviranno per le celebrazioni degli unici animali che si salveranno nella festa dell’ammazzamento.
Qualcuno che capisce di caccia, dopo avermi raccontato di Artemide, dea della caccia, delle iscrizioni dei cavernicoli e dell’unica fonte proteica dell’uomo appena diventato sapiens, mi spiegherà pure l’attualissimo sfondo ecologico dell’eliminazione delle sovrabbondanze. E io mi annoierò per i paleosimboli, per le antiche allegorie, per i neosignificati.
Provo il più doloroso senso di nausea all’odore della polvere da sparo, di scoppi, di sangue incidentale o intenzionale che sia. Tutto è follia su questa terra. Il mondo meriterebbe di essere ridisegnato, l’uomo dovrebbe essere riarchitettato cominciando dal rispetto di ciò che riusciamo ad avvertire con i nostri sensi. Si potrebbe iniziare con un leprotto che attraversa il sentiero, un uccellino che scompiglia la simmetria di uno stormo, un cinghiale con la sua esigenza di libertà, uno stambecco ignaro del «big hunter». Mi corre l’obbligo di una eccezione per il glorioso, irripetibile fagiano natalizio che, ogni dicembre, si suicida nella padella di Anna Maria tra burro, magici ingredienti e segreti adatti alla meraviglia. Per questo mi si perdonerà.
«La morte è una delle componenti dell’ordine dell’universo», diceva Montaigne. Certo, la morte, ma non gli eccidi organizzati. Né di animali disarmati, né di ragazzi anche se armati. Chi ha un avanzo di cuore ha il dovere di stupirsi per ogni singola vita tolta con uno sparo. La biologia è già così terribilmente dura e crudele che non mi sembra ci siano giustificazioni per chi le dà una mano. Dobbiamo arrenderci. L’uomo è una bestia, l’animale mai.

Tratto da Blog Natura Buccinasco di Samuele Venturini : http://naturabuccinasco.splinder.com/