Fotovoltaico: in Italia invece di incentivarlo lo tassiamo in maniera idiota

fotovoltaico1L’Agenzia delle entrate, con una bella circolare del 19 dicembre – clicca QUI pdf – escludendo gli ‘impianti fotovoltaici minori‘ ha definito che tutti gli altri vanno dichiarati al catasto immobiliare. Quindi chi ha istallato una potenza superiore a 3 kiloWatt, potrebbe vedersi aumentare la rendita catastale, e quindi l’Imu, la Tasi e le altre imposte che hanno come base il valore catastale (ad esempio, il registro in caso di compravendita).

Leggo sul sole 24 oreIl criterio per l’accatastamento 
Quando il fotovoltaico è al servizio di un’unità immobiliare già accatastata, la circolare delle Entrate ribadisce che la variazione catastale è obbligatoria solamente quando il valore dell’impianto supera il 15% della rendita catastale. Piccolo problema: per il proprietario è impossibile valutare da solo se il rapporto viene superato o no. Anche perché il risultato finale dipende dalla rendita di partenza, che può essere molto diversa a seconda della categoria catastale: molte villette, ad esempio, non sono iscritte in Catasto come A/7 (villini), ma come A/2 (abitazioni civili), e proprio per questo valgono meno agli occhi del fisco. In questi casi, arrivare all’obbligo di aggiornamento catastale potrebbe essere più facile. Al contrario, sulle abitazioni di recente costruzione (o dove la rendita catastale è stata aggiornata per grandi lavori di ristrutturazione) sarà più difficile che il valore dell’impianto fotovoltaico sul tetto incida per oltre il 15 per cento. La conclusione comunque è una sola: per fare una valutazione corretta bisogna coinvolgere un professionista abilitato, come un geometra, perché valuti se è necessario aggiornare la rendita. Di quanto? Impossibile generalizzare, perché di fatto l’impianto farà salire la rendita di una o più “classi”, ma si può ipotizzare che su una villetta con una rendita di 1.200 euro l’incremento sarà – almeno – di 250 euro.

Anche questa bella pensata ci fa capire perché il nostro paese non riesce a stare al passo con altre nazioni, che investono seriamente sulle energie rinnovabili, creando tanti posti di lavoro e aiutando la loro economia. Per il fisco italiano il fotovoltaico vale come ‘una stanza in più’. Semplicemente demenziale…

Rino Pruiti

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