CERCHIAMO UNA FAMIGLIA AFFIDATARIA PER IL PICCOLO FRANCESCO

Francesco ha 10 anni. Ha un fratello ormai grande e dei genitori separati a causa di gravissima conflittualità. Il bambino ha assistito a litigi violenti, impaurito e incapace di comprendere. Insieme al fratello ha potuto contare solo sulla nonna che ha cercato di compensare le mancanze genitoriali.

La madre è una donna fragile che ha coinvolto il bambino nelle sue frequentazioni improprie, abusava di alcool e non riusciva ad occuparsi di lui.

Il padre attualmente si è rifatto una vita: Francesco è molto legato a lui ma di fatto il padre non riesce a seguirlo, a dargli contenimento e presenza costante.

Nonostante questo Francesco è un bambino estremamente affettuoso che ricerca molto il contatto fisico. Si sente spesso inadeguato e sbagliato e ha bisogno di riferimenti stabili e sicuri. Una famiglia affidataria lo aveva accolto per un tempo, per poi rinunciare a lui per problemi personali. Purtroppo il bimbo si è sentito nuovamente spaesato e confuso, anche perché era stato capace di affidarsi e investire affettivamente in questa nuova opportunità.

Secondo noi ne merita un’altra ...
Sicuramente non è troppo tardi …

Noi del L’Albero della Vita crediamo nella cura dell’amore che non cambia il passato, ma può cambiare il futuro. Francesco aspetta una famiglia affidataria che lo prenda per mano nel cammino della vita, non facendolo sentire più solo.
Per questo bambino cerchiamo una famiglia amorevole e forte, con due genitori in grado di dedicargli tutte le attenzioni e il tempo che gli sono mancati.

Territorio di riferimento: Lombardia.

Se hai interesse a saperne di più, chiamaci! Diffondi pure questo messaggio a chi è sensibile verso i bambini che hanno bisogno. Per poter diventare famiglia affidataria è necessario frequentare un breve ciclo di incontri formativi presso la nostra sede (Basiglio, Milano3), il prossimo partirà Martedì 21 Febbraio 2012. Per partecipare è necessario fare almeno un colloquio conoscitivo con un membro dell’Equipe Affido.

Gli interessati possono telefonare allo 0382-933447 o al 331-3316525,
contattarci all’indirizzo e-mail affidofamiliare.fondazione@alberodellavita.org oppure compilare il form online sul sito www.alberodellavita.org

Diventare famiglie affidatarie è una scelta d’amore! Perchè ogni bambino ha diritto ad una famiglia..

*per tutelare la privacy del minore, il nome Francesco è di fantasia.

6 commenti

  • Paolo

    Grazie, non devi scusarti. Fai benissimo a cercare di aiutare. E’ difficile trovare politici che vogliono veramente aiutare i cittadini. Io sento che lo fai per passione e convinzione. Se sei d’accordo ti invierò delle informazioni su quello che sta succedendo nell’ambito dei servizi sociali. E’ uno scandalo nascosto che inizialmente può risultare incredibile ma purtroppo è tutto vero. Se deciderai di investigare in modo approfondito queste informazioni scoprirai che si commettono degli abusi gravissimi sui bambini. Se poi vorrai fare qualcosa scoprirai che ci sono degli interessi enormi in questo campo. In ogni caso come tutte le persone oneste una volta che avrai capito che cosa sta succedendo non potrai esimerti dal cercare di risolvere il problema. Ti mando i dati privatamente sulla tua email. Paolo

  • Si Paolo, tutto vero ma bisogna vedere caso per caso, gli assistenti sociali e i tribunali non operano a cuor leggero. Non sono un esperto, mi astengo da dare giusdizi di merito, quello che mi piace fare è occuparmi come volontario di quello che accade a valle, cioè quando il bambino non è più in famiglia, quello che si cerca di fare è aiutarlo a trovare comunque la serenità e la felicità che merita

  • Paolo

    E’ vero non è semplice. ma scaricare la colpa sulla famiglia è indice di incompetenza. Io he seguito e seguo molti casi e ho constatato che spesso si possono risolvere situazioni apparentemente inestricabili. Di fronte all’insuccesso nell’aiutare una famiglia si possono scegliere due strade:
    – ammettere di aver sbagliato e migliorare la propria formazione
    – colpevolizzare la famiglia negando la propria incompetenza
    La psichiatria ha preso la seconda strada da anni e sono nati i miti delle malattie mentali incurabili, ecc. In realtà hanno fallito e non lo vogliono ammettere. Purtroppo la psichiatria ha una grande influenza sui servizi sociali e questo concetto di impotenza e ineluttabilità è stato trasmesso anche ai servizi. Vedo che c’è una preoccupante tendenza a fuggire dal problema e a rifugiarsi nell’affido famigliare. I casi gravi come quello di Basiglio (che tu ben conoscerai) sono solo la punta dell’iceberg di questa tendenza. Credo si ora di cambiare rotta. Esperienze come quelle di Tu sei mio figlio stanno a dimostrare che cambiare si può. Paolo

  • poi accadono le tragedie come a Roma con il bambino buttato nel tevere dal padre

  • Paolo, non è così semplice credimi, le famiglie sono state sempre aiutate ma non si può lasciare un bambino ai genitori quando magari i genitori sono drogati o addirittura in galera

  • Paolo

    E cercare di recuperare il rapporto con la famiglia d’origine come dice la legge? Questo bambino ha un papà, una mamma e una nonna. Possibile che gli assistenti sociali della vostra zona siano così inadeguati da non riuscire a ricostruire questi rapporti familiari. Perché si spende tempo a cercare altre famiglie quando lui ha già una famiglia? Perché non cercare di formare meglio i servizi sociali affinché siano preparati ad affrontare le sfide di questi tempi? Non fate come gli psichiatri che scaricano tutta la colpa sui pazienti dicendo che la malattia è troppo grave invece di ammettere la loro incompetenza. Le famiglie si possono e si devono aiutare. Il primo passo è ammettere di non avere la competenza necessaria per farlo e non fuggire dal problema affidandolo ad estranei…