Lega Nord, il tricolore non basta più (a loro)

Umberto Bossi Ministro della Repubblica ItalianaUso il tricolore soltanto per pulirmi il culo“, disse Umberto Bossi durante un comizio nel 1997. Eccoci qui a commentare l’ennesima provocazione della Lega Nord, forse è proprio quello che vogliono farci fare, ma come ignorare le proposte di legge di chi governa il nostro Paese? Oltre a governare la Provincia e la Regione più importanti d’Europa? Il presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo annuncia una legge costituzionale per inserire un comma nell’articolo 12 della Costituzione che riconosca i simboli identitari di ciascuna Regione: dunque, bandiere e inni regionali.

Vent’anni fa, la proposta di bandiere e inni regionali avrebbe fatto ridere, tal quale gli esami di “cultura locale” ai professori extra-regionali e dunque stranieri.

Che dire? Di fronte a un Paese che aspetta scelte di fondo strutturali per affrontare e superare la crisi e a milioni di italiani e decine di migliaia di imprese che aspettano risposte per affrontare l’emergenza perché non ce la fanno più a vivere, loro si occupano delle bandiere regionali da mettere di fianco a quella nazionale… loro comandano e fanno quello che vogliono.

MICHELE SERRA, oggi su Repubblica.it scrive così: L’obiettivo (dichiarato) della Lega era puntare a un secessione impossibile, quella della piccola borghesia benestante e riottosa del Nord (ribattezzata da Bossi “popolo padano”, non si sa a quale titolo,) per poi ripiegare su una separazione strisciante, senza professori terroni e senza immigrati tra le scatole, camuffata da “federalismo”. Tirare in ballo un inno marchigiano o una bandiera molisana, dei quali nessun marchigiano o molisano ha mai avvertito l’esigenza, serve solo a creare quella confusione simbolica e quel caos identitario che stanno avvelenando la Repubblica e ingrassando la Lega e, attraverso di lei, il governo più anti-repubblicano della nostra storia. I professori e i sapienti che stanno lavorando al Centocinquantenario dell’Unità d’Italia sono avvertiti: la Lega è al governo di questo paese. Loro no.