Finisce l’era della plastica, ma difendere l’ambiente costa di più

Buccinasco, 5 gennaio – Addio alle vecchie buste di plastica, da ora solo sacchetti riciclabili e riutilizzabili. Lo detta la nuova normativa, in vigore dal primo gennaio, che vieta l’uso delle vecchie shopper inquinanti. C’è chi si è già adeguato da tempo, fornendo ai clienti un’alternativa al vecchio sacchetto, e chi sta sfruttando i mesi di assestamento che prevede la legge, al fine di favorire lo smaltimento delle scorte nei supermercati e per dare alla clientela la possibilità di adattarsi al nuovo sistema.

L’alternativa più utilizzata dai supermercati è il sacchetto in fibra naturale completamente biodegradabile, soluzione che piace poco ai clienti del supermercato “La Chiesetta” di Buccinasco: “Sono scomodi, troppo piccoli e si rompono facilmente. È sufficiente comprare una confezione un pò spigolosa per ritrovarsi la spesa sul pavimento – dichiara Mariangela Tieri – molto meglio le buste di plastica resistente riutilizzabili, le tengo in macchina all’occorrenza”.

Stessa soluzione anche per Francesco Gentile che preferisce portarseli da casa: “Bisogna adeguarsi alle norme europee e non costa alcuna fatica, anzi, è molto più comodo”. Sabrina Baccaglini ritiene i sacchettini biodegradabili troppo fragili e le grosse buste un po’ troppo onerose: “Bisognerebbe proporre prezzi più bassi in modo da poter favorire anche chi non gira sempre con i sacchetti o chi li dimentica a casa”. I costi infatti partono da pochi centesimi per i biodegradabili fino a 0,50 e 2 euro per i più capienti e resistenti. La soluzione preferita dai clienti? Shopper in plastica riciclata e stoffa, bocciati quelli di carta, ritenuti scomodi, e i cosiddetti biopolimeri, fabbricati in prevalenza utilizzando l’amido di mais, considerati troppo fragili. Su una cosa i clienti sono tutti d’accordo: adeguarsi alle nuove normative è necessario, considerando l’enorme volume di materiale plastico risparmiato alle nostre discariche, ben 20 miliardi di sacchetti in meno previsti nel 2011, calcolando che ogni persona consuma in un anno circa 300 sacchetti a testa e che per smaltirne uno solo servono almeno 200 anni. “Bisogna comprendere che, al di là della scomodità, è necessario per l’ambiente”, conclude Antonio Gallarati.


E i supermercati
come si stanno adeguando alle nuove normative? Il minimarket “La Chiesetta” di Buccinasco offre la possibilità di acquistare i sacchetti di plastica riciclabile resistente e i classici biodegradabili: “Attendiamo soluzioni migliori, comprendiamo la scomodità di cui si lamentano i clienti – afferma il responsabile Paolo Ravarelli – per ora regaliamo gli ultimi sacchetti rimasti: in un mese dovremmo esaurire le scorte”. Stesso procedimento per Esselunga che offre le classiche alternative affiancandole a buste di carta, tessuto, iuta e scatole di cartone, per accontentare tutte le esigenze. Anche qui le scorte sono in esaurimento e vengono regalate ai clienti. Già terminate da una settimana per la “Coop” di Corsico, che ha giocato d’anticipo iniziando da tempo la distribuzione alternativa: “I più venduti sono i sacchetti in plastica resistente riciclabile – specifica Maria Altadonna – noi li vendiamo in veste colorata e decorata. Non hanno lo stesso prezzo dei vecchi sacchetti, ma si possono utilizzare più volte e si aiuta, con poco, l’ambiente”.

di Francesca Grillo
IL GIORNO