Un successo la prima serata della lista civica “Per #Buccinasco” dedicata a territorio e legalità
21 aprile 2016 – Mentre a Buccinasco i partiti tradizionali faticano ad incontrare se stessi, e le opposizioni locali vivono esclusivamente nel mondo “virtuale” della rete, la lista civica “per Buccinasco” ha incontrato decine di cittadine/i in una bella ed intensa serata al centro civico di cascina robbiolo, purtroppo diverse persone sono rimaste in piedi per quasi due ore e mezza, per i prossimi incontri sarà da valutare la richiesta di una sala più grande al comune.
Perché fare politica a Buccinasco? Il disegno della città lo facciamo tutti insieme. L’incontro è stato moderato da Maurizio Carbonera (sindaco dal 2002 al 2007 e portavoce della lista civica).
Relatori gli architetti Luigi Fregoni e Serena Righini, in particolare si sono affrontati temi legati al territorio (variante PGT in corso) e alla legalità, i due esperti ci hanno raccontato cosa succede in Italia ed in particolare in lombardia riguardo all’urbanistica ed ai sistemi di controllo sui cantieri (protocollo Merlino). Hanno poi risposto alle domande degli intervenuti.
La situazione non è positiva, l’economia è ferma, a Buccinasco come nel resto del paese. L’invito è stato quello di svincolare le finanze comunali dagli oneri di urbanizzazione (soldi che gli operatori edili pagano al comune per poter costruire), rivolgendosi a finanziamenti europei, regionali e alle fondazioni.
Dalle domande dei cittadini intervenuti è emerso l’orgoglio di vivere a Buccinasco ed il perentorio invito alla politica locale di mantenere le nostre specificità ambientali, incrementando il controllo e la cura del territorio, anche espropriando quelle aree strategiche che oggi i privati lasciano volutamente degradare e che non vogliono concedere al comune nonostante il forte interesse pubblico.
Fortissima la richiesta di avere una fermata della M4 ai nostri confini, il problema dei trasporti pubblici è oggi il più sentito da studenti e lavoratori.
Una bella serata, a maggio la prossima. Grazie a tutti.
@stam
Nelle serate come quelle del 21 aprile dovrebbe essere coinvolto di più il pubblico….e alla fine bisognerebbe consentire repliche maggiori… e dando un limite di tempo di 2/ 3 minuti per intervento….perché di cose “stonate” ne ho comunque sentite alcune anche da parte di Fregoni ( quando parlava del liberismo ma non diceva quale era l’alternativa….) che poi si è accorto di qualche mugugno e si è risposto da solo dicendo che non c’era alternativa al costruire e incassare oneri di urbanizzazione per far quadrare il bilancio comunale….!!
Scusate se arrivo solo ora.
Prima di tutto complimenti per esservi impegnati nell’organizzazione di questi appuntamenti comunque utili.
Mi permetto subito una segnalazione/suggerimento, l’altra sera c’è stato una brevissimo accenno ,credo da parte di Fregoni, su quanto succede al’estero, ecco ritengo sarebbe davvero utile nei prossimi incontri tenere presente questo aspetto. Le altre esperienze sono sicuramente utili sia per stimolare idee, sia per evitare di inventare l’acqua calda. In questo senso andava certamente la presenza della testimone dell’esperienza di Merlino, ma credo sarebbe opportuno allargare il panorama .
Nel corso della riunione è stato più volte ribadito un concetto che ha impatti decisivi e sfaccettati: la crisi del settore immobiliare, qui sotto cerco di elencare quelli che a me paiono gli impatti significativi.
– Risorse dei Comuni drasticamente ridotte, mentre uscivo ho sentito Pruiti fare cenno a questo tema ma non ho potuto fermarmi per sentire il seguito. Lo ritengo comunque il punto nodale di tutto il ragionamento. Di solito si affrontano queste crisi abbassando i “prezzi”. Il problema è che se prima perdevo 30 e poi perdo 15 , perché mi costa meno, perdo sempre e per nessuna azienda questo può funzionare. Personalmente penso che la cosa, banale, sia aiutare il mercato, il vero motore del sistema in cui viviamo. Come? Per esempio trovando collaborazione con le agenzie immobiliari sul territorio, ma ancora di più con quelle di Milano sud ovest. Il messaggio per chi abita in quella zona è: puoi vivere a 2 Km da qui, mantenendo tutte le tue abitudini, ma spendendo meno, nel verde e con tutti i servizi che ti immagini. Non mi dilungo ma l’ufficio marketing territoriale, che mi pare sia stato creato, dovrebbe concentrarsi su questo.
– Se l’edilizia non rende alla delinquenza organizzata non interessa, e loro funzionano più velocemente di qualsiasi consiglio d’amministrazione: al volo sul nuovo mercato. Quindi ben vengano i “protocolli” sull’edilizia, ma intanto cerchiamo di capire quale sia il nuovo mercato ( sempre Fregoni ha buttato li un’idea ) e arriviamo prima per creare il protocollo e magari per sfruttarlo.
– Il grande problema: come si finanziano i Comuni ?
Per non rompere ho cercato di essere sintetico, ma tutto può essere approfondito e reso più concreto.
Ultima cosa, vero c’era tanta gente, complimenti ancora, ma non può sfuggirci che i capelli grigi, diciamo sale e pepe, come si vede dalle foto, la facevano da padrone, insomma l’obiettivo è portare capigliature fluenti e con ancora il colore, difficile, ma non impossibile, come ha dimostrato il M5S.
Saluti.
Paolo Caimi
Rino, accidenti, ma perché ci vuole un ufficio tecnico?….. mi è venuta di getto, Luigi
Sei un……… “simpatico umorista”……
ROBERTO mi sono fermato alla frase “..Fai lavorare l’Ufficio Tecnico “, prima affronto questo problema e poi parliamo del resto.
Rino, stanotte ho avuto l’ispirazione…..
Fai lavorare l’Ufficio Tecnico con queste indicazioni :
1)aprire la via Vittorio Emanuele rendendola accessibile fino all’edicola e anche il senso unico da via Liguria fino a via Siena direzione via Roma ( problema curva stretta risolto).
2) davanti al bar SMILE e davanti alla panetteria diventa pedonale fino al parchetto verde e si crea la possibilità di mettere lì fuori dei tavolini creando una zona accogliente.
3) Entrando da via Lario senso unico davanti al Municipio verso via Pisa / Faenza.
4) Parcheggio a “lisca di pesce” davanti al parchetto.
In questo modo si arriva all’edicola ed ai due negozi sia da via Emilia che da via Lario ed il tutto è più “razionale”…..fine di sosta selvaggia come succede adesso davanti al parchetto sul passaggio pedonale tratteggiato e fine dei comportamenti incivili di chi vorrebbe entrare fin dentro la panetteria o al bar SMILE con l’auto…..!!
Manca solo la volontà politica di farlo……..a me sembra un’ottima cosa….pochissima spesa…tanta resa….tutto più bello ed accogliente ed in sicurezza.
Lo vorrebbero i cittadini per rendere l’intera zona un’area veramente riservata ai pedoni e per avere più sicurezza con tutti quei bambini intorno….senza le auto a ridosso con il via vai continuo per il parcheggio…..se perdi di vista un bambino che corre dietro alla palla il pericolo è evidente….non esiste che ci sia una zona giochi così a ridosso del parcheggio è troppo un pericolo, lo capisce anche un bambino…..possibile che all’Ufficio Tecnico non ci arrivino ?
Xché vuole mettere tavolini fuori?
A Romano Banco il “nuovo parchetto” di fronte al Municipio è un sucessone ed anche oggi pomeriggio era strapieno di bambini……
Quand’è che facciamo 31 e diamo la possibilità al bar Smile di mettere fuori i tavolini in modo tale da ritornare ai fasti del vecchio bar “Sorriso ” come punto di aggregazione in zona e spostiamo le auto parcheggiate di fronte all’edicola ?
Cosa ci vuole una Rivoluzione…. una rivolta di popolo……?
Avete anche riqualificato la zona con i mattoni rossi…..tutta lì la novità ?
Perché a Buccinasco è così difficile fare le cose facili ?
Bigbamboo vieni vieni che te la diamo, la parola
Vicedelsindaco, ma quale MM4, PGT etc.. C’era tanta gente perché qualcuno ha sparso la voce che al centro civico Robbiolo dopo l’incontro, ci sarebbe stato un lauto buffet.
Una BUFALA inaudita!
Stando troppo in piedi, viene sete… e perché no, anche fame!”
Mi raccomando al prossimo incontro, Non lesini la Lira!
Davide, non mi hai minimamente convinto. Fine de i discorsi….!!
Davide, la tua sintesi è perfetta , la copio e la uso con piacere ;-)
Roberto DM,
La maggior parte dei giornalisti in Italia (non tutti naturalmente) ha un livello di professionalità e preparazione scarso o insufficiente e la maggior parte delle testate producono contenuti poco originali, copiati da altri, senza approfondimenti, con molte imprecisioni e quasi mai un effettivo controllo delle fonti.
Le marchette e le veline sono all’ordine del giorno.
Te lo dico perché io ho studiato giornalismo e l’ho anche praticato molti anni fa, e conosco piuttosto bene l’ambiente.
Ho poi abbandonato la carriera proprio perché la realtà italiana era molto diversa dalla mia idea di giornalismo un po’ troppo anglosassone e rigoroso e ho quindi percorso altre strade professionali.
La ‘ndrangheta a Buccinasco era (ed è) una realtà innegabile, ma dagli anni ’80-’90 quando i Barbaro e i Papalia e le altre ‘ndrine facevano il bello e il brutto tempo, arrivando al punto di nascondere i sequestrati e le armi da guerra a pochi metri dalle zone abitate, i tempi sono cambiati. E non soltanto perché l’edilizia e il movimento terra non rendono più come prima a causa della crisi conseguente allo scoppio della bolla immobiliare.
Oltre all’azione della magistratura (la maggior parte di questi personaggi sono ora in carcere o hanno processi in corso) anche la reazione della società civile e delle istituzioni è oggi diversa.
Il sequestro e il riutilizzo dei beni dei mafiosi è una realtà (chi avrebbe osato farlo 30 anni fa?), il controllo sui cantieri e sugli appalti è molto più rigoroso, le interferenze sull’operato del Comune sono ormai sporadiche.
Le pallottole recapitate e le auto incendiate di qualche tempo fa non erano un segnale di forza della malavita, ma bensì un segnale di debolezza, una reazione scomposta al cambio di vento dell’amministrazione, non più disposta a venire a patti con certi signori.
Oggi le mafie al Nord abbandonano il controllo del territorio, lo spaccio al dettaglio, il movimento terra (lasciando spazio alla nuova piccola malavita, spesso d’importazione) e si occupano più che altro di riciclaggio, con attività poco trasparenti come il gioco d’azzardo, i compro oro, i rifiuti, ma anche, sostengono alcuni, investendo in attività apparentemente meno sospette e meno soggette al faro della magistratura.
Qualcuno ha fatto ad esempio notare come l’esponenziale aumento degli investimenti in capitale nei franchising di servizi odontoiatrici potrebbe anche nascondere qualche attività poco ortodossa…
Poi soprattutto le mafie finanziano laddove le banche chiudono i rubinetti, “salvando” imprese dal fallimento, e entrando a farne parte come soci di capitale più o meno occulti.
Ora, questa Mafia 2.0 che quasi non spara, non recapita pallottole, non minaccia esplicitamente, e snobba i tradizionali traffici illeciti a meno che non siano su grande scala, non è una prerogativa di Buccinasco.
Anzi, proprio grazie all’ambiente non più favorevole e alla pressione della magistratura (certi personaggi vivono costantemente intercettati e ogni loro attività viene passata al setaccio), i centri nevralgici del potere mafioso al nord si sono spostati verso altri lidi meno controllati, Brianza, Veneto e Emilia in primis, ma non solo.
I pennivendoli (come amo definire i giornalisti mediocri), salvo qualcuno più informato e preparato, non sembrano invece essersene accorti e se la magistratura arresta venti persone a Reggio Emilia con l’accusa di associazione mafiosa, ne fanno un trafiletto, mentre se a Buccinasco si litiga su cosa scrivere sul cartello all’entrata del Paese, ecco pagine e pagine sulla “Platì del nord” e tutti gli altri cliché triti e ritriti.
La mafia si combatte con i fatti e gli atti, non con stereotipi giornalistici che nel 2016 dipingono ancora la realtà come nel film “Milano, il clan dei Calabresi”, del 1975.
Marco, se cambiano le leggi si, viceversa la vedo dura.
Condivido al 100% quanto dichiarato da Davide ossia che sia di fondamentale importanza produrre un progetto di “project financing” relativo alla realizzazione della fermata presso il Ronchetto. Mi viene da pensare che il nulla osta governativo giustamente citato da Rino possa essere più facile da ottenere con un piano finanziario razionale ed analitico.
Aggiungo che per validare l’ipotesi del contributo extra da parte dei residenti si potrebbe facilmente organizzare un REFERENDUM CONSULTIVO COMUNALE accorpandolo con le amministrative del prossimo anno (quindo a costo marginale zero). E’ fattibile secondo te Rino ? Grazie.
Davide, scrivi cose interessantissime e condivisibili…..
Solo sul punto 3 hai parecchie “lacune” e la colpa non è di sicuro dei giornalisti che fanno il loro mestiere…..!!!!
Certo, capisco i mille limiti normativi e burocratici, però l’idea potrebbe essere quella di pensare a una proposta concreta (di fatto un vero business plan, inclusa la parte finanziaria e un progetto di massima per la stazione) da presentare agli enti preposti e a METRO 4 (dove oltre a Comune di Milano sono soci anche Impregilo-Salini-Ansaldo-Astaldi-Sirti) in modo da velocizzare il processo decisionale. DIAMOGLI LA PAPPA PRONTA INSOMMA!
Nel frattempo è fondamentale che il deposito (come peraltro indica il PUMS di Milano, dove il prolungamento di M4 verso Buccinasco viene indicato come possibile e anche finanziariamente sostenibile) venga costruito in modo da non inficiare l’aggiunta della stazione.
Davide, sono abbastanza d’accordo, ma devi tenere presenti che norme e leggi impediscono alcune scelte. Non possiamo spendere per opere infrastrutturali sovra comunali senza un nulla osta governativo, è la città metropolitana che ci deve pensare (per legge), è la regione che deve coordinare e lo Stato metterci i soldini.
Bella serata dal dibattito civile, le riunioni di condominio sono molto peggio…
Qualche osservazione:
1) La metro 4 la vogliono (quasi) tutti. Visto che il Comune di Buccinasco ha un bilancio sano, che il Comune di Milano se ne frega, che la fermata costerebbe relativamente poco e che Metro 4 è una società parzialmente in project financing, perché non fare una proposta direttamente a Metro 4 (a chi la costruisce in PF) METTENDO DEI SOLDI SUL PIATTO?
Se la fermata costa 20-25 milioni e il Comune di Buccinasco ne mette, che so, dieci o quindici, Metro4 avrebbe tutto l’interesse a farla, perché con l’aumento dei passeggeri ci guadagnerebbe ancora di più.
Come pagare i 10-15 milioni?
Sembrano tanti, ma:
Con la metropolitana al confine diventerebbe inutile finanziare le linee di bus di ATM fino a Romolo e Bisceglie, basterebbero un paio di linee interne fino al capolinea della metro. Risultato: un sacco di soldi risparmiati che oggi vanno a ATM per un servio migliore rispetto a 20 anni fa, ma sempre insufficiente.
Buona parte dei cittadini di Buccinasco accetterebbero volentieri, io credo, di dare un contributo extra ESCLUSIVAMENTE LEGATO ALLA METROPOLITANA. Una rivalutazione delle case anche solo del 5%, grazie alla metro vicina, ripagherebbe abbondantemente tutti dell’investimento.
L’arrivo della metro favorirebbe una ripresa del mercato immobiliare sia residenziale sia commerciale sia degli uffici, ergo qualcuno tornerebbe a costruire (ovviamente senza concedere consumo di nuovo suolo, su questo siamo tutti d’accordo), con vantaggi (oneri di urbanizzazione) anche per il Comune, oltre alla possibilità magari di migliorare il Paese (il famoso centro), che sarebbe un’ulteriore volano allo sviluppo.
Un mutuo di 25 anni a tasso fisso, con i tassi bassissimi attuali, costerebbe pochissimo. Esempio: 5 milioni a 25 anni a tasso 2% fanno una rata annuale di meno di 257.000 Euro. Sicuramente il Comune potrebbe permetterselo.
Quindi ad esempio da qui al 2042 (calcolo ultra spannometrico):
– Risparmio ATM: 100.000 € all’anno dal 2022 x 20 anni = 2 milioni
– Tassa x la metro per 5 anni dal 2017 al 2022: 5 milioni diviso 5 anni diviso 27.000 abitanti = 37 € a testa all’anno. Più che ragionevole. Potrebbe anche venire spalmata su 10 anni.
– Aumento oneri di urbanizzazione grazie a metropolitana che favorirà investimenti, dal 2022: 500.000 € in più x 20 anni = 10 milioni
– Mutuo = 5 milioni
TOTALE: 22 milioni, ci si paga anche la costruzione di infrastrutture dedicate alla stazione della metro (ciclabili, bike sharing, parcheggi, “terminal bus” etc.).
PENSIAMOCI!!
2) Tema espropri: se la cosa è, come sembra, possibile, vanno subito avviate le procedure di esproprio per completare la via Guido Rossa verso la zona industriale, per il l’area del Laghetto Cabassi, che va valorizzata e “inclusa” come spazio pubblico collegandola anche al contiguo parco di Corsico e per l’area attorno la via della musica, oggi lasciata a sé stessa.
3) Legalità: ormai Buccinasco non è più la Platì del Nord, anche se i giornalisti sono rimasti alla realtà 10 anni fa. Il problema è di carattere generale (in Brianza adesso si sta peggio che qua con le mafie), ma vanno implementati nuovi strumenti (protocolli, autorità anti corruzione etc.), e il controllo del territorio da parte degli enti (Comune, Arpa etc) è fondamentale.
Un saluto a tutti!
Ieri sera mi è piaciuto l’intervento di Luigi Fregoni in risposta ad un cittadino che lamentava l’assenza di un “centro cittadino” a Buccinasco ed in pratica ha posto il dubbio sulla effettiva necessità di un Centro città spostando l’attenzione sul valorizzare ad esempio la bellezza dei nostri parchi che sono il luogo di ritrovo e quindi un “centro verde e non cementificato “…..io personalmente non sento la mancanza di un centro città e valorizzerei solo la zona di Romano Banco ed il modo per farlo bene c’è….basta andare a vedere cosa hanno fatto ad Assago…..e copiare….!!!
Quando in precedenza ha “incolpato” il liberismo come una delle cause di ogni attuale degrado e cementificazione…mi è piaciuto molto meno….ed ha tralasciato di dire che “casetta e fabbrichetta” a quei tempi erano LAVORO VERO…che oggi manca……e non ha detto quale sarebbe stata l’alternativa giusta…..!!