storia di ordinaria disperazione
Angela una donna di 76 anni come tutte le mattine si reca al supermercato “Pam di via Archimede Mila…no”; tira fuori gli occhiali per controllare i prezzi con cura meticolosa; scarta il prosciutto crudo e il cotto, scarta i salumi, scarta la mozzarella, tutto costa troppo, deve fare una scelta…
Sceglie quella con il costo più basso, la infila nel carrello dove ci sono già una scatoletta di tonno e del pan carré.
La Signora Angela, si reca verso la corsia dei formaggi, con le dita sfiora il parmigiano, fruga tra i pacchetti alla ricerca di quello meno voluminoso, legge accuratamente ogni prezzo, e poi lo ripone come se avesse un ripensamento sulla scelta.
In verità la Signor Angela non ha abbastanza soldi per comprare il formaggio, decide di andare via, ma é un attimo, vede una scatoletta di Tic Tac alla menta abbandonata vicino al banco frigo, la mano scivola verso la casacca e sospinge la piccola scatolina di Tic Tac nella sua borsa.
Lei non lo sa, ma la scena viene vista dal direttore del supermercato: «Signora, Signora mi scusi può mostrarmi la sua borsa?» Pochi euro, appena tre prodotti. «Un controllo di rito, dice con un sorriso la guardia, mi segua di là»…
Il locale dove si confessano queste minuscole vergogne è un ufficio: lei da una parte, l’anziana dall’altra. «Forse ha dimenticato qualcosa – dice il direttore – sa, a volte capita…» Lei abbassa gli occhi, è rossa in volto, si vergogna, trema…
La signora Angela: “É la prima volta, mi creda non sono una ladra; ho lavorato una vita facendo sacrifici per far crescere i miei figli, ed oggi mi trovo qui a rubare una scatoletta di Tic Tac, mi vergogno molto”.
La scatoletta di Tic Tac alla menta finisce sulla scrivania: il prezzo é € 0.75 centesimi.
Nonostante questo, il direttore di nome Valerio non voluto sentire ragioni, ed ha seguito rigidamente il protocollo chiamando la Polizia per denunciare la donna.
Arriva la Polizia, dalla macchina scendono 2 agenti di nome Arturo Scongiu e Francesco Console.
Racconta Arturo Scongiu uno dei due agenti:
«quella vecchina indifesa che si scusava e diceva piangendo di non avere i soldi per pagare le mentine tremava come una foglia, ho capito subito che si trattava di una persona che fa fatica ad arrivare alla fine della prima settimana del mese. Le ho chiesto quanto pigliasse di pensione; lei, nascondendosi dietro il mio collega, mi ha risposto 320 euro. Mi ha fatto pena, ho immaginato mia nonna che non ho più, ho aperto il portafoglio e pagato le mentine al direttore».
E il direttore del Pam?
«L’ho chiamato in disparte, c’era tanta gente attorno. Gli ho detto due paroline. A questo punto (eravamo tornati davanti al supermercato) dalle persone che si erano raccolte attorno a noi si è levato un applauso spontaneo, pensa che un signore mi è venuto vicino e mi ha chiesto di poter pagare lui la spesa che la signora Angela aveva fatto: una scatoletta di tonno e del pan carrè».
Il gesto di questa donna di Milano è solo il simbolo di una parte dell’Italia che è ridotta veramente in situazioni economiche drammatiche, in totale dissonanza con il denaro pubblico sprecato e male usato, denaro pubblico che potrebbe essere messo a disposizione di quelle povere persone che non hanno cosa mangiare all’ora dei pasti.
da Corriere della Sera, Tgcom24
Per l’anonimo che vole sapere cosa viene rubato di più!!!
Forse in questo momento alimentari, il problema è che quando inizi a farlo poi ti fai prendere la mano e ci cascano anche altre cose che potrebbero sembrare futili ma forse non lo sono. Poi c’è ci vuole arrivare a prodotti costosi oppure abinare spazio costo.
Bisognerebbe raggionare sul fatto quanto è costato alla comunità l’uscita di 2 agenti delle forze dell’ordine, tempo, benzina, carta, spavento ?!?!
Forse sarebbe stato meglio chiedere al ladro di effettuare qualunque tipo di lavoro, dalla commissione semplice, alle pulizie, al controllo, alla promozione di prodotti del supermercato, sfruttandone ogni sorta di capacità!!
Vogliamo essere propositivi piuttosto che giudicare o condannare?!?!
Grazie Rino, trovo sia un articolo su cui riflettere. Indipendentemente da ciò che si ruba, il solo atto di farlo è segno che ben più di qualcosa non va in questo sistema. Escludendo la cleptomania è triste constatare che delle persone (parliamo di esseri viventi e può capitare a ciascuno di noi) siano ridotte a questo. Non mi dilungo sui paragoni (per esempio l’inutile e inopportuna spesa per gli armamenti) ma sempre più persone non vengono tutelate nel loro Stato. Io credo però che siccome non tutto il male viene (o lo fanno venire…) per nuocere, ci sarà una reazione dal basso e quindi la mia speranza è che si ritorni ad essere più uniti e solidali con il prossimo e ovviamente con l’ambiente.
sarebbe importante capire che cosa rubano di piu’,cibo o cose futili
Non ne so nulla Roberto, io l’ho letta in rete adesso e l’ho quindi pubblicata. Credo che siano poco importanti i particolari o il tempo, potrei anch’io scrivere di altre storie, questo blog serve a svegliare le coscienze, altrimenti non avrebbe senso.
So che esistono queste situazioni di disagio. Lo sappiamo tutti. Leggerlo fa veramente male perchè si ha il riscontro di una realtà che non viviamo in prima persona, anche se potrebbe toccare anche a noi stessi.