Ecologisti sempre

Ho militato nel partito dei Verdi italiani dalla sua creazione, nella seconda metà degli anni ’80, fino al 2009, posso quindi parlare con cognizione di causa. Credo che l’Ecologismo italiano (a differenza di quello europeo) abbia commesso un grave errore negli anni passati, affidandosi ad esponenti di gruppi politici extraparlamentari di estrema sinistra o a politici comunque di provenienza P.C.I., che “usarono” i Verdi per la loro carriera politica, tentando di cavalcare idee in cui non credevano sino in fondo e che non erano nel loro DNA politico.

Per via della pochezza dei leader Verdi (sia a livello nazionale che locale) o della loro voglia di affermazioni personali, il Movimento è andato distrutto.

Ora va di moda la Green Economy perchè è possibile farci dei begli affari, ma l’Ecologismo non è solo business. È ad esempio, cosa vista sempre con grande fastidio, parlare alle persone e convincerle che la produzione industriale non vuol dire solo veleni e morte purchè si rispettino le regole, vengano effettuati i controlli e che questi siano effettuati in modo corretto ed indipendente.

In Italia, come nel resto d’Europa, la contaminazione dell’ambiente e il suo potenziale impatto sulla salute umana è un tema rilevante e prioritario. L’agenzia ambientale europea (EEA) ha censito circa 250.000 siti contaminati che necessitano di interventi di risanamento ambientale. Sono ben 57 i Sin (siti di interesse nazionale), di cui 44 a rischio maggiore, che devono essere risanati nel nostro Paese.

Il Ministero dell’Ambiente, ad oggi ha stanziato 2,2 miliardi di euro per disinquinare, ma anche i privati sono tenuti ad intervenire con propri investimenti per risanare ciò che hanno inquinato.

Uno studio epidemiologico condotto tra il 1995 ed il 2002 ha dimostrato che i decessi per inquinamento possono essere attorno alle 10.000 vittime ed oltre 6 milioni di Italiani vivono in zone a rischio ambientale. Per non parlare dei costi dell’Inquinamento, pari a 169 miliardi di euro nell’U.E. Ed ancora, un tema importante riguarda oltre che i luoghi di lavoro, anche quello dove viviamo: casa e città.

Si vive meglio in città eco-efficenti, ci si ammala di meno se i servizi alla persona funzionano bene, se i trasporti sono rapidi, puliti e poco inquinanti.

La salute riguarda tutti i settori e le amministrazioni locali sono in una posizione di leadership unica, in quanto hanno il potere di proteggere e promuovere la salute e il benessere dei propri cittadini. Si vive meglio, si lavora meglio se le nostre case sono sicure, antisismiche, riscaldate o rinfrescate senza sprechi energetici ed ecologiche.

È importante, anche per la nostra salute mentale vivere in mezzo al verde, ai corsi d’acqua pulita e non in mezzo ai fumi o corsi d’acqua inquinati e maleodoranti o ai cumuli di immondizia in putrefazione.

I rifiuti solidi urbani hanno dimostrato con le filiere di differenziazione e raccolta di poter rappresentare un valore economico e merceologico notevole, evitando lo spreco di materie prime sempre più difficili da reperire.

L’Ecologismo potrà rinascere, ne sono certo, ed avere un peso decisionale nella società moderna, solo grazie a chi ci lavora in mezzo con competenza e conoscenza e si preoccupa prima di tutto di salvaguardare la Salute delle persone, e di tutti gli esseri viventi.

La parola  d’ordine dunque è riconvertire per produrre meglio, evitando gli sprechi. Occorre resettare il vecchio quadro politico ed affidarsi a chi ci crede veramente e crede nella moderazione, che non vuol dire accondiscendenza.

R.P.
www.rinopruiti.it

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