COSA STA ACCADENDO IN GRECIA?!
Nel silenzio più totale e vergognoso dei nostri media, giungono lo stesso dalla Grecia notizie terribili. Guardate queste scene incredibili: alcuni contadini fuori dal Ministero dell’Agricoltura di Atene distribuiscono frutta e verdura gratuitamente. Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo. Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini.
Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati.
Le politiche di austerità, che stanno infliggendo sofferenze enormi ai cittadini greci, stanno già producendo analoghi risultati da noi.
Mario Monti e tutti coloro che appoggiano e hanno appoggiato queste politiche, si rendono responsabili della sofferenza di milioni di persone.
Fate uno sforzo perchè alle prossime elezioni non prevalgano coloro che, passivamente, accettano queste politiche. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
Ho conoscenti in Grecia che mi raccontano periodicamente la situazione. Dopo il clamore del 2012, altre notizie hanno preso il posto della crisi ellenica, che non accenna certo a diminuire. Mi viene riferito che, come in guerra, i problemi maggiori sono nelle grandi città, mentre la popolazione “rurale” si sta adattando ad un’economia di sopravvivenza comunque migliore se paragonata a quella cittadina. Naturalmente esiste un’elite che si arricchisce, il ceto medio viene duramente colpito, i poveri rimangono tali – film già visto recentemente in Argentina. Il rancore inevitabilmente cresce, indirizzato verso la Comunità Europea e “gli stranieri”. Nelle isole la situazione è relativamente tranquilla, il turismo tiene, la popolazione da sempre è abituata a cavarsela ( da buoni isolani). Il rischio dell'”uomo forte” è sempre latente, oggettivamente maggiore che in Italia.
E ora la super-domanda : quanto siamo econimicamente distanti da una situazione come quella greca ? Dati alla mano, con lo stato che continua a non pagare i fornitori, con la politica che si scanna su soluzioni varie e ricette miracolose, un giorno potremmo svegliarci con un sorpresone: non certo un golpe, ma piuttosto la sparizione dei propri risparmi (crisi di liquidità del sistema bancario).
Perdonatemi, ma il crudo realismo nel mio caso ha scalzato quella piccola vena di ottimismo che mi era rimasto: per obblighi professionali mi confronto quotidianamente con categorie professionali che sono al corrente della situazione reale, molto più critica di quanto si possa immaginare.