LEGALITÀ

(di Giambattista Maiorano) –  Il primo capitolo del nostro programma è dedicato alla legalità. Legalità in tutti i sensi e non solo come richiamo alla storia più o meno recente che pesa come un macigno su Buccinasco e ha reso famosa la nostra città alle cronache nazionali e internazionali. A quella storia è doveroso mettere argine ed erigere un baluardo perché non si ripeta e perché non macchi più la nostra immagine di cittadini per bene.

Male ha fatto la Giunta Cereda a sottovalutare gli effetti dirompenti di una presenza invisibile ma profondamente invasiva. Malissimo l’aver dato l’impressione che avessimo a che fare con fesserie e banalità senza importanza, utili solo ad infangare il nostro buon nome. Le cronache giudiziarie di questi ultimi tre/quattro anni ci raccontano una storia diversa e ci impongono la massima allerta. Dagli atti emerge in modo chiaro il condizionamento esercitabile sul potere politico locale e sulla struttura amministrativa. Non solo schizzi di fango, ma qualcosa di più serio ha eroso la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni politiche locali.

La stessa rovinosa caduta di Cereda & C., pur non direttamente collegata alla presenza della ‘ndrangheta, manifesta una grave caduta del senso di responsabilità e denota un tarlo che rode la cultura amministrativa, uno stile amministrativo che porta a immaginare di poter agire a prescindere dalle regole e dall’etica nella gestione della cosa pubblica, e a rendere normale ciò che normale non è, né può esserlo. È normale la pratica corruttiva? È normale svolgere un ruolo di mediazione in un’operazione che vede impegnato il Comune con un privato? La giustizia faccia il suo corso. Non ci vorrà molto per sapere.

La legalità non è quella medaglia da appuntarsi al petto nelle manifestazioni pubbliche. O, quantomeno, non è solo questo. Traduco la legalità come la capacità di riportare al rispetto scrupoloso delle regole in tutta una serie di comportamenti ed azioni che fanno normale il vivere quotidiano. Nella vita privata e in quella pubblica. Nella pubblica più ancora che nella privata poiché in ballo non c’è il destino di uno ma quello di tanti, di tutti.

E quindi che senso dare alla parola legalità?

È legalità riportare serenità a un ambiente scosso, recuperare la fiducia del cittadino, ridare credibilità alle istituzioni politiche, senza la quale ogni sforzo comporta doppia fatica.

È legalità perseguire l’obiettivo di una credibile autorevolezza della politica smettendo di delegittimare l’avversario con la diffamante maldicenza, il becero pregiudizio e la calunnia sistematica.

È legalità considerare l’opposizione politica non come un ostacolo che fa perdere tempo, ma un insieme rappresentativo in grado di formulare proposte che, una volta vagliate, qualora dovessero dimostrarsi utili vanno non solo considerate, ma fatte proprie dalla maggioranza ed adottate.

È legalità il rispetto della norma che indica funzioni e ruoli nella definizione degli indirizzi propri della politica e la responsabilità della gestione propria dell’apparato burocratico.

È legalità per il Sindaco e la Giunta l’affrancarsi dalla tentazione di rappresentare solo qualcuno quando hanno il dovere di amministrare e parlare in nome e per conto di tutta la città.

È legalità auspicare e puntare sulla riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei cittadini.

È legalità non guardare dall’altra parte per non pretendere lo scontrino al negozio piuttosto che al mercato, la fattura dal dentista o la ricevuta fiscale dall’idraulico.

È legalità non stupirsi di controlli che vorremmo sistematici negli ambienti frequentati da tanti nostri furbi nullatenenti con suv e barche al seguito.

E la lista potrebbe continuare … all’infinito.

Questa è per me il senso della legalità: fondamento di un’ordinata convivenza civile, se vuole essere effettivamente “civile”, e non essere barbarie e sopruso dei forti sui deboli.

Si tratta di riportare Buccinasco alla normalità: facciamolo INSIEME.

È possibile amministrare Buccinasco affermando e praticando i valori della legalità e della sicurezza? ne parliamo con:

LAURA GARAVINI
Membro della Commissione Parlamentare Antimafia

ILARIA RAMONI

Responsabile provinciale di Libera

MARIA FERRUCCI

Sindaca di Corsico

venerdì 16 marzo ore 21.15 Buccinasco

Cascina Robbiolo via Aldo Moro 7

GIANNI MAIORANO SINDACO

37 commenti

  • Andrea D.

    Vuolsi così colà dove si puote
    ciò che si vuole, e più non dimandare

  • Andrea D., infatti io lo intendo come lo intendono loro, è troppo lunga e poi ci sono troppe cose che non posso scrivere online, tipo le riunioni fatte in Prefettura. In fondo se ti fa felice credere che non ci sia il problema va bene così, dormi tranquillo e lascia fare a noi che faremo bene come sempre.

  • Andrea D.

    Rino, il termine “controllo del territorio” eventualmente usato dalla DDA va letto nel senso proprio delle informative di polizia, non nel senso allargato che pretendi di dargli tu, perché in caso contrario avrebbero avuto il diritto, e il dovere, di sciogliere il Consiglio Comunale, commissariandoci per infiltrazioni mafiose, e probabilmente un buon numero di amministratori e/o funzionari sarebbero stati rinviati a giudizio per reati di mafia (da Wikipedia):

    Un’altra ipotesi di scioglimento del consiglio (o degli organi di vertice di altri enti locali, come le aziende sanitarie) è prevista dagli articoli 143-146 del D.Lgs. 267/2000, quando emergono elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata o su forme di condizionamento degli amministratori stessi,…

    Poi vedila pure come ti pare; d’altra parte in un mondo in bianco e nero, o la mafia non c’è o controlla tutto.

  • Anonimo

    “la ‘ndrangheta è qui e controlla il territorio.” scusa Rino, ma quel che dici non è attuale: la ‘ndrangheta ERA qui e CONTROLLAVA il territorio! ora il territorio è sempre più simile a quello dei comuni limitrofi (Corsico, Trezzano,ecc..) con prostitute in pieno giorno su strade frequentate, scassi e intrusioni di appartamenti in ore diurne e notturne, sottrazione di auto parcheggiate sotto casa,…sono fatti recenti, degli ultimi 2 anni circa.

  • una mamma che sa

    sig. andrea ma proprio non capisce ?

  • Si Andrea D., decisamente testuale… e coincide esattamente con quello del capo della DDA… sarà anche lui un pericoloso comunista autolesionista? Potresti dirglielo, che ti costa?

  • Andrea D.

    Beh, mi sembrava carina con la rima. Effettivamente il tuo pensiero è, testuale:

    Se chiedi all’ultimo dei Carabinieri o al capo della Direzione Distrettuale Antiafia di MIlano ti diranno prontamente la stessa cosa: la ‘ndrangheta è qui e controlla il territorio.

  • Andrea D., ti confesso che casomai avessi bisogno di un interprete del mio pensiero o un biografo… non mi rivolgerò a te ;-) , “Buccinasco non si muove foglia che la ‘ndrangheta non voglia” non è il mio pensiero, ma solo il tuo, io sono un moderato del buonsenso oltre ad essere una persona semplice.

  • Andrea D.

    Ok Rino, allora continua pure a dire che a Buccinasco non si muove foglia che la ‘ndrangheta non voglia.
    Che per te il mondo sia in bianco e nero mi è ormai evidente.

  • fcoaraz, lo faccio già… il link che hai pubblicato l’ho postato già due volte io quì, sei distratto!

  • Andrea D., di illogico c’è solo la tua analisi logica e la tua sintassi… contento tu…
    Sula mia pelle? Non so a cosa ti riferisci. Io me ne frego delle “polemiche preconcette” sulla legalità per me il mondo è in bianco e nero, buoni e cattivi… la zona grigia la lascio ad altri.

  • Andrea D.

    Carbonera è stato minacciato perché, evidentemente, la mafia (‘ndrangheta) non controlla il territorio (il che non esclude che vorrebbe). Altrimenti non avrebbero avuto bisogno di minacciarlo. Ti sembra un discorso illogico?

    Il problema della criminalità organizzata esiste e non riguarda solo Buccinasco, ma è, ahimè, diffuso in Lombardia (VEDI).

    Per il resto ho detto chiaro e tondo che sottoscrivo (al 100%) la seconda parte del discorso di Maiorano (quella sui contenuti, in particolar modo nella parte che auspica riconoscimento reciproco e spirito di collaborazione, perché il resto è fondamentalmente comune a tutti) e che considero il pistolotto iniziale, confuso e disordinato, inutile nella migliore delle ipotesi, quando non dannoso perché idoneo ad essere usato per polemiche preconcette (e tu dovresti saperlo bene, perché le hai passate sulla tua pelle, o no?).

  • “Emerge che l’epicentro del cancro mafioso in Lombardia è nell’Hinterland sud occidentale di Milano: Corsico, Cesano Boscone, Buccinasco e Trezzano Sul Naviglio (riferendosi a indagini del 1991)” p. 284

    “Il 26 luglio, con un’azione simultanea a Buccinasco e a Platì […] vengono arrestati tre giovani appartenenti a famiglier della ‘ndrangheta: Antonio Papalia, Lorenzo Barbaro e Antonio Romeo. Un’altro Papalia, Francesco, sfugge al blitz (riferendosi al 1993)” p. 291

    “Queste sono le regole della ‘ndrangheta, e non importa se gli agguati hanno luogo a Corsico, Buccinasco o Cesano Boscone. A deciderli sono famiglie originarie di Platì” p. 295

    “Non solo a Buccinasco, dove i Papalia ancora risiedono, ma anche a Corsico, ad Assago, a Cesano Boscone, Inizia così l’indagine “Cerberus” che durerà quattro anni. E’ la prima grande inchiesta antimafia milanese concentrata su attività lecite condotte con mezzi illegali (parlando del 2004)” p. 384

    “La tesi degli investigatori è forte: i Barbaro-Papalia avrebbero ottenuto il monopolio del movimento terra nei cantieri della zona” p.385

    “Dopo l’omicidio Novella, si discute della successione. Il nuovo “mastro generale” della Lombardia è Pasquale Zappia, del Locale di Corsico, originario di Platì […]. Gestiva un distributore di benzina a Buccinasco, a suo tempo uno snodo del commercio di droga svelato dall’inchiesta Nord-sud. (parlando del 2009)” p 444

    Ho preferito citare alcuni passi di “Mafia a Milano” di Portanova, Rossi e Stefanoni. Continuare a dire che la ‘ndrangheta presidia Buccinasco e paesi vicini sembra un mantra e, purtroppo, il messaggio rischia di essere condizionato dalle differenti vedute politiche e beghe di corrente (non è il caso di Rino e, sopratutto, di Rosa). Magari citando libri pubblicati che si riferiscono a fatti contestualizzati e comprovati, si riesce a far entrare nelle teste che qui si tratta di ‘ndrangheta, con chiare Locali aperte e ben precisi e conosciuti cognomi. Poi per carità, se si vuole continuare con un certo pudore omertoso, fate pure. Io sono più schietto.

    Luca Gariboldi

  • Rino, dovresti sfruttare di più le tue doti di ricerca, magari per cercare funghi o tartufi invece che bazooka.

    http://www.malitalia.it/2012/02/allombra-del-duomo-dove-la-ndrangheta-e-di-casa/

  • via: milanomafia.com

    “Diversi elementi fanno ritenere che l’arma sia giunta dalla Lombardia, non ultimo, il fatto che a Buccinasco, provincia di Milano, all’incirca un mese prima dell’agguato, siano stati rinvenuti due Bazooka della stessa tipologia di quello usato per l’omicidio in esame, oltre alla circostanza che dall’esame dei capi relativi alle armi, emerge che gli accoliti che risiedono a Pavia sono solerti nel reperire armi da trasferire ai sodali di Isola”. Parole chiare che trovano ulteriori conferme nelle intercettazioni telefoniche e nelle dichiarazioni del pentito Giuseppe La Porta. Scrive ancora il gip: “Già nel 2001, il testimone di giustizia Giuseppe La Porta, aveva riferito che vi era, da parte del gruppo Nicoscia, il progetto di uccidere Carmine Arena, usando un bazooka proveniente da Milano, in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di Rosario Capicchiano”.

    C’è poi una conversazione nel carcere di Livorno registrata dalle microspie del Gico della guardia di Finanza di Milano nel corso di un’altra indagine, quella sulla rete di coca e locali del clan Coco Trovato, tra il detenuto Mario Trovato (fratello del boss Franco Coco Trovato), il figlio Giacomo, Palmerino Rigillo, cognato di Trovato e Domenico Rigillo. Proprio Palmerino Rigillo rifersce al detenuto Mario Trovato: “E quell’attrezzo, secondo me, da qui a Milano glielo hanno mandato. Sapevamo tutto sapevamo tutto noi, sono andato da Carminùzzu e glielo detto, gli ho detto…: ‘vedi che questi qua si sono attrezzati che hanno un bazooka’”. Scrivono ancora gli investigatori: “Quanto al bazooka o lanciarazzi, è opportuno evidenziare sin d’ora che due bazooka monouso mod. M 80 – dunque, della stessa tipologia di quello usato nell’agguato sono stati rinvenuti in data 19 agosto 2004 nella campagne di Buccinasco, paese in provincia di Milano. Il luogo ed il tempo del rinvenimento – all’incirca 40 giorni prima dell’agguato – sono, per come vedremo, circostanze di notevole valenza probatoria”. Per il giudice, insomma quelle armi trovate a Buccinasco erano destinate alla faida di Crotone. (cg)

  • Fcoraz, 19 agosto 2004 su goooogle trovi tutto e di più

    Lucia, dicci … dicci… che ti sto aspettando , sfogati che è tutto monitorato e registrato, dai… coraggio!

  • Perchè io pulendo un parco ho trovato due lanciamissili nuovi di zecca e carichi e 2 chili di coca, di fronte al cimitero?

    Questa non la sapevo. Leggermente inquietante.

  • Lucia

    Guida Rossa?

  • « L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. » Borsellino

  • Scusa Andrea D., a questo punto è chiaro che “non ci fai” , “ci sei“. Secondo te perchè il Sindaco Carbonera è stato minacciato più volte, gli hanno bruciato due macchine e consegnato come auguri di Pasqua dei proiettili di mitragliatrice? Perchè io pulendo un parco ho trovato due lanciamissili nuovi di zecca e carichi e 2 chili di coca, di fronte al cimitero? Coincidenze? Ma vaaa laaaaa

    Le carte dicono che ci sono stati anche condizionamenti politici!!!! Leggi cazzo !!!

    Che minkia c’entra il controllo isitituzionale con il controllo mafioso? Mica stanno all’anagrafe a rilasciare le carte d’identità. Ma cosa ti costa leggere un pochino di roba online e documentarti? Vuoi che ti mando io i documenti? Mi fai paura… se tu rappresenti la maggioranza dei Cittadini disinformati noi non avremo speranza di salvare questo Comune, speriamo che tu sia una forte minoranza.

  • Andrea D.

    Rino 10 anni senza il controllo mafioso delle istituzioni!
    Una cosa è affermare che le Istituzioni sono corrotte e/o colluse, altra avere a che fare con la pervasività dell’economia malata. Anche perché il riciclaggio dei capitali avviene sempre più spesso in aziende sane (e con la crisi la situazione non potrà che peggiorare). Ma sono due cose profondamente diverse.

    Un conto è parlare di influenza, di potere, di minaccia, di tentativo di infiltrazione e/o ambizione di controllo. Ma dire che la ndrangheta “controlla” il territorio è grave (e assurdo)! Vuol dire che Maiorano si appresta ad essere il sindaco della ‘ndrangheta! Lo capisci? Perché se è vero che loro controllano il territorio, controllano anche il voto e quindi il sindaco. Se, invece, non controllano l’elezione del Sindaco, allora non controllano il territorio. Scegli tu. Ma il mondo non è bianco o nero: la mafia non esiste oppure la mafia è padrona di tutto. Ci sono infinite sfumature in mezzo. E noi siamo nel mezzo, non agli estremi. Questo non vuol dire negare il problema, ma nemmeno affermare che Buccinasco è ‘NDRANGHETA, chiaro.

  • Andrea D., più scrivi e più peggiori la tua situazione. Parlare in maniera filosofica (del nulla) e sprecare migliaia di caratteri filosofeggiando della criminalita’ organizzata che a Buccinasco si chiama ‘NDRANGHETA ANDREA ! Coraggio su! Usa il termine giusto ‘NDRANGHETA BELLO! Senza sapere di cosea si parla è pericoloso per Buccinasco.

    Negare la realtà è pericoloso. Dieci anni senza condizionamento mafioso del territorio? Ma che minkiate scrivi??? Gli ultimi arresti eccellenti sono del 2010 !!!! E ci sono ancora dei concittadini latitanti !!!!

    Se chiedi all’ultimo dei Carabinieri o al capo della Direzione Distrettuale Antiafia di MIlano ti diranno prontamente la stessa cosa: la ‘ndrangheta è qui e controlla il territorio.

    Magari tu vorresti vedere gente che gira con la coppola e la lupara per crederci… non ci contare.

    Se ancora oggi fai un banchetto in piazza per raccogliere le firme per qualsiasi cosa, immediatamente ti si avvicina un signore distinto che si interessa cordialmente di quello che fai, firma e chiede il volantino… “loro vogliono sapere”.

    Sulla macchina comunale? Che “c’azzecca Cereda o il Commissario”? Santa inegnuità (o incoscienza?).

    Il Comune, la politica (Maiorano Sindaco) devono essere gli anticorpi sociali che reagiscono (come fece Maurizio Carbonera) al potere mafioso, dire che la ‘ndrangheta non controlla il territorio, negare la gravità del problema, minimizzare e buttarla in rissa è una cosa gravissima per noi, quindi se l’avversario politico del momento lo fa… per noi non è legittimato.

    Sarai tu che credi che sia un problema di bandiere, sei solo tu che pensi da partigiano che sia solo strumentalizzazione, io collaboro con dei fior fiore di fascisti in questa zona sulla legalità, lavoriamo benissimo insieme anche se non prendiamo mai il caffè insieme.

    Andrea D., scendi dalla pianta per favore, nessuna nostalgia del passato, il passato è già qui e non è mai andato via. Molla lo schermo del pc e vieni anche tu a mettere la faccia dentro il cesso, ti cambierà la prospettiva…

  • Anonimo

    Io di gente che si riempie la bocca di belle parole ne ho piene le tasche. L’Italia è piena di incantatori di serpenti che hanno guardato solo il proprio orticello, che hanno pontificato sentenze dal loro scranno senza sporcarsi le mani e ostentando una presunta superiorità culturale che li rende in vero ridicoli e inconcludenti.
    Basta Andrea! Vai a farti un giretto con la bicicletta nuova, cambia aria, per favore!

  • Andrea D.

    Allora eccomi qua. Cosa si potrebbe desumere dalla lettura dei primi quattro paragrafi, anche se scritti in maniera un po’ nebulosa e criptica, stile oracolo di Delfi?
    Come dicevo “la presenza invisibile ma profondamente invasiva” capace di effetti dirompenti!
    A cosa si fa riferimento con tale citazione: l’impressione, anche per altre frasi e riferimenti, è che si stesse parlando di mafia, se non di infiltrazioni vere e proprie, di condizionamenti. Impressione corroborata e suffragata dagli interventi successivi. Sì, effettivamente il riferimento alla mafia (uso il termine generico mafia per non perdermi nelle distinzioni tra camorra, ndrangheta, sacra corona unita etc. etc.) sembra esserci.
    Ma se nel discorso, per onestà e senso della realtà, si deve ammettere che la giunta Cereda non risulta collegata a fatti di questo genere e se, non essendo nemmeno citata, non si può certo pensare che tale insinuazione possa lontanamente riguardare l’attuale amministrazione, retta da un funzionario prefettizio al di sopra di ogni sospetto, a cosa si può pensare ci si riferisca quando si parla di storia recente di Buccinasco?
    Allora non sarebbe meglio dire che, per fortuna, da almeno dieci anni il nostro comune è esente da qualunque condizionamento di stampo mafioso (sul prima non mi posso pronunciare, non avendone conoscenza), risparmiandosi un sacco di retorica e un complesso giro di parole che non serve a nulla, e dire che non per questo si deve abbassare la guardia?

    Il resto è solo un gioco di specchi, generalizzazioni sillogistiche e di slogan di basso profilo. Quello che uno dice non vale di più o di meno per il solo fatto che sia esponente di questo o di quel partito.
    Tralasciamo la retorica dell’onestà sventolata come bandiera, come se a Buccinasco fosse la norma candidare delinquenti abituali, concentriamoci sulla domanda “È normale la pratica corruttiva?” Beh, la domanda anche se retorica merita una riflessione: l’Italia è precipitata al 69° posto nella classifica mondiale, persino dopo il Ruanda (VEDI) il ché la dice lunga su come sia messo il nostro paese, con un costo stimato di circa 60 miliardi di euro all’anno (solo nel 1996, con la bufera di tangentopoli che ancora impazzava eravamo al 33°). Dobbiamo concludere che un fenomeno così endemico sia da collegare alla natura intrinsecamente delittuosa degli italiani? Forse qualche paese straniero potrebbe anche pensarlo, “ah gli italiani… spaghetti, mandolino e mafia, ops corruzione”. O forse il sistema delle regole, la burocrazia, i tempi biblici della pubblica amministrazione, la difficoltà dei controlli e la scarsa o nulla responsabilizzazione dei funzionari fungono da accelerante al sistema. La corruzione in Italia è, ahimè, malattia endemica e se colpisce uno in un paese, colpisce, in misura maggiore o minore a seconda dei casi, qualcun altro dello schieramento opposto in un paese accanto. Chi crede che sia solo un problema di bandiera, a mio avviso, è un povero illuso. Dobbiamo rassegnarci a questo triste scenario? No, certo che no! Ma non possiamo nemmeno credere che esista la soluzione magica. In un sistema di questo genere è un attimo scoprirsi inconsapevolmente seduti allo stesso tavolo di chi non è totalmente lindo. E allora? Dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio? Se pensiamo di dover buttare a mare tutti, mettendo nello stesso calderone, colpevoli e innocenti, temo che resterebbe ben poco. Questa è la dura realtà dei fatti.

    In definitiva occorre tener ben presente che ci si può confrontare solo sui concetti. Sui preconcetti non ci può essere confronto.
    I preconcetti si possono tentare di rimuovere, ma essendo spesso radicati e profondi la cosa non è agevole, produce rigetto d’impulso e reazioni istintive, legate all’emotività, di notevole portata (si diventa sgradevoli), oppure si possono cavalcare (in qualche caso anche con profitto), da una parte e dall’altra! Con il rischio, però, di ritrovarsi a fronteggiare una campagna elettorale incentrata sui motivi per i quali non si deve votare l’altra parte, anziché su quelli per i quali si dovrebbe votare la propria. Ma forse la nostalgia del passato è troppo forte e non si vede l’ora di un bel remake ;-)

  • Anonimo

    Fossi in te, Rino, mi ritirerei dalla disputa per manifesta superiorità del tuo contendente. Devi capirlo, è abituato a commisurarsi con chi usa forbite citazioni in latino anche per esprimere semplici concetti.
    Tutti gli altri fanno analisi elementari, banali. Loro conoscono il sesso degli angeli, gli unicorni e l’aria fritta.
    Che ne sai tu di queste cose che sei sceso per la strada per incontrare la gente, che hai volantinato al freddo, che hai studiato soluzioni per la comunità, che hai aiutato un sacco di persone?
    Loro fanno l’analisi profonda, loro. Gli altri, quella elementare.

    Scendi dall’ultimo piano, caro Andrea e fatti il mazzo come tutti gli altri prima di proferire parola. Quì c’è gente che lavora seriamente, parole poche e fatti tanti.

  • Andrea D., e chi non legittima pienamente i propri avversari politici? Noi??? A noi non piacciono i calunniatori, i delinquenti e i pregiudicati, con gli altri ci possiamo confrontare beneissimo ed infatti lo stiamo facendo in maniera molto civile e “proficua”.

    Mi sfugge ancora la storia dei primi 4 paragrafi, ma non fai prima a dire che hai scritto una minkiata che non volevi scrivere?

  • Andrea D.

    Ciao Rino, scusa ma oggi non sono in condizione, per mancanza di tempo, di approfondire il discorso come meriterebbe.
    Lasciami solo dire che la tua analisi “elementare” non appare calzante con l’impressione che si ricava dalla lettura dei primi quattro paragrafi in particolar modo nel riferimento alla “presenza invisibile ma profondamente invasiva”; e il tuo intervento e quello dei tuoi fan lo confermano .

    Uno degli aspetti che ritengo rilevante dell’articolo di Maiorano è

    È legalità considerare l’opposizione politica non come un ostacolo che fa perdere tempo, ma un insieme rappresentativo in grado di formulare proposte che, una volta vagliate, qualora dovessero dimostrarsi utili vanno non solo considerate, ma fatte proprie dalla maggioranza ed adottate.

    Solo che per farlo occorre sia una buona dose di onestà intellettuale sia il doveroso riconoscimento della piena legittimazione degli avversari.
    Chi propugna la delegittimazione dell’avversario ab origine, risulta incompatibile con un tale atteggiamento che, invece, ritengo pienamente condivisibile. Questo mi rende sgradevole? Pazienza, me ne farò una ragione ;-)

  • Anonimo

    gianni avanti così

  • Massy Lunghi

    Andrea sei veramente sgradevole tenendo conto di dove stai scrivendo

  • Andy_cap

    Andy_cap , questa volta rinuncio al commento su questo “signore”, tanto mi verrebbe comunque censurato e mi limito a concordare con quanto scrive GB Maiorano.

  • Rosa Palone

    Bravissimo e chiarissimo il NOSTRO CANDIDATO SINDACO G.B. MAIORANO !
    BUCCINASCO HA BISOGNO DI UN SINDACO COSI’ !

  • Andrea D. ha scritto: il 12/03/2012 alle 8:47 am
    Eccetto i primi quattro paragrafi, che sembrano scritti per puro autolesionismo, il resto è condivisibile al 100%.

    i primi 4 paragrafi del post recitano: “Il primo capitolo del nostro programma è dedicato alla legalità. Legalità in tutti i sensi e non solo come richiamo alla storia più o meno recente che pesa come un macigno su Buccinasco e ha reso famosa la nostra città alle cronache nazionali e internazionali. A quella storia è doveroso mettere argine ed erigere un baluardo perché non si ripeta e perché non macchi più la nostra immagine di cittadini per bene. Male ha fatto la Giunta Cereda a sottovalutare gli effetti dirompenti di una presenza invisibile ma profondamente invasiva

    deduzione: se non sei d’accordo e lo reputi “autolesionismo”, quindi negativamente, vuol dire che per te avremmo fatto meglio a non scriverlo. E’ solo analisi logica di livello elementare. Se questo non è il tuo pensiero dovresti scriverlo meglio.

  • Andrea D.

    Ma cercate di essere seri e di non mettere in bocca ad altri cose che non pensano affatto e che non hanno detto: da dove si evincerebbe l’affermazione per la quale, secondo me, la mafia non esiste?

    Ero in università nel ’90 quando Piero Bassetti parlava, allora forse uno dei pochi, del problema delle infiltrazioni della mafia al Nord.

  • LA MAFIA E' MERDA

    Bravo il sig. Andrea tipico esempio di quel modo di fare che ha portato questa nazione al fallimento, infatti le mafie producono il 7% del pil nazionale, tra queste la ‘ndrangheta è la più pericolosa e la più importante mafia mondiale che a Buccinasco ha avuto ed ha uno dei suoi caposaldi più importanti, ancora più importanti della stessa calabria, così come certificato dai processi penali e dalle commissioni parlamentari antimafia.
    Ma in fondo la mafia non esiste vero sig. Andrea D.?

  • Come siamo diversi Andrea D., sapessi come mi fa sentire bene (come essere umano) essere così diversi. Quello che tu chiami “autolesionismo” è la semplice constatazione della realtà delle cose, da questa non possiamo prescindere per fare bene. Certo, sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia e attenersi alla filosofia omertosa del : “non vedo, non sento e non parlo“. Per esperienza dico che non funziona, anzi, che si accendano quanti più riflettori possibili.

  • Andrea D.

    Eccetto i primi quattro paragrafi, che sembrano scritti per puro autolesionismo, il resto è condivisibile al 100%.

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