Milano area “B” ? Io, ambientalista contrario alla svolta “Troppe contraddizioni”
Una scelta che penalizza i territori dell’hinterland e soprattutto “ragazzi, studenti e tutti coloro che non possono permettersi di cambiare auto, più che mai in questo periodo di crisi”. Il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti (nella foto), “convinto ambientalista da sempre” come sottolinea, non ci sta.
La scelta di allargare l’Area B milanese “non è una decisione giusta, non è così che si promuove la mobilità sostenibile, soprattutto se non si offrono valide alternative”, aggiunge. Si tratta di una rivoluzione “non condivisa con i comuni dell’hinterland, come troppo spesso succede. Milano pensa solo a Milano, impedendo l’ingresso a chi arriva nel capoluogo dai territori vicini per lavorare o studiare – ancora Pruiti –. Non c’è alcun tipo di collaborazione con i Comuni ma solo divieti. Area B poteva avere un senso dal punto di vista della lotta allo smog, invece ricade solo sulle spalle di coloro che non possono cambiare auto e che non hanno i mezzi pubblici adeguati per raggiungere il posto di lavoro”.
E il sindaco riprende il discorso M4: c’è il deposito ormai pronto, tra Milano e Buccinasco, ma nessuna fermata. “Continuiamo a batterci per avere anche qui una fermata – conclude il sindaco –, sarebbe davvero utile e, questa sì, una decisione di sostenibilità. Stiamo ancora aspettando, da mesi, la convocazione da parte della Giunta milanese e dell’Agenzia per la mobilità per parlare di questo progetto”.
Francesca Grillo
fonte IL GIORNO ONLINE : https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/io-ambientalista-contrario-alla-svolta-troppe-contraddizioni-1.8113096
Riguardo il tema Area B di Milano, la scelta di coinvolgere auto pressochè nuove come le Diesel Euro 5 è imbarazzante.
Avrei potuto condividere l’esclusione delle sole Diesel Euro 4 (auto immatricolate dal 2006 al 2011), ma coinvolgere anche auto di nuova generazione in vendita fino al 2015 è un atto politico in evidente spregio delle classe sociali medio-basse, le quali non si possono permettere oggi di indebitarsi per cambiare un’auto con ancora almeno un lustro di vita media residua.
Si tratta di un’operazione che di ecosostenibile non ha proprio nulla se si pensa al costo ecologico dello smaltimento prematuro di almeno 50000 auto Diesel Euro 5 che necessitano di entrare in Area B per motivi sanitari, di lavoro o studio.
In un periodo di alta inflazione, è un pugno in faccia alla classe media, una deleteria incentivazione del consumismo automobilismo più becero, mascherata da operazione ecologica di facciata.
Tamerlano
La mancata fermata a Buccinasco, che costa pochissimo ed ha il miglior rapporto costi/benefici di tutti i possibili prolungamenti previsti, in un quadro di fondi limitati, non viene fatta non per MANCANZA di volontà politica, ma semplicemente per esplicita volontà DI NON FARLA, per favorire altri prolungamenti considerati più adatti ad avere consenso elettorale (vedi Monza) o a favorire progetti immobiliari (vedi prolungamento a Baggio di M1 che non va a Baggio e fantomatica M6 in mezzo ai campi a sud).
Tamerlano, è solo una questione di volontà politica
Basterebbe un effort economico davvero minimo per facilitare l’accesso alla M4 da parte dei cittadini di Buccinasco.
Sarebbe sufficiente una fermata in prossimità degli orti di Via degli Alpini, sostituendo agli orti un parcheggio di interscambio per le auto.
I cittadini di Corsico hanno già una navetta con frequenza di 5 minuti (linea 325) che li collega a San Cristoforo in appena 9 minuti, per questo non avvertono l’esigenza della M4 sotto casa.
Tamerlano