Buccinasco : Una maschera di Guy Fawkes per Rino Pruiti? Skyfall !

di Alberto Schiavone – Le conseguenze della crisi economica sono davvero spaventose: studenti e poliziotti si prendono a randellate nelle strade e nelle piazze, operai e imprenditori si sparano o si danno fuoco, mentre centinaia di famiglie finiscono sotto la soglia di poverta’ il governo taglia i fondi agli enti locali un giorno si e l’altro pure, un disastro apocalittico, manca solo che il cielo ci cada sulla testa.

In queste condizioni come non provare solidarietà per la scuola materna paritaria Don Stefano Bianchi, che fino all’anno scorso, nonostante questo disastro economico, si beccava 552 mila euri l’anno dal comune di Buccinasco, con singolare interpretazione dell’art. 33 della costituzione, che stabilisce che le scuole private non devono ricevere oneri da enti statali, mentre le altre scuole sul territorio, quelle pubbliche, restavano a secco e costrette ad implorare i genitori degli alunni di versare contributi volontari e persino l’acquisto della carta igienica per i bagni!

Si tratta di una delle tante storie italiane, infatti a parità di retta, 57 euri, una privilegiata, e selezionata, minoranza di famiglie può accedere ai servizi di una scuola privata, mentre la maggioranza dei residenti deve tamponare i disservizi della scuola pubblica, penserete quindi che questi ultimi alla fine si siano rotti e abbiano piantato un casino epocale contro questo ingiustificabile privilegio. Invece no! Quelli arrabbiati sono gli altri, con inimitabile senso di solidarietà’ verso il resto della comunità nella quale vivono, e che affoga nella palude pubblica, i genitori del comitato della scuola materna privata hanno protestato verso l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gianni “jack” Maiorano , noto anche come “il coccoloso Jack” e non Dracone,  che in nome di un concetto arcano e soprattutto sconosciuto ai rappresentanti del comitato, cioè l’equità (!),  ha proposto una nuova convenzione con base di partenza alla modica cifra di, udite udite, 470 mila euri annui.

Infatti la riduzione dei dobloni erogati dal comune provocherà un aumento della retta per chi vuole continuare a frequentare l’asiletto , da 57€ a circa 100€, non proprio un salasso quindi. Ma questo aumento,  lamentano gli interessati, rischia addirittura di provocare la chiusura dell’attività . Rivendicano il loro ruolo storico e accusano il comune di voler costruire un nuovo asilo pubblico per sostituire il loro.

Ecco, sarebbe meglio sorvolare sull’utilità “storica” della struttura, infatti, se lo stesso comune negli ultimi trent’anni di storia non avesse versato alla stessa diversi milioni di euri, magari i soldi per costruire un asilo pubblico li aveva davvero (probabilmente ne poteva costruire una decina), ma purtroppo così non è, e la comunità ha davvero bisogno dei servizi dell’asilo Don Stefano Bianchi per coprire i posti di tutti i residenti, sempre a caro prezzo, sia ben chiaro.

Infatti , prima di trasformare questa vicenda in una crociata morale, sarebbe opportuno ricordare che, pure con la nuova “draconiana” convenzione del coccoloso Jack,  un bambino che frequenta la scuola privata Don Stefano Bianchi costa alla comunità 1672,72 € mentre un suo coetaneo che frequenta la scuola pubblica ne costa 683,96 € , e qualcuno sostiene ancora meno.

Si capisce fin troppo bene chi è il privilegiato e chi è il penalizzato tra i due. Un paese davvero strano il nostro, molto simile a un manicomio effettivamente, davvero, peggio di così, resta solo che… il celeste cielo ci cada sulla testa.

Let the sky fall, when it crumbles We will stand tall Or face it all together” Adele, Skyfall, 5 Ott. 2012, ore 0:07.

40 commenti

  • Alberto Schiavone

    @Laur

    Casomai sarà una scuola paritaria, cioè equiparata a quella pubblica dal decreto legge 83/2008 con riferimento alla legge 62 del 10/03/2000. Con l’imbarazzante inconveniente che le scuole paritarie possono essere gestite da persone fisiche o da enti con o senza personalità giuridica, senza fini di lucro o anche con fini di lucro (!) (art. 1, comma 636, legge 27 dicembre 2006, n.296).

    Ma non perdiamoci nei dettagli, che il commissario prefettizio ha già valutato dal punto di vista legale traendone le conseguenze e decurtando appunto la convenzione.

    Allora, se davvero la scuola Don Stefano Bianchi fa’ parte della scuola pubblica, alla quale vengono quotidianamente tagliati i fondi economici, perché non dovrebbe subire un taglio economico in nome dell’equità sociale?

    Sono proprio gli strenui difensori di questa scuola, con le loro proteste contro il taglio del finanziamento economico, a definire questa materna un eccezione(!), proprio la risolutezza nel non accettare in taglio minimo a definire la scuola materna Don Stefano un effrazione al sistema pubblico.

    Si chiama autogol, e di solito quando lo si mette a segno le giustificazioni o le spiegazioni sono.. inutili

  • LAUR

    PER PADRE SCONCERTATO la materna parocchiale non è una scuola privata parificata E’ UNA SCUOLA PUBBLICA……….. prima di dire grazie dell’ informazione si informi su tutto e tenga conto
    di tutti i fattori poi si esprima pro o contro

  • Anonimo

    Bravo Alberto !!!!!!

  • I sostenitori della scuola privata (o paritaria, o cattolica) si sentono in missione per conto di Dio, e quindi non capiscono quanto i finanziamenti alla loro struttura costituiscano un ingiusto e anacronistico privilegio: rappresentano la versione italiana dei talebani.

    http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/taliban.aspx?idD=1&Query=taliban&lettera=T

  • Luigi Arnone

    Esemplare l’intervento del Signor Pennacchio, devo comunque sottolineare che quelli che protestano non sono appunto quelli della scuola pubblica, che si arrangiano in silenzio per rattoppare le falle di una coperta ormai troppo corta, ma quelli della privata, che invece di agire per farsi bastare quel che c’è , che è già molto rispetto agli altri, pretendono di avere sempre un trattamento economicamente privilegiato sfidando la realtà economica e il buon senso sociale.

    Saluti

  • Anonimo

    Scusate, entro in punta di piedi, i toni mi sembrano già troppo elevati, addirittura toccano sfaccettature personali che nulla c’entrano col problema.
    Non aggiungo altri dati alla discussione, pare chiaro che ognuno dalle proprie posizioni non recede. Solo qualche considerazione dalla quale non si può prescindere e con la quale bisogna fare (tornare) i conti.
    Ognuno ha il sacrosanto diritto (lo dice la Costituzione) di potere scegliere la scuola pubblica o paritaria, questo sembra assodato, ma il problema non è il potere scegliere, il problema è quello che ormai “LA COPERTA E’ CORTA”!
    Inevitabilmente si scontenta qualcuno, ANZI TUTTI! Se è vero che l’amministrazione comunale (prima il Commissario) ha cominciato un percorso di razionalizzazione dei costi è anche vero che questa procede con una sorta di concertazione, di confronto, dove tutte le parti hanno modo di potere dire la propria. Nella scuola pubblica questo non è stato concesso: di punto in bianco la mannaia si è abbattuta e, per fare un esempio, all’inizio di questo anno scolastico ci si è trovati con l’azzeramento dei crediti dovuti dal MIUR. Alla “pubblica” si è cominciato l’anno scolastico senza avere i soldi per poter aprire un conto corrente postale, e questo ha innescato una serie di conseguenze peggiorative della situazione, nel senso che lo sconforto porta sconforto e di conseguenza molti genitori hanno rifiutato di versare il contributo, che è volontario e non obbligatorio come alla paritaria. Quindi? Quindi il governo è lontano, è a Roma, e lì al ministero non c’è nessun signor Schiavone, nessun signor Pruiti, nemmeno un simpatico Jack che si prendano la briga (leggi la punizione) di dover spiegare la cosa.
    LA COPERTA E’ CORTA, alla “pubblica” lo abbiamo capito da qualche anno. Lo abbiamo capito a spese dei nostri bimbi, ma andiamo avanti, fieri della nostra scelta, così come fieri della loro sono coloro che ne hanno fatta un’altra. Semplicemente, siamo tutti sulla stessa barca e “LA COPERTA E’ CORTA, ORMAI TROPPO CORTA”. Per scaldarci, però, non usiamo la benzina, quella brucia non scalda. La solidarietà, la comprensione, il confronto, questi scaldano.
    Un caro saluto

    Maurizio Pennacchio
    Commissario Consiglio d’Istituto Comprensivo – Buccinasco

  • Marco Rossi

    Di questa storia hanno scritto in molti, ma non se li è filati nessuno. Come al solito doveva arrivare il blog di Rino Pruiti per dare risalto a questa situazione e aprire un dibattito pubblico in rete. Bravo … come sempre

  • Padre sconcertato

    Sono un genitore residente a Buccinasco, porto i miei figli in via dei Mille, la situazione è difficile, ma come in altre scuole. Non sapevo dell’esistenza di questa situazione, navigando su internet alla ricerca di una circolare mi sono imbattuto in questo blog. Sono davvero costernato e sconcertato da quanto ho letto. Il comune di Buccinasco che ci ha riferito di non avere soldi per pagare le insegnanti di sostegno per i bambini in difficoltà ha speso e spende 550’000€ e adesso forse 470’000€ per finanziare una scuola privata paritaria, che in totale autonomia sceglie chi inscrivere , una minoranza di 280 bambini,con criteri perlomeno sconosciuti? Leggo qui che addirittura i rappresentanti di questa scuola si lamentano anche. Spero che a queste notizie venga dato il massimo della diffusione in modo tale che anche gli altri cittadini aventi pari diritto di questi privilegiati possano venire a conoscenza di questa situazione.
    Ringrazio gli amministratori di questo blog per il servizio reso a TUTTI i cittadini.

  • LAUR

    sig. Sindaco io mi riferivo ai suoi nipoti lo anche scritto…( la figlia del sindaco).probabilmente non vuol vedere la realta………….. infatti non è una favola ……
    PER SIG. MATTEO io ho capito benissimo che lei ha scelto la materna per il progetto educativo
    e quello che ho fatto io ma ora non posso essere libera di fare questa
    scelta perche 50 euro al mese in più fanno la differenza.
    Poi ‘ possibile che le false notizie partino sempre da li’?
    Perche’ Carbonera ha rinunciato poteva trattare come sta cercando di fare il
    sindaco Maiorano.
    PER Anonnimo forse non è ben informato non non prendiamo 552.000 euro perche’ la comissaria Iacontini (dietro la spinta di qualcuno) ha abbassato la cifra.

  • Anonimo

    Rino, con questo post a momenti batti il blog di Beppe Grillo per numero di accessi e commenti …

  • matteo

    Sig.ra Laura sono il papà delle nipoti del sindaco.
    Solo due cose per chiarire: come già scritto in altro post le ricordo che la giunta Carbonera già voleva rivedere la convenzione con al parroccchiale. Ci fu la costituzione del comitato genitori della materna che con false notizie (“la giunta Carbonera vuole togliere la convenzione alla scuola parrocchiale” – in realtà si parlava di un aumento di € 10,00 a retta – retta che allora era di € 50,00) che raccolse circa 3500 firme e la giunta fu costretta a mettere da parte ogni diatriba. Poi arrivò comunque l’aumento della retta a € 57,00 (giunta Cereda) e la retta imn realtà e la mensa.
    Seconda cosa: noi abbiamo scelto la parrocchiale non per i costi (sono uguali perchè scegliere per il denaro?) ma perchè a livello di progetto educativo la parrocchiale offriva qualcosa di diverso da quella pubblica. Tutto qui.
    Matteo M.

  • Peppe

    Pensate che mondo strano sarebbe quello dell’educazione ,dove i diritti dei nostri figli fossero anteposti a quello degli educatori.La scuola non è di chi la frequenta ma di chi ci lavora,ma questo vale anche tante altre realtà.Per come la vedo io ,VISTA LA LORO IMPORTANZA,i docenti dovrebbero essere come i medici,le forze dell’ordine i pompieri.L’Italia purtroppo è fatta così GLI UTENTI di qualsiasi servizio vengono sempre dopo a chi eroga il servizio.Perché io,lavoratore della sanità,devo garantire i minimi di servizio mentre per gli insegnanti no?L’educazione è forse meno importante della salute?Qual ‘è sarà l’ imperscrutabile motivo che mi fa optare per la scuola parrocchiale?

  • Pino

    La cosa più deprecabile secondo me, è che i sostenitori della scuola Don Stefano, non sembrano minimamente preoccuparsi degli altri cittadini che frequentano la scuola pubblica e delle loro enormi difficoltà . Mi pare che si preoccupino solo del loro orticello e basta, siamo sicuri che anche sotto un profilo etico/sociale sia questo tipo di esempio che il comune dovrebbe promuovere?

    Complimenti Alberto Schiavone, ottimo pezzo.

  • Stefano, il potere decisionale del Comune all’interno della scuola parificata è pari a zero. Con la nuova convenzione si dovrebbe sanare anche questa “anomalia”. Non so sulle graduatorie, penso che si facciano ma avendo loro esubero di posti e rivolgendosi anche a famiglie non residenti non credo che vengano applicate.

  • Sottolineo il commento del genitore (?) “Peppe” che il 21 novembre 2012 alle 5:16 pm ha scritto che nella scuola privata insegnanti e personale non docente non hanno diritto allo sciopero.

    Mi aiuta a capire quale sia il modello di società che la scuola vuole trasmettere ai bambini.

    Cosa sia veramente importante per chi sceglie una scuola dove le graduatorie per le iscrizioni non avvengono secondo criteri pubblici, e gli insegnanti non vengono scelti attraverso graduatorie, ma “intuitu personae”.

    Una società dove i lavoratori (ed i cittadini) non hanno diritti.

    Dove è la PROPRIETA’ che decide.

    Sono stato davvero fortunato a non doverne usufruire!
    Franco

    P.S. BRAVO ALBERTO!

  • Marco Rossi

    In passato il comune non ha mai partecipato ai criteri funzionali della scuola pur essendo ne il principale finanziatore. E sui criteri di ammissibilità da quanto ne so’ io son sempre stati arbitrari, non credo che sia mai esistita una graduatoria. Se sbaglio correggetemi..

  • Stefano Nichelini

    Non conoscendo quanto e’ previsto nell’attuale convenzione tra il Comune di Buccinasco e la scuola materna parrocchiale mi piacerebbe avere un paio di chiarimenti, che Rino sicuramente potrà darmi, a tal riguardo:
    1) In qualita’ di principale finanziatore il Comune in quale misura partecipa ai processi decisionali e di controllo della scuola in materia di appalto dei servizi, di assunzione del personale e di individuazione dei criteri di ammissibilita’ dei bambini ?
    2) Per quanto riguarda i criteri di ammissibilità dei bambini è previsto il concetto di graduatoria ?
    Grazie

  • Preside

    L’articolo disegna bene la realtà di questa complicata situazione . Ma , secondo me, ha un valore aggiunto, quello di stimolare un dibattito su temi come l’educazione che non dovrebbero generare contrapposizioni ideologiche e dogmatiche.

    Complimenti

  • Anonimo

    Preciso: intendo dire che si potrebbe ridurre il contributo per i nuovi iscritti e mantenere invariato quello per i bimbi che già frequentano.
    Antonella

  • Anonimo

    Quanti, indicativamente, saranno i posti liberi nelle materne comunali nell’anno scolastico 2013/2014 e quanti i bambini, sulla base degli attuali residenti a Buccinasco, che potrebbero accedervi (cioè i bimbi che nel 2013 compiranno 3 anni?). Se i posti nelle materne comunali sono sufficienti mi pare che il problema proprio non esista….
    Antonella
    p.s. SIndaco, mi sa che “Laur” parlava dei suoi nipoti….

  • Anonymous

    Credo sia evidente il paradosso di una minoranza che protesta per mantenere un privilegio che dava per scontato mentre la maggioranza tira la cinghia. Davvero incredibile , spero davvero che qualcuno di renda conto che il comune vuole comunque dare a questa “scuola” paritaria mezzo millione di euro , ma vi rendete conto!!!??? È questi protestano pure che non sono abbastanza. Mentre agli altri, la maggioranza, non paga nemmeno la carta igienica . Pazzesco , pazzesco , pazzesco .

  • gm

    I miei figli hanno frequentato la media di via Fagnana – per tenere in piedi la struttura dovevamo portare sapone e carta igienica, dei fantastici genitori dedicavano il loro tempo libero per organizzare tombolate destinate alla raccolta fondi. Quando leggo di scuole pseudo parrocchiali e comunque private che piangono se devono anche loro tirare la cinghia mi monta una collera indescrivibile. Nella vita ogni scelta ha un prezzo – ogni genitore lo sa e sarebbe bene che non facesse finta di non saperlo. Il privato è privato e se la deve cavare da solo : troppo semplice fare il privato e poi chiedere soldi pubblici ( stile FIAT, che risulta sgradevole a tutti tranne quando lo si deve attuare per propri interessi)
    Per dirla tutta : mi rompe immensamente sentire lamenti dalla Nova Terra, dall’asilo presudo parroccchiale, etc. Chi compra la bicicletta deve pedalare.
    Sul fatto poi che le scuole private siano così migliori di quelle pubbliche, beh qui avrei fiumi di aneddoti da riferire.

  • Anonimo

    Per Leonardo:
    Nonostante crisi ==> 1672 euro a bambino ==> molto di più di 683 euro
    questo mi sembra molto più lineare, anzi matematico. A meno che non si voglia asserire che 1672 < 683. Ma siete capaci di contraddire anche questo.

  • Giambattista Maiorano

    Alla sig.ra Laura, da cittadino e non da sindaco, comunico che di mia moglie ricordo l’ultimo parto nel 1980, che da circa 20 anni è in menopausa, che non abbiamo fatto alcuna cura ormonale al fine di avere bambini all’età di nonni. Le sue chiacchiere stanno a zero e come queste le favole che sono state raccontate prima, durante e dopo la campagna elettorale.
    Da Sindaco posso dire invece che mi sento e sono il Sindaco di TUTTI, compresa Laura ed i genitori delle 300 famiglie che hanno scelto di frequentare la scuola materna don Stefano Bianchi. Il contrario sarebbe eticamente, civilmente e politicamente inqualificabile. Per esercitare il mio ruolo non posso essere il Sindaco di chi mi ha votato e nelle mie valutazioni ho il dovere di considerare l’opinione di TUTTI e non sfuggire crogiolandomi in furbeschi ragionementi ideologici come troppo frequentemente usano i miei avversari.
    Tanto per giusta ed opportuna informazione anche delle 300 famiglie di cui sopra che sapranno certamente valutare favole e realtà.
    Giambattista Maiorano

  • Il tecnico

    Per scuola privata si intende una scuola non amministrata dallo Stato; tra queste le scuole paritarie possono rilasciare titoli equivalenti ai diplomi rilasciati dalla scuola statale. Le rette pagate dagli studenti costituiscono fondi necessari all’ordinaria gestione della scuola, i possibili finanziamenti da enti istituzionali sono possibili, ma non auspicabili, e la loro esistenza dovrebbe comportare che l’ente emissore possa svolgere un ruolo di supervisione della gestione amministrativa/ educativa della scuola.

  • Anonimo

    Sono 1672 euro a bambino. Non pochi, direi. Fateveli bastare!

  • Anonimo

    E chi glielo impedisce, signora Laura? Stiamo pagando ben 552.000 euro perchè anche lei possa mettere i suoi bambini alla scuola materna parrocchiale. Sono 1.672 euro a bambino, le sembrano pochi?

  • Leonardo

    Per Anonimo
    Proprio nulla di sibillino.
    Retta quasi doppia rispetto allo statale ==> meno iscritti ==> chiusura sezioni ==> maestre a casa.
    Mi sembra molto semplice e lineare.

  • LAUR

    La figlia del sindaco Maiorano ha m
    andato i suoi figli alla materna parrocchiale (ultima ha finito a giugno)
    lei ha potuto scegliere, la retta era uguali per tutti gli asili,perche’ ora io mamma non posso essere libera di fare questa scelta…
    P.S. PER IL SIG. Focaz cosa c’entra ora la scuola Nova Terra.
    Il comune non versa un centesimo alla scuola.
    laura

  • Anonimo

    Commento veramente patetico. Come si fa ad asserire che un Istituto che prende un contributo di 552.000 euro all’anno o 470.000, venga abbandonato al suo destino? E che dire poi della tecnica di marchionnesca escogitazione usata quando riferisce che “nel giro di qualche anno la Materna Parrocchiale potrebbe chiudere i battenti (pensiamo anche alle insegnanti e non solo che vi lavorano … “? Sottende forse a qualcosa di sibillino, del tipo: pochi soldi, lavoratori a casa?

  • Luigi Arnone

    Credo che i sostenitori dell’asilo parrocchiale non si rendano conto di quanto la loro situazione sia percepita dal resto dei cittadini come un ingiusto privilegio. Quando vado a prendere i miei nipotini a scuola sento i genitori inveire contro i soldi dati dal comune alla scuola parrocchiale , molti non hanno versato i contributi volontari perché il comune dava i soldi alla parrocchiale , cade un calorifero in uno sfortunato incidente ed è colpa del comune che da i soldi al parrocchiale invece di ristrutturare le scuole, non ci sono fondi per le gite ed è colpa dei soldi dati dal comune al parrocchiale. Mi sembra un segnale emotivo , sicuramente esasperato dalla crisi , ma importante. Maiorano non è il sindaco di 280 famiglie , ma di tutta la città ed ha il dovere di operare con equità , nell’interesse di tutti.

    Saluti

  • Marco Rossi

    Io resto del parere che l’articolo di Schiavone sia impeccabile. In modo chiaro e sintetico spiega bene la situazione, la capiscono tutti, forse per questo lo leggono così tanti.
    La scuola parrocchiale , che poi parrocchiale non è , sarà sicuramente molto efficiente ma si è trovata favorita da una convenzione strana , cioè senza un termine, che il commissario ha ritenuto giusto sanare a norma di legge, questo viene definito da Leonardo come un errore !!!!
    Adesso in un momento di crisi non si può davvero pretendere che il comune continui a sborsare un finanziamento ad una scuola privata anche paritaria, ma come si fa???
    Io fossi Maiorano non darei nulla e i 470’000 € li destinerei a ristrutturare le scuole di Bucci o aiutare le famiglie bisognose, che soffrono in silenzio mendicando poche centinaia di euro, invece di disprezzarne mezzo millione.
    Se l’asilo è così bello grande e funzionante che bisogno ha dei soldi del comune??? C sarà la fila per inscriversi..

  • Leonardo

    “Sarebbero stati ammortizzati per il comune” i costi di costruzione ma il costo di gestione (che c’è ovviamente ogni anno) sarebbe stato a mio avviso più alto di quanto il comune ha sempre trasferito alla materna parrocchiale sulla base della convenzione. Aggiungo anche che sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale “i pubblici poteri, in presenza di un’iniziativa autonoma dei privati, non possono sostituirsi ad essi nello svolgimento di quella determinata attività di interesse generale, ma devono anzi favorire l’estrinsecarsi dell’attività privata”. Quindi si parta da quello che già c’è: una realtà radicata sul territorio da decenni e che ha sempre svolto un servizio eccellente a detta di tutti. Anch’io ovviamente mi sento di consigliare a tutti l’asilo parrocchiale, ma capisco anche che, con i tempi che corrono, un delta di 30/40€ al mese cioè 300/400€ per molti non è sostenibile. Per questo dico che una diminuzione del contributo apparentemente non enorme (80.000€ all’anno circa) equivale purtroppo ad “abbandonare al suo destino” l’asilo parrocchiale.

    Stiamo infatti parlando di un delta di circa 80.000€ rispetto all’erogazione dello scorso anno scolastico (2011/2012) e non posso credere che su un bilancio da 24mln circa non ci siano spazi di manovra, come in qualche modo lascia intendere il sindaco Maiorano.

  • Peppe

    E’ ovvio che in assenza di strutture pronte ad accogliere i pargoli si sia preferito sostenere ciò che già esisteva,ma i costi nel lungo termine sarebbero stati ampiamente ammortizzati per il comune.Poteva il Sindaco da vecchio democristiano abbandonare al suo destino una simile realtà?Non l’avrei fatto nemmeno io che democristiano non lo sono mai stato.Tutti i miei figli hanno frequentato l’asilo parrocchiale e mi sento di consigliarlo a tutti,non fosse altro per il fatto che lì le assemblee delle insegnanti non le fanno a scapito dei bambini e ,scusate se è poco,mai visto uno sciopero.

  • Quanto versa il Comune di Buccinasco annualmente alla Scuola Nova Terra? Certo non si può mica badare a spese quando lo scopo è <>

  • Leonardo

    L’articolo del Sig. Schiavone non meriterebbe di essere commentato ma il mio timore è che i lettori di questo blog lo prendano per buono, mentre in realtà contiene una serie grave di errori ed omissioni che spero siano frutto soltanto di una conoscenza superficiale dell’argomento.

    In primis utilizza un linguaggio antico e ormai superato facendo l’equazione “pubblico” = “statale”.
    Nel caso della scuola questa classificazione è addirittura superata dalla legge Berlinguer (non Gelmini) del 2000: “Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, comma 2 della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali”. L’istruzione pertanto non è monopolio di Stato. E’ anche ormai ampiamente documentato quanto costino meno le scuole paritarie rispetto a quelle statali.

    Chi conosce la realtà della Materna Parrocchiale sa che non è mai stata (nei suoi 50 anni di storia) nè mai ha voluto essere una scuola per ricchi.
    Negli ultimi 30 anni, tutte le amministrazioni che si sono succedute (di vari colori) non ne hanno mai messo in discussione il ruolo pubblico e hanno sempre onorato la convezione permettendo alle famiglie di scegliere in totale libertà quale asilo scegliere per i propri figli.

    La scuola materna viene definita “asiletto”. Voglio solo ricordare che è una delle scuole materne più grandi della Lombardia ed è nata ben prima di qualsiasi asilo statale sul nostro territorio.

    Il Sindaco Maiorano ha garantito che il Comune non intende costruire nessun asilo comunale, mentre mi sembra di capire che c’è ancora qualcuno a cui passa per la testa questa idea. Chi dice, come il Sig. Schiavone, che con i soldi erogati negli anni il Comune avrebbe potuto costruire non uno ma 10 asili, forse tralascia il fatto che un asilo, dopo la sua edificazione, va anche condotto e amministrato, e qui cascherebbe l’asino. Ricordo che negli asili comunali, di cui a Buccinasco non vi sono esempi, il costo delle insegnanti è a carico del Comune).

    Viene detto: “un bambino che frequenta la scuola privata Don Stefano Bianchi costa alla comunità….”. Qui si insinua un altro madornale errore. I dati di costo pro-capite citati, si riferiscono esclusivamente ai costi sostenuti dal comune e inoltre non comprendono delle voci come ad le manutenzioni straordinarie. Ma facciamo finta che siano giusti. E’ importante sottolineare nuovamente che per gli asili statali, il Comune NON paga gli stipendi, che credo ammontino a ben più della metà del costo totale, Gli stipendi li paga lo stato quindi ancora noi attraverso le tasse nazionali (bel più alte di quelle locali).

    Chi è discriminato? Io so soltanto che fino all’anno scorso chi iscriveva il proprio figlio alla materna parrocchiale (magari anche solo per comodità logistica) pagava la stessa retta dell’asilo statale. Oggi non è più così e l’effetto lo si è già avuto: una sezione in meno nell’anno scolastico 2012-2013. Se la differenza di retta (100€/mese vs 57€/mese) permane o addirittura si ampliasse (con alcune clausole proposte dal comune potrebbe succedere) è evidente a tutti che nel giro di qualche anno la Materna Parrocchiale potrebbe chiudere i battenti (pensiamo anche alle insegnanti e non solo che vi lavorano e che a differenza dei dipendenti statali, non vengono automaticamente ricollocate). Il Sig. Schiavone immagino che godrà come un riccio ma appena ritornato in sé dovrà pensare dove collocare (e a che prezzo) i circa 200 bambini che non troveranno posto negli asili statali.

    Insomma, pensavo che qualcuno avrebbe rimediato agli errori del Commissario Prefettizio e invece registro che la giunta Maiorano si candida ad essere la prima nella storia del nostro Comune a voler negare (non nelle parole ma nei fatti) la parità alla Materna Parrocchiale.

    SPERO CHE QUESTO MIO COMMENTO VENGA PUBBLICATO.
    Grazie

  • Roberto

    Giudica tu ,
    se il cielo stà venendo giù – dica tu
    se il cielo stà venendo giù
    E il cielo stà venendo giù….

    I segni sulla fronte non li noti mai
    fino a quando non ci pensi su.
    La notte vera non la vedi mai
    fino a quando non ci dormi piu.

    Giuudica tu se il cielo stà venendo giu-
    dica tu se il CELESTE stà venendo giu-dica tu….

  • Marco Rossi

    Impeccabile.

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