IN ITALIA LE CAZZATE NON HANNO GENITORI
Agosto è alle porte, non c’è tempo, bisogna andare tutti in vacanza, chissenefrega dei precari? Tanto loro in ferie quasi sicuramente non ci vanno, non osano! Meglio risparmiare perchè a settembre chissà…! A volte si è detto “il teatrino della politica“, mai definizione fu più azzeccata se la usiamo per questo Governo e, soprattutto, per questo parlamento italiota-balneare.
Un parlamento in cui l’opposizione sembra sparita, svanita nel nulla, il “popolo delle libertà” fa tutto da solo.
Il bello (si fa per dire) è che la popolarità dei “berluscones” non ne risente affatto, probabilmente gli elettori non hanno ancora capito bene cosa succede, anzi cosa gli piomberà in testa tra poco. Secondo la maggioranza del Parlamento i precari (3 o 4 milioni di persone) devono rimanere tali a vita, così tanto per mantenere almeno il nome e le caratteristiche, altrimenti che precari sarebbero, nemmeno il giudice potrà più obbligare le imprese, nei casi in cui siano state accertate delle irregolarità anche contrattuali, ad assumere i lavoratori precari.
Basterà solo un indennizzo, quattro soldi, dalle 2,5 alle sei mensilità. D’altronde i giudici sono considerati nemici di questo governo, quindi meno autorità gli si dà e meglio è!
Ma non è finita! Infatti, pare che, per fare un piacere alla Lega ed un dispetto agli immigrati, si siano escluse dalla pensione sociale migliaia di casalinghe, anziani, poveri, suore e frati, con una norma introdotta nella Finanziaria, dalla Camera: si prevede che l’assegno sociale spetti solo a chi ha lavorato e versato contributi in Italia per 10 anni continuativi.
Di queste porcherie il Governo incolpa il Parlamento, anche se comunque conferma che proseguirà per la sua strada; il Parlamento incolpa la Lega. Come sempre accade le cazzate sono sempre figlie di nessuno. Nessuno sembra averle cercate o desiderate; son capitate! Che ci volete fare? Chi l’avrebbe mai detto che una semplice croce, fatta con la matita in una domenica di aprile, potesse fare tutti questi danni?
Rino Pruiti
www.rinopruiti.it