VOGLIONO CHIUDERE LA NOSTRA “CASA DELL’ACQUA”

Casa dell'acquaC’è poco da fare: il concetto di “acqua pubblica” e di “bene comune” a questo governo proprio non piace. Dopo aver emanato il decreto Ronchi sulla privatizzazione della gestione dell’acqua, dopo aver tentato di ammazzare il referendum sull’acqua (per il quale sono state raccolte 1.400.000 firme), ora si passa all’attacco delle “Case dell’acqua”.

Le case dell’acqua sono una bella cosa che permette di risparmiare soldi, rifiuti e plastica. I cittadini si portano le bottiglie da casa e fanno il pieno, invece di comprarsi le bottiglie di acqua minerale al supermercato.

Le case dell’acqua realizzate da Tasm (Assago, Calvignasco, Bubbiano, Lacchiarella, Locate Triulzi, Rozzano, Mediglia, San Donato Milanese, Pieve Emanuele, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Trezzano sul Naviglio, Vizzolo Predabissi, Zibido San Giacomo) vanno a gonfie vele.

I rilevamenti sui consumi testimoniano l’alto livello di interesse mostrato dalla popolazione per l’acqua erogata da queste fontane. Le case dell’acqua forniscono una media giornaliera di oltre 40mila litri. Si stima che almeno 50mila persone si servono di queste Case per riempire le proprie bottiglie di acqua naturale, gassata e gassata refrigerata. Viene così evitata la produzione e lo smaltimento di 9.637.465 bottiglie di plastica all’anno.

Bene! Secondo un recente regolamento del Ministero della Salute (Min. Ferruccio Fazio), le case dell’acqua sarebbero da considerare come “attività di somministrazione di bevande non alcoliche”, cioè come i bar, i ristoranti o i chioschetti privati. E quindi, molto probabilmente, saranno chiuse (tutte) per legge, favorendo (di fatto) un consumo a pagamento.

I “soliti noti” si fregano già le mani per l’ennesimo regalo di Pdl e Lega Nord.

Veramente assurdo !

Rino Pruiti
Cittadino responsabile
Buccinasco (MI)
www.rinopruiti.it