Onore ai Caduti della Terremotata REPUBBLICA ITALIANA

A chi di noi non piace festeggiare ? Credo sia da folli non gradire i momenti conviviali di festa e di giubilo ma quando davvero non vi è nulla per cui gioire, quando un paese già fortemente in crisi, nasconde nelle logiche della sobrietà il malessere sociale, appare sempre più evidente quanto chi li rappresenta politicamente sia sempre più distante dal proprio popolo. Oggi è il 2 Giugno, Festa della Repubblica per la quale tanti sono morti e hanno dato la vita affinché si potesse essere qui, liberi di esprimersi, in rispettoso dissenso.

Ma in questo rispettoso dissenso pare si sia confinati, in quell’ambito dove se pur ciascuno è libero di dichiararsi in una posizione o in un altra, chi certe posizioni dovrebbe soppesarle, persegue logiche sistemiche incomprensibili, tutte sue, evidenziando ancora una volta in più quanto chi siede nei palazzi del potere viva nel suo mondo fatato, nella bambagia!

Le opinioni si sono sprecate in questi giorni, “parata SI, parata NO, parata SOBRIA”, ciascuno ha espresso la propria opinione e si è schierato e con l’aggettivo “Sobria” si è cercato di accontentare tutti così come nella migliore tradizione Italiana, quella che non scontenta mai nessuno ma soprattutto quella che ci ha portato a svuotare la nostra identità e la nostra capacità di essere davvero popolo sovrano.

Non credo ci sia molto da dire ancora, ci sono morti e distruzioni, ci sono soldi sprecati che in tempi di crisi sarebbero potuti servire a preservare una fetta importante di territorio, un territorio che produce l’1% di PIL e di questi tempi quell’ 1% è fondamentale per non subire ancora di più i nefasti effetti della crisi economica mondiale.

C’è una festa e una sfilata oggi che, nonostante i soldi già spesi, avrebbe potuto farne risparmiare tanti altri se solo si fosse pensato ad annullare tutto subito così da considerare prioritariamente alle popolazioni terremotate dell’Emilia.

In questi giorni non ho bisogno di pensare alla Repubblica, anche se è il suo compleanno, personalmente ci penso tutti i giorni visto che alla stessa ho giurato fedeltà davanti al tricolore, in queste settimane però la Repubblica, che senza i suoi cittadini non esisterebbe, avrebbe dovuto pensare prima di tutto ai suoi figli e poi, forse, se fosse rimasto spazio, alle parate, agli squilli di tromba, se non a quelli necessari a un composto e doveroso “Silenzio Militare”, da dedicare ai caduti del sisma per la maggior parte onesti lavoratori che non volevano soccombere una volta di più davanti alla crisi economica e alla durezza di un imprevedibile catastrofe naturale.

W la Repubblica, W l’Italia ma prima di tutto Onore ai Cittadini Italiani Caduti nell’adempimento del loro quanto mai prezioso mestiere, quello che oggi vale più dell’oro e forse, in questo momento, anche di più della nostra stessa Repubblica.

Michele Rinelli – In Giacca Blu
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