non occorre potenziare i mezzi ma rivedere orari e percorsi…..in realtà sono davvero poco comodi e molto costosi poi non capisco perchè gli abitanti di Milano beneficino di un abbonamento annuale permissivo (parlo degli ultra 60-65 enni) e da noi costi una follia nonostante il bonus messo a disposizione del comune…..gli utenti di tutto l’hinterland usano o no i mezzi ATM……quindi?
Sono d’accordo al 100 % con quanto richiesto da Rino nell’articolo e mi fa piacere constatare che il nostro vicesindaco è stato eletto per questa tematica come portavoce dei comuni dell’area hinterland-metropolitana !
Del resto è ridicolo pensare di attuare misure anti smog a “macchia di leopardo” cosi come è ridicolo pensare che l’istutuzione dell’ AREA C, avvenuta con la giunta Pisapia, possa migliorare i livelli di inquinamento.
Tutti i cittadini hanno capito che l’invenzione dell’ Area C è servita al comune di Milano solo a drenare ulteriori risorse economiche senza portare beneficio all’ambiente, prova ne è che sono stati resi obbligatori blocchi totali del traffico in seguito al superamento dei livelli di PM10.
Tornando alla giusta richiesta di aumentare i mezzi pubblici, sarebbe utile capire a fronte di quanto richiesto da Rino l’effettiva disponibilità di ATM-comune di Milano considerato che in tempi recenti è stato ben difficile ottenere nuove corse per il nostro comune di Buccinasco.
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non occorre potenziare i mezzi ma rivedere orari e percorsi…..in realtà sono davvero poco comodi e molto costosi poi non capisco perchè gli abitanti di Milano beneficino di un abbonamento annuale permissivo (parlo degli ultra 60-65 enni) e da noi costi una follia nonostante il bonus messo a disposizione del comune…..gli utenti di tutto l’hinterland usano o no i mezzi ATM……quindi?
Che ne pensi Rino relativamente alla concreta fattibilta’ di quanto da te giustamente richiesto ?
Grazie.
Sono d’accordo al 100 % con quanto richiesto da Rino nell’articolo e mi fa piacere constatare che il nostro vicesindaco è stato eletto per questa tematica come portavoce dei comuni dell’area hinterland-metropolitana !
Del resto è ridicolo pensare di attuare misure anti smog a “macchia di leopardo” cosi come è ridicolo pensare che l’istutuzione dell’ AREA C, avvenuta con la giunta Pisapia, possa migliorare i livelli di inquinamento.
Tutti i cittadini hanno capito che l’invenzione dell’ Area C è servita al comune di Milano solo a drenare ulteriori risorse economiche senza portare beneficio all’ambiente, prova ne è che sono stati resi obbligatori blocchi totali del traffico in seguito al superamento dei livelli di PM10.
Tornando alla giusta richiesta di aumentare i mezzi pubblici, sarebbe utile capire a fronte di quanto richiesto da Rino l’effettiva disponibilità di ATM-comune di Milano considerato che in tempi recenti è stato ben difficile ottenere nuove corse per il nostro comune di Buccinasco.
la Repubblica.it > 2016 > 10 > 07 > I Comuni dell’hinterland …
I Comuni dell’hinterland pronti ai divieti antismog “Ma dateci più autobus”
ILARIA CARRA
LA MAGGIOR parte dei comuni presenti al tavolo, che rappresentano circa la metà degli abitanti della città metropolitana, assicura che aderiranno ai divieti antismog. Ma a una condizione: «Chiediamo che in quei giorni di blocco di veicoli diesel Euro 3 vengano potenziati i mezzi pubblici e ci siano agevolazioni tariffarie», propone il vicesindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, che si fa portavoce anche di altri comuni di prima fascia intorno a Milano come Sesto e Pioltello. La richiesta è indirizzata a Palazzo Marino e ad Atm.
Al tavolo metropolitano sulla qualità dell’aria, ieri, c’erano 18 comuni oltre ad Arpa e Confcommercio. Si è discusso del protocollo antismog su base volontaria proposto dal Pirellone che introduce blocchi graduali per i diesel Euro 3 dopo sette giorni di sforamenti di fila del Pm10 su base provinciale. Per non penalizzare troppo i propri cittadini, i sindaci dell’hinterland chiedono un surplus di mezzi pubblici come contropartita. Lo chiede anche Corsico: «Se blocco le auto dei cittadini, vorrei che avessero un potenziamento di mezzi come contropartita — chiede il sindaco, Filippo Errante — sono blocchi poi che hanno un senso soltanto se fatti tutti assieme, altrimenti è inutile farli». Il tavolo metropolitano rilancia la richiesta alla Regione di rendere obbligatori i provvedimenti e di non lasciarli su base volontaria. Le nuove regole valgono dal 15 ottobre. Dopo sette giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 viene esteso il blocco dei veicoli più inquinanti (già bloccati in settimana) anche nei weekend e si introduce lo stop ai diesel Euro 3 in città dalle 9 alle 17 e dei furgoni dalle 7,30 alle 10, oltre al limite dei 19 gradi dei riscaldamenti. Quando le polveri oltrepassano la soglia dei 70 microgrammi per sette giorni i diesel Euro 3 sono fermati dalle 7,30 alle 19,30 (i furgoni anche dalle 18 alle 19,30). Le misure si attivano «a livello provinciale », ci pensa l’Arpa, con un meccanismo di semaforo verde, giallo e rosso, a tenere aggiornati gli sforamenti sul proprio sito. E tocca ai sindaci decidere se aderire o meno. Per Simonpaolo Buongiardino, delegato di Confcommercio Milano «c’è il solito rischio dell’adesione a macchia di leopardo che mette in difficoltà cittadini e commercianti: tutti auspichiamo che ci sia un’adesione massiccia». Al tavolo poi si sono condivisi tre progetti ambientali: «Se la Regione non prende misure vincolanti — dice il delegato all’Ambiente della Città Metropolitana, Filippo Barberis — l’idea è di costruire una rete su progetti innovativi, attingendo a risorse regionali o nazionali, sulla riqualificazione degli impianti». In tema traffico, si è condiviso di studiare una
Low emission zone a livello metropolitano, un sistema di telecamere — delle quali cento a Milano, venti sono già presenti — con le quali monitorare i mezzi pesanti e in futuro fare i controlli. C’è un accordo che vincola 200mila euro per informatizzare le verifiche sugli impianti termici oltre a bonus per famiglie che faticano per la manutenzione delle caldaie. Si parla di installare abbattitori di fumi per i forni a legna in 2.800 pizzerie e di progetti nelle scuole per aumentare l’efficienza energetica: si parte dall’istituto Manzoni di Milano, l’Ipsia Majorana di Cernusco e il Mattei di Rho.
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I PROGETTI
Previsti abbattitori per i fumi dei forni a legna delle 2.800 pizzerie
Degrado e rifiuti in un angolo del parco, dove le condizioni igieniche già oggi non sono delle migliori
Erba alta tra le panchine. Non ci sono soldi per il verde all’Idroscalo così la vegetazione cresce e nessuno la taglia
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