#Buccinasco : Maiorano ci racconta i perché di una lettera al Ministro “Ho mandato questa lettera al Ministero della Giustizia perché volevo lanciare un allarme importante”
Le prime luci del mattino illuminano la cittadina amministrata da Giambattista Maiorano, in una delle rare giornate parzialmente soleggiate di questo grigio periodo. Persone fanno colazione nei bar e cittadini iniziano a dirigersi al Comune per risolvere i loro piccoli o grandi problemi. Noi ci siamo recati nell’ufficio del sindaco durante le sue prime ore di lavoro per parlare della lettera inviata all’ormai ex Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri sul ritorno di Rocco Barbaro a Buccinasco, di ‘ndrangheta e della rassegna “Buccinasco contro le Mafie”.
Sindaco Maiorano, la sua lettera pubblicata sul sito istituzionale di settimana scorsa è stata definita da alcuni come “perentoria”… Me ne rendo conto, visto che solitamente vengo considerato come persona che utilizza toni più “felpati”. Il tema, però, era ed è delicato. Dalle informazioni che abbiamo, Rocco Barbaro ad oggi non è accusato di essere coinvolto in alcuna questione legata all’ndrangheta. Però, molti organi di stampa quotidiani l’hanno addirittura definito come esponente di spicco delle nuove gerarchie ed è riconosciuto come il nostro territorio sia da sempre delicato. Cosa l’ha colpita in particolare della scelta dell’Amministrazione Penitenziaria?
Sono rimasto sorpreso dall’insufficienza che è stata utilizzata nell’analizzare questo caso. Io sono sempre favorevole ad una logica di reinserimento e di rieducazione, di qualsiasi cittadino. Ma la storia non si può e non si deve dimenticare, così come non si può passare sopra a certe dinamiche legate alla ’ndrangheta: era necessario un contesto esterno a Buccinasco e lo ribadisco. Questa lettera è stata scritta e pubblicata alcuni giorni dopo che si era alzato il polverone sulla questione: ci spiega le ragioni di questa tempistica? Scriverne quando la vicenda era al centro dell’attenzione di tutti avrebbe avuto la metà dell’effetto sperato. Io ho mandato questa lettera al Ministro della Giustizia non perché ho la pretesa che sia il Ministero ad agire direttamente, ma perché volevo lanciare un allarme importante. Il prossimo 7 marzo inizierà la seconda edizione della rassegna “Buccinasco contro le Mafie” : quest’anno che obiettivi vi siete posti?
La nostra intenzione è quella di far luce su quanto successo, di non dimenticare: noi sentiamo la mafia come se fosse lontana, come se non ci riguardasse, ma abbiamo visto palesemente che non è così. Uno dei nostri obiettivi è di mostrare che le Mafie hanno la grossa capacità di aggiornarsi e di ammodernare il proprio “modus operandi” in relazione al contesto che si trovano di fronte. Per concludere, una riflessione: lei ha spesso parlato di ‘ndrangheta, dicendo che si deve stare attenti al “risveglio della bestia”. Ad oggi, quanto siamo vicini a questo potenziale risveglio? Non è possibile quantificarlo. Fino a quando non c’è stata la caserma dei Carabinieri a Buccinasco (2005, ndr ), spesso vi è stato un falso “ordine” in città, percepito grazie al silenzioso sistema imposto dalla criminalità organizzata. Oggi la situazione è diversa e la coscienza che si è formata sull’argomento mi porta a dire che la bestia sia più lontana rispetto ad alcuni periodi del passato, ma è necessario non abbassare mai la guardia.
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Autore:(mm
Pubblicato il: 21 Febbraio 2014
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