Legalità è “io voto diverso!” by paroleingiaccablu
E’ sempre più difficile parlare di legalità; ogni giorno si susseguono notizie di corruttele di ogni tipo, così cadenzate e così frequenti da essere ritenute da questo popolo praticamente normali. Una normalità che sempre di più diventa insostenibile specie se la merce della corruzione prevede cifre monetarie con diversi zeri che per noi, poveri mortali, sono inimmaginabili.
Diventano ancora più improponibili nei giorni di una crisi imperante e devastante dove la povertà diventa sempre più vera e sempre più pesante così da allontanare ancora di più il popolo dai propri governanti.
Così che baluardi di legalità e democrazia diventano, forse impropriamente, le procure.
Quei magistrati che del malcostume e del malaffare vogliono ovviamente e doverosamente fare scempio ma che spesso e volentieri, nonostante l’enorme impegno profuso, pare non riescano a raggiungere l’obbiettivo.
Una politica che ancora una volta si circonda di scandali, non certo imprevedibili ma che hanno stancato molti cittadini tanto che fin’anche i comici riescono ad essere più credibili.
Comici e gerontocrati che già da qualche tempo hanno iniziato una battaglia, con non poca demagogia sia chiaro, ma che alla prova delle urne sta facendo tremare i polsi a chi, gerontocraticamente, continua a detenere le chiavi della sala dei bottoni e che si vede scalzare da qualcosa di nuovo.
Così che a suon di avvisi di garanzia, titoli giornalistici ad effetto, “cartelle familiari” su cui indagare, ancora una volta si delega alla magistratura italiana l’arduo se non l’impossibile compito di debellare il cancro alla base di alcuni ambiti della democrazia italiana ossia quello della corruzione.
Una delega che per quanto esprima un ampio esempio di legalità ci rende sempre più consci di quanto i nostri amministratori, democraticamente eletti, difficilmente ne siano principale baluardo.
Ed è quindi difficile, in un moto di sfiducia continuo nelle istituzioni democratiche, pensare di andare prossimamente alle urne sicuri che quella “ICS”, così importante per la democrazia di un paese, sia anche vera e reale espressione di correttezza, senso dello Stato e futuro rispetto del cittadino in virtù della delega che quel voto conferisce.
Così che si creano caos e sfiducia che prestano però il fianco a chi questo corto circuito lo vuole sfruttare ad arte per mantenere uno status quo intollerabile e che ha ormai fatto il suo tempo. Dinamiche di potere ormai vecchie costituite non solo da antichi modi ma soprattutto da veri e propri nonni della politica che devono essere democraticamente mandati a casa e sradicati senza alternative da quegli scranni.
Andare a votare è per questo importante, per consentire finalmente e per davvero un ricambio generazionale vero e democratico che consenta, nonostante la crisi, di ridurre al minimo quel numero di morti che forse, dati i segnali, ci saranno a seguito di questo difficile momento sociale.
Per questo quindi che la legalità si raggiunge sovvertendo gli antichi schemi in maniera democratica attraverso il miglior strumento che abbiamo a disposizione: il voto!
Le alternative di buon governo e rinnovamento vero possono esistere, effettivamente ci sono, l’importante è recarsi alle urne senza giustificare inutili violenze o spargimenti di sangue simpatizzando in maniera criminale con coloro che all’attuale confusione ne vogliono aggiungere dell’altra attraverso atti terroristici, minatori e vili omicidi.
Ed è per questo che legalità non deve essere un azzeramento del vecchio solo grazie al mezzo giudiziario, sarebbe meglio invece che la politica avesse gli strumenti per curare se stessa ma l’anno terribilis del 1992, allo stato dei fatti, pare non aver insegnato nulla.
Così che “Legalità” non può essere ribellarsi col sangue ma andare contro corrente, azzardare veramente, rinunciare a taluni simboli di partito cercando magari visi giovani, forse inesperti che se sbaglieranno, almeno, avranno la scusante di non essere “dei vecchi”.
Legalità è, e deve essere, la fiducia in quello strumento democratico che ci consente, nonostante tutto, di scegliere per il nuovo che avanza lasciando ai geronti quel minimo spazio per indirizzare i giovani verso una nuova stagione democratica.
Legalità è nel “Io Voto Diverso!”…e a ciascuno l’importante compito di interpretare quel nuovo concetto a modo proprio.
Michele Rinelli – In Giacca Blu
http://paroleingiaccablu.wordpress.com
ho sempre votato dall’altra parte, ma stavolta voto Maiorano
Vota bene, vota sano
vota solo Maiorano ;-)
Giovane e vecchio, nuovo o obsoleto, non è detto siano fatti anagrafici: i pensieri di certi anziani saranno sempre attuali, quelli di molti giovani sanno di muffa già appena nati. Questo a Michele non è mai sfuggito, ma troppi, purtroppo, faticano ad arrivarci.
Libera opinione di un libero cittadino la mia, credo che siano in molti ad essere stufi di come sono state gestite le cose dalle stesse facce di sempre fino ad oggi, giovani o vecchi che siano e nella mia banalità forse voglio esprimere il concetto che per innovare davvero bisogna cambiare volti e facce preferibilmente giovani, con energie e spirito di innovazione lontani da logiche strettamente partitiche o lobbiste. Purtroppo devo e voglio preferire la mia banalità di cittadino stanco alla banalità dei medesimi volti agganciati come alghe sugli scogli in un mare tempestoso. Inorridisci pure, per carità, libero di farlo ma se non cambia il sistema (e non mi riferisco a voi che nemmeno so chi siete) questa mia banalità diventerà non solo semplice banalità ma becero populismo inutile e dannoso. C’è troppa gente che non capisce che devono cambiare volti, facce e dinamiche e che non bisogna vergognarsi di definire vecchi gente che da oltre 20 anni fa politica, figuriamoci come possiamo definire quelli che hanno partecipato all’assemblea costituente che stanno ancora li a farsi ingrassare dal sistema su certe poltrone. Se non cambiamo queste logiche il mio orrore diventerà l’orrore di molti altri ma non per quello che dico o diranno ma per il sangue che vedremo scorrere nelle piazze! ….e io francamente preferisco far inorridire con questi discorsi che assistere alla gratuita ed inutile violenza determinata anche dalla disperazione di un momento storico difficile che necessita di vero cambiamento.
Passaggi come questi, di paroleingiaccablu:
“Dinamiche di potere ormai vecchie costituite non solo da antichi modi ma soprattutto da veri e propri nonni della politica che devono essere democraticamente mandati a casa e sradicati senza alternative da quegli scranni.”
mi fanno innorridire!
Prima di tutto perchè il binomio giovane/vecchio è banale. Non vuol dire nulla. E’ totalmente “antidemocratico” e sfacciatamente dittatoriale.
Nella foto (credo inserita da Rino) vedo due “vecchi” che hanno detto e fatto molto.
Il passaggio successivo del tuo “pensiero” rasenta addirittura il disprezzo. “….invece vedo capeggiare una bella immagine di una persona decisamente avanti con gli anni, molto matura che non mi pare rappresenti il rinnovamento…poi per carità mica dico che dobbiamo rottamarlo e che forse potrà anche essere quella guida che serve ai giovani ma ai giovani era dedicato questo pensiero con rispetto agli attempati…ma solo per rispetto”
Tu riesci a vedere il “rinnovamento” dai lineamenti del viso?
I nazzisti hanno pensato di “rottamare” una serie di “categorie” non degne. Il tuo auspicio mi sembra molto ben impostato su quel filone.
Il giovane per il giovane è banale. Hai espresso un concetto banale!
Si ma senza buttare via il bambino con l’acqua sporca ;-) , noi abbiamo fatto una lista civica dal nulla e beccato il 12% dei voti validi con il 90% di candidati alla prima esperienza politica.
Amministare seriamente è difficile, servono nuove energie ma anche un pò di esperienza… se no poi devono intervenire le giacche blu ;-)
Il nuovo non è meglio ma i voti si cercano tra la gente e in previsione delle prossime politiche il vecchio tenderà ad autoreferenziarsi ancor di più del nuovo. Il sistema partitocratico insieme al suo porcellum ha fatto il suo tempo e io temo che i danni li vedremo devastanti molto presto se nessuno di chi sta a Roma abdicherà non dico all’autoreferenzialismo dei giovani ma almeno a una fortissima apertura verso forze giovani e nuove. Tra un vecchio autoreferenziato e un nuovo, comunque autoreferenziato, io personalmente, preferisco il nuovo perchè il vecchio l’ho già visto e il nuovo, se sbaglia, avrà la scusante di essere giovane e inesperto. Bisogna rompere i vecchi schemi basati solo su un capo che gestisce vecchi come lui ma su un capo che si attornia di giovani e che gli fanno comprendere che l’amministrazione di un paese non deve guardare alle aspettative di vita politica dei vecchi ma deve guardare alle aspettative di vita di giovani elettori e futuri amministratori. Un paese che ragiona con i vecchi, vecchio e immobile rimane.
Michele, molte volte il “nuovo” non è il “meglio” lo racconta la storia.
Puntiamo sempre sulla qualità, al di là del genere o della generazione ! E te lo dice una “giovane donna” :-)
Michele, sono d’accordo ma il “nuovo” non può essere autoreferenziale, deve prendere i voti e i voti (ne so qualcosa) si prendono solo con il costante impegno quotidiano e con la credibilità, costa fatica e bisogna dedicarsi anima e corpo rinunciando a tante altre cose… se poi ne sarà valsa la pena lo chiederemo alla storia.
In bocca al lupo a voi tutti, non mi dilungherò oltre in inutili quanto scontati discorsi che rasentano la retorica dico solo che, ribadendo un concetto, se i comici sono diventati più credibili dei politici con la stessa e identica demagogia la vera sfida dei prossimi anni è cambiare le facce, dare fiducia alle nuove leve e pensionare chi per troppo tempo ha pensato solo alla sua piccola nicchia di potere. Che si faccia davvero contare il voto, un voto verso gente giovane e nuova, per evitare la deflagrazione sociale e coloro che la rivoluzione la vogliono fare in maniera criminale.
Tranquillo Michele, noi giovani siamo qui e ci faremo valere non perchè siamo giovani, ma perchè siamo stati eletti ! :-)
Ciao Michele, siamo in campagna elettorale, siamo al ballottaggio, si conclude un periodo di oltre un anno che ci ha visto gareggiare con elezioni primarie, alle quali “noi giovani” abbiamo perso e quel signore che campeggia ha vinto. Questa è la democrazia e io l’accetto perchè riconosco la dignità della persona e le regole della democrazia.
Ho capito benissimo il tuo messaggio, infatti l’ho ripreso con gioia.
In Consiglio comunale e in Giunta – se vinceremo- avremo dei giovani, donne e uomini, saranno importanti e determinanti, così al “prossimo giro” ne avremo di più e tutti saremo felici… la stagione democratica è appena iniziata :-)
Sai cosa mi fa sorridere ?? Che io parlo di giovani, di rinnovamento, di facce pulite grazie alla giovane età e all’inesperienza cosa che conferisce, o dovrebbe conferire, slancio vitale a un nuovo concetto di intendere la politica….invece vedo capeggiare una bella immagine di una persona decisamente avanti con gli anni, molto matura che non mi pare rappresenti il rinnovamento…poi per carità mica dico che dobbiamo rottamarlo e che forse potrà anche essere quella guida che serve ai giovani ma ai giovani era dedicato questo pensiero con rispetto agli attempati…ma solo per rispetto ;-)